Newsletter190722: Amazon Warriors, la dura vita degli ex militari in Amazon

LAVORO Da tempo Amazon ha adottato un programma speciale di reclutamento dei propri dipendenti tra i gli ex militari, un modo per agevolare l’imposizione della disciplina da caserma che vige nei suoi magazzini, ma anche per disporre di personale preparato a svolgere compiti riservati, come raccogliere notizie sull’attività sindacale in azienda. Anche loro sono soggetti a uno sfruttamento scientifico e cinico. Lo denuncia un libro in uscita ad agosto negli USA dedicato al difficile reinserimento dei veterani americani. ECONOMIA&POLITICA Dopo l’Economist anche il colosso assicurativo Allianz lancia l’allarme sugli effetti sociali della pandemia e dell’inflazione nel mondo e analizza il ruolo dei social come possibile volano delle proteste.

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Newsletter140622: USA E ora Amazon licenzia i sindacalisti

LAVORO&SINDACATO Negli USA dopo la vittoria del sindacato nel magazzino di New York Amazon è passata all’offensiva licenziando gli esponenti chiave di Amazon Labor Union. La vittoria nelle urne, insomma, è tutta da consolidare. CAPITALISMO Agenzie internazionali, governi e aziende private analizzano l’impatto della pandemia e della guerra sulla logistica, sull’economia e sul clima e le previsioni non sono buone: inflazione, carestie, ondate migratorie, shock climatici, maggiore protagonismo delle imprese private rispetto al pubblico. E il segretario generale della NATO avvisa: “La libertà viene prima del commercio”, cioè gli interessi geopolitici degli USA contano più degli interessi economici del resto del mondo. ANALISI Alla base di tanti luoghi comuni del dibattito sulla guerra c’è anche il fatto che pochi, a parte gli addetti ai lavori, sanno come si combatte concretamente nell’era dei Big Data. Insomma si parla dell’Ucraina pensando alla Seconda guerra mondiale.

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Newsletter280122: Bonanni, il pensionato d’oro contro il salario minimo

SALARIO Il pensionato d’oro Raffaele Bonanni, ex segretario della CISL, chiede al governo di lasciar perdere il salario minimo. Nel farlo snocciola una clamorosa serie di strafalcioni, sostenendo addirittura che in Germania non esiste la contrattazione nazionale. Gli risponde la campagna Salario Minimo anche in Italia. LAVORO L’ultimo rapporto dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro ridimensiona drasticamente le previsioni sulla ripresa occupazionale formulate sei mesi fa. Nel 2022 l’occupazione resterà ancora inferiore del 2% rispetto al 2019. La pandemia potrebbe rendere strutturale il lavoro a tempo determinato. STORIA Diego Giachetti, storico e saggista, recensisce il volume di E. Mandel edito da PuntoCritico “Il significato della Seconda guerra mondiale”.

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Newsletter140122: Scuola&Covid, scioperi in Francia e negli USA

SCUOLA&COVID Dallo sciopero degli insegnanti francesi alle iniziative sindacali negli USA ci arriva una lezione: invece di perdersi in discussioni astratte e moralistiche sui pro e i contro dell’apertura delle scuole è possibile discutere di come coniugare lezioni in presenza e sicurezza per il personale scolastico e gli studenti, ad esempio chiedendo mascherine FFP2 gratuite per lavoratori e studenti, tamponi settimanali, sanificazione e aerazione delle aule e un aiuto ai genitori degli studenti che lavorano. Ma i sindacati della scuola traccheggiano e il risultato è che l’adesione all’ultimo sciopero, indetto da sette sigle, è stata bassa come non mai.

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Newsletter101221: USA Un’inchiesta internazionale sulla pandemia

SINISTRA&PANDEMIA Una piccola organizzazione marxista americana nei giorni scorsi ha pubblicato un manifesto in cui lancia un lavoro di inchiesta e documentazione internazionale sulla pandemia e invita chi fosse interessato a parteciparvi. È un testo che aldilà di alcuni cliché presenta almeno tre caratteristiche che lo rendono una lettura interessante: affronta il tema della pandemia in una prospettiva internazionale; assume il punto di vista di chi ne ha subito in modo più drastico l’impatto sociale, lavoratori e studenti, e, infine, fa una proposta di intervento concreta, circoscritta e praticabile. Con tutti i suoi limiti è decisamente più di quanto abbiamo visto fare in quasi due anni alla sinistra italiana.

