FRANCIA Il rappresentante di una casa editrice di sinistra francese arrivato a Londra, dove avrebbe dovuto partecipare a una fiera libraria, martedì è stato fermato dalla polizia britannica in base a una norma antiterrorismo e arrestato per essersi rifiutato di consegnare le password dei propri dispositivi. La polizia inglese dice di averlo considerato una minaccia perché avrebbe partecipato ad alcune manifestazioni in Francia. Per la sua legale si tratterebbe un caso di “azione giudiziaria in subappalto”, insomma un favore fatto da Londra a Parigi. REGNO UNITO Il governo britannico chiederà a quello francese di restituirgli il favore? Perché anche in Gran Bretagna – come ci racconta Nigel Smith – centinaia di migliaia di lavoratori continuano a scioperare e a manifestare contro il governo per chiedere aumenti salariali.
Francia
Newsletter210323: Crisi bancarie, la ricreazione è finita
ECONOMIA&LAVORO Dopo che la crisi della Silicon Valley Bank e di Credit Suisse hanno riacceso i timori di una crisi globale del sistema bancario cerchiamo, con Antongiulio Mannoni, bancario e dirigente della CGIL, di districarci nel labirinto della finanza e di capire che cosa sta succedendo, che impatto potrebbe avere la crisi internazionale sull’Italia e che cosa succede nelle banche italiane sia a chi in banca ci lavora sia a chi ci tiene quel poco, sempre meno, che riesce a risparmiare. SINDACATO In Europa non si sciopera solo in Francia: il 15 e il 16 marzo ci sono state ampie mobilitazioni dei lavoratori in Grecia e in Gran Bretagna, dove arrivano risultati concreti: vigili del fuoco e lavoratori della sanità hanno costretto il governo di Rishi Sunak a ritoccare parecchio all’insù le proposte di aumenti salariali fatte prima degli scioperi.
Newsletter240123: Sinistra e lotte sindacali, abbiamo un problema
SINISTRA&LOTTE Le mobilitazioni in atto in alcuni paesi importanti come Gran Bretagna, Stati Uniti e Francia ci forniscono l’occasione di analizzare l’atteggiamento assunto dalla sinistra politica in quei paesi, incluse aree di pensiero e personaggi assurti a punto di riferimento internazionale per la sinistra italiana. Nell’ultima newsletter abbiamo accennato alle aspettative deluse negli anni della Corbyn-mania. In questo numero parliamo di Francia e Stati Uniti. La grande mobilitazione contro la riforma delle pensioni di Macron fa emergere con maggior evidenza contraddizioni e lotte intestine all’interno dell’Unione Popolare francese. Mentre il primo sciopero nazionale dei ferrovieri americani da trent’anni a questa parte è bloccato da un intervento dell’amministrazione Biden col decisivo appoggio di Bernie Sanders, Alexandria Ocasio Cortez e dei Democratic Socialists of America, contestati dai loro stessi elettori. Che sinistra è quella che quando i lavoratori scendono in piazza va in crisi? O, da un altro punto di vista: di quale sinistra hanno bisogno i lavoratori che lottano per difendere il proprio futuro?
Newsletter280622: Melenchon. Sarà vera gloria?
POLITICA In questa newsletter si parla di elezioni. Cerchiamo di parlarne con la cautela di chi sa che il mondo non si cambia depositando una scheda in un’urna elettorale ma lottando nella società e questo vale innanzitutto per i lavoratori e le classi dominate. In Francia la NUPES di Melenchon appare la grande trionfatrice delle elezioni legislative e alimenta entusiasmi nella sinistra italiana, ma le prime crepe cominciano a emergere: i partiti che la compongono rivelano una dialettica interna su temi non secondari come il governo e la composizione dei gruppi parlamentari ci mostra una coalizione che socialmente rappresenta soprattutto la classe media. Un altro evento che ha suscitato forti entusiasmi in Italia è la storica vittoria elettorale di Petro in Colombia, paese tradizionalmente dominato dalla destra e dai più fedeli alleati di Washington. Riuscirà il neoeletto presidente a imporsi sugli interessi delle potentissime élites nazionali? È l’interrogativo che si pone nel suo articolo Elena Rusca. Tornando in Italia, alcune riflessioni su Genova, dove al primo turno delle amministrative ha votato solo il 44% degli aventi diritto, mentre in fabbrica e in porto alle elezioni sindacali vota tra il 70% e il 90% degli operai.
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Newsletter290422: Macron piace ai più ricchi e più anziani
POLITICA Macron si aggiudica, abbastanza prevedibilmente, il secondo turno delle elezioni francesi, ma i numeri dicono che è il candidato eletto con meno consensi da oltre mezzo secolo, con uno zoccolo duro di elettori soprattutto nelle fasce più ricche e più anziane della popolazione. TEORIA La guerra in Ucraina ha riportato al centro uno dei temi più controversi nella storia del movimento operaio: la questione nazionale. Lo stesso Putin il 22 febbraio dedica una cospicua parte del suo lunghissimo discorso televisivo a criticare la politica di Lenin in materia, accusandolo sostanzialmente di avere creato il problema ucraino e il focolaio di tensione nel Donbass. Piero Acquilino ripercorre un dibattito che va avanti ormai da quasi due secoli nella sinistra marxista, sottolineando come proprio lo scorrere del tempo renda inevitabile affrontare questo tema alla luce delle condizioni materiali che caratterizzano l’attuale sviluppo capitalistico.
