Newsletter120923: 1973-2023 A cinquant’anni dal golpe cileno

POLITICA&STORIA A cinquant’anni dal colpo di Stato in Cile dell’11 settembre 1973 più che celebrazioni e nostalgie servono analisi che cerchino di spiegare le ragioni di quell’evento e gli errori che resero più agevole a Pinochet il rovesciamento del governo di Unidad Popular di Salvador Allende. Piero Acquilino prova a fornirci alcuni spunti di riflessione. LAVORO Alcune brevi note pubblicate in una delle ultime newsletter di Gig Economy Project sollevano un tema suggestivo: le osservazioni fatte da Marx più di un secolo fa nel primo libro del Capitale sul lavoro a cottimo sono in grado di fornirci qualche indicazione sul futuro dell’economia delle piattaforme e, soprattutto, sugli embrionali tentativi dei lavoratori del settore di organizzarsi collettivamente, lasciandosi alle spalle l’illusione di essere lavoratori “autonomi”?

Newsletter070723: Nahel era un corriere, forse stava lavorando

LAVORO&SOCIETÀ Nei giorni scorsi tutte le grandi testate hanno parlato dell’uccisione di Nahel M. da parte della polizia francese e dei disordini scoppiati successivamente in tutto il paese. Nessuno invece ha detto che il 17enne di origini algerine era un fattorino che faceva consegne a domicilio alla guida di un’auto, ucciso probabilmente durante il turno di lavoro (in Francia dal 2019 è possibile prendere la patente a 17 anni, con l’obbligo di circolare accompagnati). Il silenzio sulla condizione di classe di questo ragazzo è emblematico. Eppure, come ricorda Ben Wray sull’ultima newsletter di Gig Economy Project, in Francia e nel mondo chi fa questo genere di lavori è in larga misura proletario, nero e immigrato, spesso senza documenti. Un comunicato del Congress of Gig Workers esprime solidarietà alla famiglia di Nahel e ricorda che ciò che è successo a lui potrebbe succedere a migliaia di rider e autisti in tutto il mondo. Nel frattempo in Italia il tribunale di Palermo condanna Glovo per condotta antisindacale perché rifiuta di informare lavoratori e sindacato, in questo caso la CGIL, circa il funzionamento dell’algoritmo che regola l’assegnazione dei turni e degli ordini e decide se “terminare” un rider, magari perché è poco produttivo, come fa un’altra piattaforma, Deliveroo, secondo una sentenza del 2020 del tribunale di Bologna.

Newsletter240323: Platform worker, la direttiva UE irrita le piattaforme

LAVORO L’UE ha deciso di introdurre qualche regola nella giungla della gig economy – quella, per intenderci, dei servizi come Uber, Deliveroo, Glovo – un settore dell’economia ancora ridotto, ma che si espande rapidamente, scardinando il sistema delle relazioni di lavoro, in particolare mediante l’utilizzo di falso lavoro autonomo, e creando qualche problema alle imprese tradizionali. Dal nostro punto di vista sono milioni di lavoratori, in larga misura giovani, studenti, donne e immigrati, una parte dei quali si è organizzata, a volte aggirando i sindacati tradizionali, più spesso trovando con essi forme di collaborazione, lottando e strappando risultati concreti. FINANZA Un interessante contributo inviatoci da un lettore approfondisce il tema dei meccanismi che determinano le crisi bancarie, della lotta all’inflazione e delle sue conseguenze sul mondo del lavoro dipendente.

Newsletter230218: Embraco, cronaca di una chiusura annunciata

POLITICA/ECONOMIA Da qualche giorno non si fa che parlare della vertenza Embraco. Ne parla chi è in piena campagna elettorale e chi, come il ministro Calenda, veste i panni del ministro che difende gli operai italiani e si prepara a giocare il ruolo di riserva della Repubblica dopo il 4 marzo. Ma questa vicenda rispecchia l’impotenza di uno Stato che in 20 anni si è privato di qualunque strumento di intervento pubblico nell’economia in nome del mercato e della superiorità del privato. Ora, quando un’impresa minaccia di chiudere, non resta che mettere mano al portafoglio, sperando che, come in questo caso, non ci sia qualche paese disposto a offrire di più per attirare investimenti e ottenere qualche posto di lavoro. LAVORO L’inchiesta di un giovane ricercatore dell’Università di Londra, che è anche un lavoratore di Deliveroo e rappresentante sindacale, registra una crescita delle mobilitazioni dei lavoratori impiegati dalle piattaforme di consegna di cibo a domicilio e individua nuove direzioni in cui sviluppare la ricerca su questo fenomeno. ESTERI Chi ha una certa età ricorda Cyril Ramaphosa, nuovo presidente del Sud Africa dopo le dimissioni di Zuma, come uno dei leader più radicali del sindacato dei minatori e del movimento contro l’apartheid, ma anche protagonista di una svolta che lo ha portato a diventare imprenditore minerario, convolto nel massacro di 34 minatori in sciopero a Marikana nel 2012. Una parabola che in qualche modo illustra e ricapitola la storia dell’ANC, il partito fondato da Nelson Mandela, diventato espressione di corruzione endemica e complice di un’esplosione delle disuguaglianze sociali nella secondo economia africana. La scelta di Ramaphosa potrebbe non essere casuale.

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