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Newsletter091121: La prossima pandemia? Potrebbe essere informatica

POLITICA&TECNOLOGIA Un anno e mezzo fa siamo rimasti scioccati dall’inatteso arrivo di un virus proveniente dalla Cina che in pochi mesi è riuscito a cambiare le nostre vite come mai avremmo immaginato. Eppure non si è trattato di un avvenimento imprevedibile: i documenti ufficiali e gli studi dei ricercatori erano colmi di avvertimenti, che facevano capolino anche sulla stampa, pur senza mai vedersi riconoscere la dignità della prima pagina. Alcuni fatti avvenuti in Italia e nel mondo in questi ultimi mesi suonano come un monito che anche questa volta ampiamente sottovalutato. Si tratta del potenziale arrivo, forse anche in questo caso da Oriente, di un altro genere di virus, i virus informatici, che avranno effetti materiali altrettanto pesanti sulle nostre vite se si investe sulla sicurezza informatica come si è “investito” sulla sanità pubblica. I rischi connessi a questo tema e i ritardi accumulati dall’Occidente emergono persino nel dibattito negli apparati di sicurezza americani sugli “attacchi informatici con effetti materiali”. Un tema che potrebbe diventare da prima pagina nei prossimi anni.

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Newsletter121021: AUSTRALIA Arrivano i “sindacati novax”

SINDACATO Una ventina di giorni prima dell’assalto alla sede nazionale della CGIL un episodio per certi versi analogo era avvenuto a Melbourne. In Australia proliferano i “sindacati novax”. Al momento contano solo 10.000 iscritti, ma secondo gli organizzatori le adesioni crescono al ritmo di 200 al giorno. A tirare le fila di queste nuove organizzazioni sarebbe un gruppo di iscritti e dirigenti del Partito Liberale Nazionale, formazione di centrodestra. PANDEMIA Un articolo pubblicato dal Guardian rivela che 5 anni fa un’esercitazione organizzata dalle massime autorità sanitarie britanniche per simulare un’ondata di coronavirus aveva individuato alcune falle del sistema antipandemico nazionale e formulato alcune prescrizioni rimaste disattese. Il governo Johnson accusa il colpo e annuncia una commissione di inchiesta che però si riunirà soltanto in primavera.

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Newsletter060721: INDIA Nella fabbrica mondiale dei vaccini vaccinati il 3,5%

CAPITALISMO Qualche mese fa l’informazione globale dava ampio spazio alla crisi sanitaria indiana, all’impennata di contagi, alla mancanza di ossigeno e dotazioni mediche per combattere la pandemia, ai forni crematori congestionati e ai cadaveri abbandonati in strada. Oggi quell’ondata di contagi è in parte rientrata, ma resta il paradosso di un paese, l’India, che esporta vaccini e persino ossigeno ma non ha vaccini e ossigeno a sufficienza per i propri abitanti. Perché? Semplicemente perché ha deciso di affrontare la pandemia adottando criteri di mercato e nel “libero mercato” le merci non vanno dove c’è bisogno di esse, ma dove ci sono più soldi pronti a fluire nelle tasche di chi le produce, per cui un’impennata della ricchezza si basa su un’impennata della povertà”: la “redditività della miseria”.

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Newsletter160421: Aziende, i “furbetti” della pandemia

LAVORO&COVID A giudicare dalle cronache e dal dibattito politico pare che le vittime quasi esclusive degli effetti economici della pandemia siano le imprese: ristoratori, baristi, ma anche commercianti, squadre di calcio, aziende di trasporto e di costruzioni. Tutti oggi chiedono al Governo di intervenire per garantire loro quei fondi che, se destinati ai lavoratori, chiamano “sussidi”, se invece sono destinati a loro diventano più pudicamente “ristori” o “sostegni”. Una lettura della crisi che fa leva su una parte di verità – certo molte piccole attività sono state danneggiate gravemente – per nasconderne un’altra e cioè che ci sono imprese che grazie alla pandemia hanno fatto affari, anche a costo di mettere i dipendenti in cassa integrazione  pur non avendo perso un euro di fatturato. Nella newsletter di oggi parliamo di aziende che mettono in cassa integrazione i dipendenti e continuano a farli lavorare come se nulla fosse e di un settore economico – la vigilanza privata –  in cui i lavoratori già prima della pandemia guadagnavano 4-5 euro l’ora, ma a cui per rinnovare il contratto scaduto da 5 anni si chiedono altri sacrifici, in nome della crisi.

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Newsletter020221: bin Salman non piace solo a Renzi…

POLITICA&ECONOMIA Gli ammiccamenti in video tra Renzi e il principe bin Salman hanno giustamente scandalizzato buona parte dell’opinione pubblica, ma il leader di Italia Viva non è l’unico a prestare poca attenzione a come il regime saudita interpreta i diritti umani. Gli investimenti italiani in Arabia Saudita superano i 5 miliardi di euro, i capitali di Riad fanno gola e la lunga marcia di avvicinamento tra il capitalismo italiano e la reazionaria petromonarchia è iniziata da tempo. LOTTE Le manifestazioni per celebrare il decennale della sollevazione contro Ben Ali per migliaia di giovani proletari tunisini sono diventate l’occasione per contestare la politica economica del Governo e la sua inefficienza di fronte alla pandemia. Carovita, disoccupazione e una sanità priva di mezzi al centro della contestazione. La polizia risponde con 1200 arresti, la politica con un rimpasto di governo.

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