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Newsletter140122: Scuola&Covid, scioperi in Francia e negli USA
SCUOLA&COVID Dallo sciopero degli insegnanti francesi alle iniziative sindacali negli USA ci arriva una lezione: invece di perdersi in discussioni astratte e moralistiche sui pro e i contro dell’apertura delle scuole è possibile discutere di come coniugare lezioni in presenza e sicurezza per il personale scolastico e gli studenti, ad esempio chiedendo mascherine FFP2 gratuite per lavoratori e studenti, tamponi settimanali, sanificazione e aerazione delle aule e un aiuto ai genitori degli studenti che lavorano. Ma i sindacati della scuola traccheggiano e il risultato è che l’adesione all’ultimo sciopero, indetto da sette sigle, è stata bassa come non mai.
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Newsletter031221: Trattato del Quirinale, Berlino preoccupata
EUROPA Gli italiani qualche giorno fa si sono svegliati apprendendo che il loro paese aveva concluso un trattato di collaborazione con la Francia che prevede addirittura la partecipazione di ministri italiani al consiglio dei ministri francese e viceversa. Che cos’è il Trattato del Quirinale, cosa pensano di ricavarne i due contraenti e qual è l’atteggiamento del terzo escluso, la Germania? SINDACATO Dopo dieci giorni di sciopero a oltranza, segnato dalla violenta repressione del governo di sinistra contro i lavoratori e il sindacato, i metalmeccanici di Cadice, in Spagna, sotterrano l’ascia di guerra, ma attorno all’accordo siglato da CC.OO. e UGT divampano le polemiche. (immagine Governo.it, licenza CC-BY-NC-SA 3.0 IT)
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Newsletter250621: Morti bianche, il capitalismo non è Hollywood
LAVORO Il motivo per cui il fenomeno delle morti sul lavoro non accenna a diminuire è che, nonostante tutto, da un punto di vista economico aggirare le regole sulla sicurezza continua a essere conveniente. Il problema quindi non sta in un pugno di imprenditori “mele marce”, ma nella logica interna del nostro sistema economico. POLITICA Il livello record di astensionismo registrato alle elezioni regionali francesi di domenica è l’occasione per riflettere sugli effetti politici di un giornalismo e di una politica che raccontano le elezioni relegando sempre in secondo piano questo fenomeno e concentrandosi sulle percentuali ottenute dai partiti e ignorando i voti assoluti. Se chi non va a votare non conta è naturale che la politica si concentri sulla rincorsa di chi invece continua a votare e però, tendenzialmente, vota i partiti di destra e di estrema destra. ECONOMIA Ad aprile il Consiglio di Stato cinese ha spiegato che le amministrazioni locali che non sono in grado di rimborsare le obbligazioni emesse per finanziarsi dovranno ristrutturare il proprio debito o fare bancarotta. Un segno di fragilità dell’economia cinese, che ha costruito il proprio boom in larga misura sull’indebitamento e che potrebbe innervosire i mercati finanziari. Intanto Moody’s abbassa il rating delle aziende di Stato.
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Newsletter140521: Francia-Spagna, militari a gamba tesa
POLITICA Mentre qualcuno in Italia si preoccupa per il cappello da alpino del generale Figliuolo in Francia e Spagna al nostro gruppi di ex alti ufficiali dell’esercito, ma anche qualcuno in servizio attivo, scendono in campo chiedendo ai propri vertici politici tolleranza zero contro i nemici della nazione ed evocando scenari da guerra civile e milioni di fucilazioni. La crisi di sistema nutre pericolose idee di fughe in avanti autoritarie. LAVORO Parliamo ancora di Amazon, ma invece di occuparci dei dipendenti del colosso americano, stavolta il tema della nostra inchiesta è chi in Amazon ci ha lavorato per pochi mesi alle dipendenze di un’agenzia di lavoro interinale, col miraggio di aver trovato il lavoro della sua vita e si è ritrovato senza lavoro dopo 2-3 mesi, senza neanche capire il perché. Sono tanti, migliaia, la maggioranza, si sentono presi in giro, e ora qualcuno ha cominciato a organizzarsi e a protestare, anche chiedendo alla politica di intervenire.
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Newsletter011220: Salario minimo, botta e risposta con Adapt
LAVORO Un intervento di Francesco Seghezzi e Michele Tiraboschi (Adapt) sul Sole24Ore di venerdì accusa chi vuole introdurre il salario minimo orario in Italia di scegliere una scorciatoia che non affronta alla radice la questione salariale e prospetta come via maestra, invece, riduzione del cuneo fiscale e aumenti salariali legati alla produttività. Vorrebbe dire da una parte aumentare i salari a scapito dei servizi che oggi semmai bisognerebbe rafforzare per combattere il covid, dall’altra far finta di ignorare che sono proprio i bassi salari che hanno permesso alle imprese italiane di fare profitti senza investire. Rispondono gli organizzatori di “Salario minimo anche in Italia”. POLITICA Un’escalation di violenza poliziesca culminata la scorsa settimana in due episodi che lo stesso ministro degli interni ha definito “scioccanti”, ma il Governo reagisce proponendo una norma che vieterebbe la diffusione di immagini che colpiscono la “integrità morale o fisica delle forze dell’ordine”. Non accade in Ungheria, in Polonia o nell’America di Trump, ma a Parigi.
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