Newsletter101123: Informazione in trincea

INFORMAZIONE Se a partire dagli anni Novanta sono stati i giudici a svolgere un ruolo di supplenza nel vuoto lasciato da una politica screditata e travolta dagli scandali, oggi sono i giornalisti-influencer a sostituirsi ai politici stilando le liste dei “putiniani italiani”, scomunicando i “pacifisti”, mettendo al bando le “tesi controfattuali” e diventando persino storici per poter spiegare alle telecamere le virtù delle democrazie occidentali. MEDIO ORIENTE Amedeo Rossi ripercorre le vicende seguite all’attacco del 7 ottobre tra Gaza e Israele, mettendo a fuoco i fatti, precisandone i particolari, collocandoli in un contesto perlopiù ignorato dai media, demistificando alcuni luoghi comuni. Quello che dovrebbe fare un’informazione indipendente, appunto.

Newsletter031123: Tpl, autisti in fuga, le aziende tagliano le corse

LAVORO Un tempo farsi assumere come autista all’ATM di Milano era come vincere un terno al lotto. Oggi, a giudicare dal tasso di dimissioni e dalle difficoltà che le aziende di trasporto pubblico locale (Tpl) registrano nel trovare conducenti, sembra che il quadro sia capovolto. Salari bassi e condizioni di lavoro in costante peggioramento colpiscono in particolare al nord, dove i processi di privatizzazione sono proceduti più speditamente. Le aziende rimediano tagliando le corse, derogando alle regole sulla sicurezza dei passeggeri  e ricorrendo ai bonus, mentre il sindacato protesta, ma manca di una strategia. GUERRA Un articolo su Rivista Italiana Difesa analizza l’operazione messa in atto da Hamas il 7 ottobre, la strategia, i sistemi d’arma e la reazione dell’Idf israeliana. I commandos infiltrati da Gaza hanno colto di sorpresa gli israeliani, dimostrando la capacità di adattarsi a un ambiente sfavorevole a un attacco diretto e a inserirsi nei gap dei loro processi decisionali e dei loro tempi di reazione.

Newsletter311023: USA Ford e Stellantis firmano, un primo bilancio

LOTTE Lo sciopero dei lavoratori dell’auto americani comincia a raccogliere i suoi primi frutti. Nei giorni scorsi prima Ford e poi Stellantis hanno raggiunto un accordo con l’United Auto Workers. In questa newsletter un primo bilancio che ci arriva dagli USA, scritto prima dell’accordo con Stellantis, in attesa di maggiori dettagli sui testi dei due accordi e delle assemblee dei lavoratori, che saranno chiamati a ratificarli nelle prossime settimane. In ogni caso la prima impressione, a caldo, è che l’azione del sindacato abbia strappato risultati abbastanza significativi. GUERRA&COMUNICAZIONE La guerra si combatte sempre più nello spazio della comunicazione virtuale. Un articolo sull’IDF, le forze armate israeliane, l’ “esercito più social del mondo”, ci aiuta a capire l’attualità.

Newsletter030323: ENI “pietra angolare” dell’imperialismo italiano

IMPERIALISMO ENI, l’azienda energetica di Stato, opera all’interno di un intreccio di interessi e di relazioni tra Transizione energetica, Esteri e Difesa, che ne fa una sorta di succursale di quei tre ministeri o forse, vista la qualità dei ministri che in questi anni hanno ricoperto alcuni di quegli incarichi, la sede del vero superministero della politica italiana nel mondo. Alcune riflessioni sul significato delle vicine nomine del CdA da parte del Governo, gli scandali e le accuse di corruzione e di greenwashing, le relazioni pericolose con l’apparato militar-industriale. SOCIETÀ Un recente episodio, che ha visto coinvolto uno dei nostri collaboratori a Torino, fa luce sull’utilizzo politico (e da che pulpiti) dell’accusa di antisemitismo come clava per colpire chiunque critichi non il popolo ebreo ma la politica dello Stato di Israele.

Newsletter111122: ISRAELE Elezioni, l’elefante nella stanza

ISRAELE Le elezioni del primo novembre segnano una forte ascesa della destra e in particolare della destra religiosa, con ricadute interne ed esterne, non solo sul rapporto coi palestinesi, ma anche con l’Iran, in particolare sul tema del nucleare. Ma in Israele il dibattito post elettorale si concentra più sui guai giudiziari di Netanyahu e sul servizio militare da “imboscato” dell’ex primo ministro Lapid, che dell’ “elefante nella stanza”. REGNO UNITO Una ricostruzione della situazione politica, economica e sociale britannica dopo la caduta del governo Truss e la sua precipitosa sostituzione. Salari, pensioni, affitti e prezzi delle case vengono travolti dall’inflazione, ma l’unica reazione degna di nota sembra essere quella dei sindacati dei trasporti, che, grazie ai recenti scioperi, sono riusciti ad aprire un negoziato su alcuni temi concreti. Per il resto la sinistra britannica appare in stato confusionale, inclusa l’ala corbyniana del Labour e il grosso del movimento sindacale.

