Newsletter200625: Se Meloni piange Schlein non ride

ITALIA Il governo Meloni comincia a mostrare la corda e sul ‘campo largo’ pesano profonde contraddizioni, prima tra tutte un’ambiguità di fondo sul tema della guerra. Un bilancio di Antongiulio Mannoni. MEDIO ORIENTE Un articolo su +972 Magazine spiega i retroscena del quotidiano massacro di palestinesi presso i punti di distribuzione degli aiuti a Rafah, controllati da una milizia jihadista legata all’ISIS e armata da Israele.

Newsletter270525: Crescono i suicidi tra i soldati israeliani

GUERRA Casi di suicidio in aumento tra i riservisti israeliani. Secondo Haaretz l’IDF non fa test psichiatrici e richiama anche soldati con gravi disturbi da stress post traumatico perché ha bisogno di uomini per coprire i diversi fronti del conflitto. STORIA Cento anni fa nasceva Malcolm X. Piero Acquilino ricorda la contraddittoria parabola del leader afroamericano tra Islam, nazionalismo nero e il tardivo approccio alla critica del capitalismo.

Newsletter130525: Kashmir e Siria, venti di guerra

GUERRA Oltre agli attacchi aerei incrociati tra India e Pakistan per il Kashmir, con un recente cessate il fuoco poco convinto, segnali inquietanti arrivano dalla Siria, dove le mire turche e israeliane sono in rotta di collisione. SANITÀ La manifestazione indetta da “Il Quotidiano” e dalla CGIL sabato a Cosenza dopo i numerosi casi di malasanità, circa 1.500 persone, si è trasformata nel rilancio di un centrosinistra che fa leva sul malessere dei calabresi in vista delle regionali, senza mettere in discussione i meccanismi che favoriscono di chi vuol fare profitti con la sanità. L’intervento di Mimì De Paola, lavoratore della sanità privata e dirigente CGIL.

Newsletter221024: BRICS-Israele, tra scomuniche e affari

POLITICA&GUERRA C’è una contraddizione di fondo immanente al capitalismo globalizzato tra la guerra e le relazioni di interesse economico che collegano i paesi belligeranti anche su lati opposti del fronte. Non è un fenomeno nuovo, ma le dimensioni che esso assume oggi sono inedite. Un articolo sul sito Counterpunch affronta una delle conseguenze concrete di questo fenomeno oggi: l’ipocrisia dei BRICS, che condannano i massacri di Israele a Gaza, in Cisgiordania e in Libano, ma che in parte li alimentano economicamente, in parte chiudono gli occhi sui membri che riforniscono Israele di energia, armi ecc. Il Sudafrica è il caso più eclatante.

Newsletter011024: Sull’orlo del precipizio, contributi di Achcar e Gideon

MEDIO ORIENTE Due contributi di Gilbert Achcar, politologo marxista libanese, e Levy Gideon, giornalista di sinistra israeliano, pur scritti prima del recente assassinio del leader di Hezbollah, Nasrallah, da parte di Israele, ci sono sembrati utili ad andar oltre il chiacchiericcio propagandistico e superficiale di questi giorni. Achcar analizza la logica militare dell’escalation israeliana (anche i crimini hanno una loro razionalità). Gideon ne contesta l’assenza di razionalità politica. Entrambi dicono in modo chiaro che siamo sull’orlo del precipizio. Una constatazione ampiamente rimossa anche da una sinistra che in uno dei frangenti più inquietanti degli ultimi decenni continua perlopiù a parlar d’altro. CULTURA Il 26 settembre 1940 moriva, suicidandosi per non cadere nelle mani della Gestapo, uno dei più brillanti intellettuali del ‘900, Walter Benjamin. Piero Acquilino ne riassume la vita, l’opera e la militanza intellettuale.

