Newsletter060721: INDIA Nella fabbrica mondiale dei vaccini vaccinati il 3,5%

CAPITALISMO Qualche mese fa l’informazione globale dava ampio spazio alla crisi sanitaria indiana, all’impennata di contagi, alla mancanza di ossigeno e dotazioni mediche per combattere la pandemia, ai forni crematori congestionati e ai cadaveri abbandonati in strada. Oggi quell’ondata di contagi è in parte rientrata, ma resta il paradosso di un paese, l’India, che esporta vaccini e persino ossigeno ma non ha vaccini e ossigeno a sufficienza per i propri abitanti. Perché? Semplicemente perché ha deciso di affrontare la pandemia adottando criteri di mercato e nel “libero mercato” le merci non vanno dove c’è bisogno di esse, ma dove ci sono più soldi pronti a fluire nelle tasche di chi le produce, per cui un’impennata della ricchezza si basa su un’impennata della povertà”: la “redditività della miseria”.

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Newsletter270421: Amazoniani di tutto il mondo, unitevi!

LAVORO&SINDACATO Dagli USA arriva un’altra riflessione sulla sconfitta del sindacato nello stabilimento Amazon di Bessemer, in Alabama: alle catene globali di fornitura e ai colossi come il gruppo di Bezos si risponde con catene globali di lavoratori che si battono per difendere i propri diritti e sono solidali tra loro. CAPITALISMO&VACCINI L’India sta diventando l‘epicentro della pandemia mondiale. I forni crematori sono sovraccarichi, mentre negli ospedali mancano ossigeno e posti letto. Ma il paradosso più lampante è che il maggior produttore di vaccini al mondo è uno di quelli che ha vaccinato meno e che è costretto a battersi per la sospensione dei brevetti, scontrandosi contro gli Stati occidentali e le lobby del farmaco, compresa l’italiana Farmindustria.

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Newsletter090421: Geopolitica dei vaccini

GEOPOLITICA Sui loro giornali i padroni possono permettersi di raccontare quel che succede nel mondo dicendo le cose come stanno. Lo ha fatto lunedì Foreign Affairs dedicando un lungo articolo al “protezionismo alla rovescia”, cioè quella politica commerciale con cui i governi, invece di limitare le importazioni, bloccano le esportazioni (di vaccini). La prestigiosa testata spiega come le potenze economiche stiano utilizzando i vaccini come strumento per affermare i propri interessi globali. Su una sola cosa sono uniti: tenere i paesi emergenti fuori dalla partita. AMBIENTE Un recente rapporto rivela come le 60 maggiori banche del mondo abbiamo continuato a investire massicciamente (3,8 trilioni di dollari tra il 2016 e il 2020) sugli idrocarburi alla faccia degli Accordi di Parigi siglati nel 2015. A ciò si somma la guerra per l’accaparramento delle risorse necessarie alla “transizione ecologica”, a partire dal litio, combattuta senza tener minimamente in conto le conseguenze ambientali e sociali che avrà l’enorme crescita dell’attività estrattiva.

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Newsletter190321: Geopolitica dei vaccini

COVID&GEOPOLITICA Un lungo articolo pubblicato la scorsa settimana da Foreign Affairs analizza la “diplomazia dei vaccini” con cui Pechino sta cercando di ampliare la propria influenza nel mondo, a partire dai paesi coinvolti nel grande piano infrastrutturale della Via della Seta, e così facendo rischia anche di entrare in rotta di collisione con l’India, primo produttore di vaccini al mondo e protagonista ignorata della gara vaccinale. E’ significativo che una chiave di lettura (geo)politica sia stata adottata anche da alcune autorevoli voci del capitalismo italiano (ad esempio sul Corriere) per spiegare lo scontro in atto sul vaccino AstraZeneca. La conferma che sia effettivamente così richiede delle prove, che al momento nessuno sembra essere in grado di fornire, ma questi interventi rivelano un aspetto della questione assai sottovalutato: la competizione sui vaccini può diventare un fattore centrale negli assetti di potere globali e per gli USA costituisce una potenziale occasione di far pesare la sua residua supremazia in alcuni settori ad alta tecnologia.

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Newletter171120: Cile, cambiare tutto per non cambiare nulla

POLITICA Anche in Italia qualcuno a sinistra ha salutato il plebiscito del 25 ottobre in Cile come la definitiva cesura col passato e con la dittatura. Ma una conversazione di Elena Rusca con lo storico Felipe Portales e il giornalista José Leiva ci rivela la natura gattopardesca di un’operazione tesa a salvaguardare le continuità col modello economico neoliberale, di cui il Cile è stato un laboratorio mondiale. ECONOMIA&LAVORO Pfizer nei giorni scorsi ha annunciato la prossima commercializzazione del suo vaccino, uno dei 10 in dirittura d’arrivo. La distribuzione di miliardi di dosi nel mondo rappresenterà una sfida non solo sanitaria e geopolitica ma anche industriale. Se per i colossi della logistica si tratta di un’occasione per riorganizzare la filiera a proprio vantaggio quali saranno le ripercussioni sui lavoratori? SCIENZA Politici che chiedono agli scienziati certezze e scienziati a cui talvolta non dispiace elargirle, complottisti e scientisti, nello scontro tra guelfi e ghibellini che si è scatenato attorno alla pandemia a essere annientata è la consapevolezza che la scienza per sua natura può gestire l’incertezza, non eliminarla. Come ci spiega il vulcanologo Guido Giordano le epidemie sono un po’ come i terremoti.

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