Newsletter240323: Platform worker, la direttiva UE irrita le piattaforme

LAVORO L’UE ha deciso di introdurre qualche regola nella giungla della gig economy – quella, per intenderci, dei servizi come Uber, Deliveroo, Glovo – un settore dell’economia ancora ridotto, ma che si espande rapidamente, scardinando il sistema delle relazioni di lavoro, in particolare mediante l’utilizzo di falso lavoro autonomo, e creando qualche problema alle imprese tradizionali. Dal nostro punto di vista sono milioni di lavoratori, in larga misura giovani, studenti, donne e immigrati, una parte dei quali si è organizzata, a volte aggirando i sindacati tradizionali, più spesso trovando con essi forme di collaborazione, lottando e strappando risultati concreti. FINANZA Un interessante contributo inviatoci da un lettore approfondisce il tema dei meccanismi che determinano le crisi bancarie, della lotta all’inflazione e delle sue conseguenze sul mondo del lavoro dipendente.

Newsletter210323: Crisi bancarie, la ricreazione è finita

ECONOMIA&LAVORO Dopo che la crisi della Silicon Valley Bank e di Credit Suisse hanno riacceso i timori di una crisi globale del sistema bancario cerchiamo, con Antongiulio Mannoni, bancario e dirigente della CGIL, di districarci nel labirinto della finanza e di capire che cosa sta succedendo, che impatto potrebbe avere la crisi internazionale sull’Italia e che cosa succede nelle banche italiane sia a chi in banca ci lavora sia a chi ci tiene quel poco, sempre meno, che riesce a risparmiare. SINDACATO In Europa non si sciopera solo in Francia: il 15 e il 16 marzo ci sono state ampie mobilitazioni dei lavoratori in Grecia e in Gran Bretagna, dove arrivano risultati concreti: vigili del fuoco e lavoratori della sanità hanno costretto il governo di Rishi Sunak a ritoccare parecchio all’insù le proposte di aumenti salariali fatte prima degli scioperi.

Newsletter210223: Superbonus, chi ha vinto e chi ha perso

CASA La decisione del governo di bloccare la cessione dei crediti d’imposta del superbonus ha acceso le polemiche. La maggioranza di governo critica compatta la misura, contenuta in un decretone che nel 2020 aveva bocciato in aula, pur senza spendere una parola sul merito, anzi. Calenda loda la Meloni, fingendo di ignorare che il suo socio Renzi, invece, aveva votato a favore. Ma, quel che più conta, si lancia la caccia al capro espiatorio – Conte? I furbetti del 110? – con una narrazione che elude il ruolo di tutti coloro che dalla misura hanno tratto beneficio: banche, imprese di costruzioni e dell’indotto (soprattutto le più grandi), studi professionali e anche chi ha sfruttato le madornali debolezze della norma per truffare lo Stato. Chi, tanto per cambiare, ci ha perso sono i lavoratori, quelli dell’edilizia e i lavoratori-inquilini, che ora rischiano di restare stritolati negli ingranaggi di una normativa modificata decine volte in due anni e mezzo, e quelli, molti di più, che non hanno potuto accedere al superbonus e ora si sentono dire che a causa sua hanno un debito di 2.000 euro.

Newsletter030320: Tra mascherine e smart working

LAVORO L’emergenza coronavirus è stata radiografata in ogni possibile sfaccettatura, con la sola eccezione del punto di vista dei lavoratori, che invece stanno già pagando le prime conseguenze oggi e rischiano di pagarne di più pesanti domani. Una panoramica tra le fabbriche del Veneto e le cooperative della Liguria, dal trasporto pubblico locale piemontese e campano alle aziende assicurative nel milanese. FINANZA Il recente annuncio dell’offerta lanciata da Intesa San Paolo su UBI Banca ripropone il tema del risiko bancario nell’era del tasso zero. Le banche hanno una strategia per difendere la redditività. Non altrettanto, si direbbe, i sindacati per difendere i lavoratori. GEOPOLITICA Un recente rapporto dell’ONU sulla presenza di aziende israeliane, americane ed europee nei Territori Occupati getta una luce sugli interessi economici che sostengono la costruzione di nuovi insediamenti e il mantenimento dei vecchi da parte dei coloni israeliani, sulle ragioni della politica americana e sul valore reale della ‘legalità internazionale’.

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