Newsletter060924: ISRAELE Dopo lo sciopero generale

SINDACATO Lo sciopero generale di lunedì non riflette solo l’ennesimo scontro all’interno delle classi dominanti israeliane. “Tutti sanno che la sola organizzazione dotata della forza necessaria a promuovere una rivolta popolare contro Netanyahu sono i sindacati”, ci ha detto a luglio Omri Evron, ex refusnik e dirigente del Partito Comunista israeliano, e, nonostante la rapida ritirata, la pressione dei fatti potrebbe imporre alla burocrazia sindacale di Histadrut di superare i limiti autoimpostisi. POLITICA&GUERRA “Che ci fa un gruppo d’assalto portaerei della marina italiana in Giappone?” si chiede il sito militare americano War on The Rocks. Già, che ci fa? Peccato che in Italia non se lo chieda nessuno. Perché le risposte contenute nell’articolo fanno luce sul valore della “politica marittima” per l’imperialismo italiano e sulla proiezione strategica del “Mediterraneo allargato” sui fondali marini e fino al Mar Cinese.

Newslettere050724: “Israele non è un monolite. C’è lotta di classe anche qui”

POLITICA Il clima politico in Israele, dopo quasi un anno di carneficina a Gaza, sta cambiando. Affiorano le prime crepe nell’establishment, ma soprattutto la popolazione, inclusi i lavoratori, comincia a capire che la guerra non è la soluzione. La nostra intervista a Omri Evron, attivista contro la guerra e dirigente del PC israeliano. SINDACATO Negli USA è partito un nuovo braccio di ferro, questa volta tra l’ILA, il sindacato dei portuali della East Coast, 85.000 iscritti, e gli armatori, che stanno già accumulando scorte in vista di un probabile sciopero. Anche in questo caso la tecnologia inciderà pesantemente sulla trattativa. Uno degli aspetti più controversi, infatti, riguarda l’automazione.

Newsletter210524: Da Kiev a Tel Aviv, la guerra a spese dei proletari

GUERRA A ricordarci che le guerre in atto oltre che conflitti tra paesi sono anche, forse soprattutto, conflitti tra classi dominanti e proletari dei paesi belligeranti ci sono due fiumane di persone che la guerra alimenta e ingrossa: il primo è quello dei disertori e dei renitenti alla leva ucraini che attraversano i confini dei paesi vicini per sottrarsi alla chiama alle armi, l’altro quello dei lavoratori indiani in viaggio verso una zona di guerra, Israele, per sostituire la forza-lavoro palestinese, col governo indiano che li mette in guardia dai pericoli ma non muove un dito per fermarli.

Newsletter101123: Informazione in trincea

INFORMAZIONE Se a partire dagli anni Novanta sono stati i giudici a svolgere un ruolo di supplenza nel vuoto lasciato da una politica screditata e travolta dagli scandali, oggi sono i giornalisti-influencer a sostituirsi ai politici stilando le liste dei “putiniani italiani”, scomunicando i “pacifisti”, mettendo al bando le “tesi controfattuali” e diventando persino storici per poter spiegare alle telecamere le virtù delle democrazie occidentali. MEDIO ORIENTE Amedeo Rossi ripercorre le vicende seguite all’attacco del 7 ottobre tra Gaza e Israele, mettendo a fuoco i fatti, precisandone i particolari, collocandoli in un contesto perlopiù ignorato dai media, demistificando alcuni luoghi comuni. Quello che dovrebbe fare un’informazione indipendente, appunto.

Newsletter031123: Tpl, autisti in fuga, le aziende tagliano le corse

LAVORO Un tempo farsi assumere come autista all’ATM di Milano era come vincere un terno al lotto. Oggi, a giudicare dal tasso di dimissioni e dalle difficoltà che le aziende di trasporto pubblico locale (Tpl) registrano nel trovare conducenti, sembra che il quadro sia capovolto. Salari bassi e condizioni di lavoro in costante peggioramento colpiscono in particolare al nord, dove i processi di privatizzazione sono proceduti più speditamente. Le aziende rimediano tagliando le corse, derogando alle regole sulla sicurezza dei passeggeri  e ricorrendo ai bonus, mentre il sindacato protesta, ma manca di una strategia. GUERRA Un articolo su Rivista Italiana Difesa analizza l’operazione messa in atto da Hamas il 7 ottobre, la strategia, i sistemi d’arma e la reazione dell’Idf israeliana. I commandos infiltrati da Gaza hanno colto di sorpresa gli israeliani, dimostrando la capacità di adattarsi a un ambiente sfavorevole a un attacco diretto e a inserirsi nei gap dei loro processi decisionali e dei loro tempi di reazione.

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