Newsletter041122: Giardini e giungle, ancora il colonialismo europeo

POLITICA Se il “ministro degli esteri” dell’Unione Europea, Josep Borrell, rappresentante dell’Internazionale Socialista, parla dell’Europa come di un giardino che va difeso da eventuali “invasioni” della giungla che lo circonda e adotta una retorica simile a quella dello Stato israeliano, significa che l’imperialismo europeo non è soltanto un ricordo dell’Otto-Novecento. E che bisognerà tornare a fare i conti con un dato di fatto: i “cattivi” non sono sempre gli altri. IMMIGRAZIONE Un nuovo rapporto sui numeri dell’immigrazione in Italia ci ricorda che la retorica dell’ “invasione”, appunto, è pura propaganda. Dalla Liguria un intervento che colloca il fenomeno anche nel contesto locale. SCIENZE Le mappe sono uno strumento di indagine che affonda le proprie radici nell’antichità, ma che oggi, anche grazie allo sviluppo delle mappe digitali, stanno conoscendo una nuova crescita. Uno scritto di Stefano Rota affronta il tema del rapporto tra mappe e reti, citando anche lo studio di PuntoCritico sulla mappa delle rete Amazon in Italia.

Newsletter030522: I rischi della polveriera ucraina

POLITICA Due articoli tratti dalla stampa americana e israeliana ci forniscono spunti di riflessione interessanti circa i rischi della polveriera ucraina. Foreign Policy analizza i possibili effetti dell’invio massiccio di sistemi d’arma tra i più sofisticati e foreign foghters in un paese da tempo protagonista di traffici d’armi illegali. Mentre Haaretz documenta le dichiarazioni di Zelenski secondo cui l’Ucraina del dopoguerra imiterà Israele e “non sarà assolutamente uno Stato liberale all’europea”. STORIA Un articolo di Amedeo Rossi, prendendo le mosse dalle consuete polemiche alla vigilia delle celebrazioni del 25 aprile, recensisce un recente volume e analizza la storia della Brigata Ebraica e il suo utilizzo propagandistico.

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Newsletter040621: Conflitto israelo-palestinese e lotta di classe

POLITICA Il nuovo primo ministro israeliano sarà un ex imprenditore milionario del settore high-tech, anche lui nazionalista, che annuncia tagli delle tasse e deregulation. Se le migliori condizioni riservate ai lavoratori ebrei sono state a lungo la principale arma dei partiti sionisti per dividerli dai lavoratori arabo-israeliani e palestinesi, da tempo le politiche neoliberali stanno erodendo la base materiale di tale divisione. In questo, più che nelle manovre della diplomazia internazionale, ci pare si annidi la prospettiva di una soluzione della questione palestinese, cioè nell’intreccio tra questione nazionale e questione sociale, un nodo da sempre al centro della stessa questione ebraica, che la nascita del movimento sionista sciolse proprio preferendo la via nazionalista a quella socialista. La nostra analisi e due documenti: il primo sul ruolo del laburismo e dell’Histadrut nella storia e nella società israeliana e il secondo sul nuovo sindacalismo indipendente in Israele.

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Newsletter210720: Giovani e lavoratori contro Netanyahu

POLITICA In Israele crescono in modo significativo, sia in termini numerici sia di combattività, le manifestazioni contro l’inossidabile leader del Likud e primo ministro Benjamin Netanyahu, già indebolito dai suoi guai giudiziari (è sotto processo per corruzione) e ora travolto dalla crisi economica e dalle critiche per come ha gestito l’emergenza sanitaria. Alle manifestazioni dei giorni scorsi ieri si è aggiunto lo sciopero indetto dal sindacato delle infermiere. LAVORO Se le associazioni di categoria dei datori di lavoro non mancano di ricordare ogni giorno al Governo quanto hanno perso a causa della pandemia e, conseguentemente, di battere cassa, è l’ordine dei consulenti del lavoro italiani, invece del sindacato, a denunciare che la cassa integrazione ha falcidiato i salari dei lavoratori dipendenti, con tagli che vanno dal 20% al 45% dello stipendio per un ammontare di 3,5 miliardi di euro al mese. Un tema da non dimenticare nei prossimi mesi, quando, come ha annunciato Conte agli Stati Generali, si discuterà di riforma degli ammortizzatori sociali.

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Newsletter030320: Tra mascherine e smart working

LAVORO L’emergenza coronavirus è stata radiografata in ogni possibile sfaccettatura, con la sola eccezione del punto di vista dei lavoratori, che invece stanno già pagando le prime conseguenze oggi e rischiano di pagarne di più pesanti domani. Una panoramica tra le fabbriche del Veneto e le cooperative della Liguria, dal trasporto pubblico locale piemontese e campano alle aziende assicurative nel milanese. FINANZA Il recente annuncio dell’offerta lanciata da Intesa San Paolo su UBI Banca ripropone il tema del risiko bancario nell’era del tasso zero. Le banche hanno una strategia per difendere la redditività. Non altrettanto, si direbbe, i sindacati per difendere i lavoratori. GEOPOLITICA Un recente rapporto dell’ONU sulla presenza di aziende israeliane, americane ed europee nei Territori Occupati getta una luce sugli interessi economici che sostengono la costruzione di nuovi insediamenti e il mantenimento dei vecchi da parte dei coloni israeliani, sulle ragioni della politica americana e sul valore reale della ‘legalità internazionale’.

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