Newsletter150324: Austria, il caro alloggi mette le ali ai comunisti

POLITICA Alle elezioni comunali nella conservatrice città austriaca di Salisburgo i comunisti vanno al ballottaggio col 28% dei consensi e solo un punto dietro i socialisti. Ma non è una sorpresa. Le origini della crescita elettorale del KPÖ, già manifestatasi un anno fa alle elezioni del Landtag, in un’intervista di allora. In Italia, invece, il “vento del cambiamento” già non soffia più. Astensionismo e nuovi assetti interni alle coalizioni in due tabelle di Antongiulio Mannoni sulle regionali dell’Abruzzo. LAVORO Le inchieste dell’ICIJ e di Amnesty sul vergognoso sfruttamento dei lavoratori nepalesi nei magazzini sauditi di Amazon spingono il colosso di Seattle a intervenire per salvare la faccia: versati indennizzi per quasi due milioni di dollari.

Newsletter210323: Crisi bancarie, la ricreazione è finita

ECONOMIA&LAVORO Dopo che la crisi della Silicon Valley Bank e di Credit Suisse hanno riacceso i timori di una crisi globale del sistema bancario cerchiamo, con Antongiulio Mannoni, bancario e dirigente della CGIL, di districarci nel labirinto della finanza e di capire che cosa sta succedendo, che impatto potrebbe avere la crisi internazionale sull’Italia e che cosa succede nelle banche italiane sia a chi in banca ci lavora sia a chi ci tiene quel poco, sempre meno, che riesce a risparmiare. SINDACATO In Europa non si sciopera solo in Francia: il 15 e il 16 marzo ci sono state ampie mobilitazioni dei lavoratori in Grecia e in Gran Bretagna, dove arrivano risultati concreti: vigili del fuoco e lavoratori della sanità hanno costretto il governo di Rishi Sunak a ritoccare parecchio all’insù le proposte di aumenti salariali fatte prima degli scioperi.

Newsletter170323: Migrazioni, un dibattito tra xenofobia e paternalismo

MIGRAZIONI Il dibattito politico sulla tragedia di Cutro, come sempre strumentale, ha fatto emergere ancora una volta una sterile contrapposizione tra il propagandismo xenofobo della destra e il paternalismo di tanta sinistra. Manca la constatazione che le migrazioni sono un fenomeno vecchio quanto la storia dell’uomo, che il moderno capitalismo amplifica attraverso le crisi ambientali e demografiche che alimenta, ma soprattutto l’idea che gli immigrati, più che vittime da compatire, siano il potenziale protagonista di lotte per cambiare la società. Un’analisi di qualche anno fa, ma non datata, di Antongiulio Mannoni. LAVORO A proposito di immigrati e di lotte, mentre il processo sul “sistema Fincantieri” a Marghera entra nel vivo, abbiamo parlato con Fabio Querin, segretario organizzativo della FIOM di Venezia, che con le sue denunce ha contribuito ad avviare l’inchiesta, di come Fincantieri ormai sia un brand, i cui prodotti sono realizzati da centinaia di piccole ditte d’appalto che operano sul confine della legalità, utilizzando perlopiù lavoratori stranieri, ipersfruttati e sottopagati, che però possono ribellarsi, denunciare gli abusi e anche organizzarsi sindacalmente.

Newsletter180322: Pisa, USB denuncia “Armi mascherate da aiuti umanitari”

GUERRA A Pisa l’Unione Sindacale di Base denuncia: lavoratori dell’aeroporto civile rifiutano di caricare casse di armi spacciate per aiuti umanitari all’Ucraina e convoca una manifestazione sabato – STORIA Un articolo di Antongiulio Mannoni sulla Prima guerra mondiale spiega come un conflitto può riverberarsi sui più diversi aspetti della vita sociale, un tema che oggi torna di grande attualità e lo sarà ancor di più nel clima di riarmo che vivremo nei prossimi anni – LIBRI Guerre ed epidemie: bentornati nella storia! L’audio delle tre relazioni alla presentazione de “Il significato della Seconda guerra mondiale” di E. Mandel, giovedì scorso a Genova.

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Newsletter010618: Berlino discute il suo piano B

POLITICA Visto il livello del dibattito politico sull’Europa e l’euro a cui abbiamo assistito in questi giorni, ci è sembrato che fosse utile mettere a disposizione dei nostri lettori alcuni elementi che aiutassero a collocare la questione nel giusto contesto. Non siamo di fronte a uno scontro biblico tra il bene e il male ma a un confronto tra posizioni contrapposte all’interno dell’establishment su una scelta contingente: la costruzione di un polo politico-economico capitalistico europeo in grado di rivaleggiare con gli USA e potenze emergenti come Cina e India. Una scelta presa nel secondo dopoguerra, che non rappresenta la prima esperienza di unione monetaria nel Vecchio Continente, e che è al centro di un dibattito internazionale, non solo in Europa ma nel mondo. A marzo a Berlino si è svolto un convegno organizzato da alcune tra le più seriose istituzioni economiche tedesche e con la partecipazione di alcuni tra i più noti consiglieri di Angela Merkel, sul tema di una possibile rottura dell’euro. La proposta emersa dal convegno è la stessa che ha suscitato scandalo quando è uscita la notizia che se ne accennava nel ‘contratto di governo’ Lega-CinqueStelle: l’introduzione di una procedura di uscita dall’euro per i paesi-membri. Il miliardario George Soros invece ha pubblicato nei giorni scorsi un articolo in cui analizza, dal suo punto di vista, le ragioni della crisi del processo di unificazione europea, ne individua tre vulnerabilità – migrazioni, austerity e disgregazione territoriale – e indica con decisione la sua ricetta per curare la malattia. Insomma nel mondo si discute della crisi europea. Pare che solo in Italia discuterne sia fonte di scandalo. Ma come sempre i tabù non fanno che suscitare simpatia nei confronti di chi, a ragione o a torto, vi si oppone. IRLANDA Dopo la vittoria del sì nel referendum sull’aborto di cui ci siamo occupati la settimana scorsa escono alcuni dati interessanti sulla distribuzione territoriale del voto e sulla composizione sociale e anagrafica di chi ha votato sì.

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