Newsletter150121: Il big business taglia i fondi a Trump (e Biden)

POLITICA Mentre Trump affronta il secondo impeachment e viene bannato da Twitter (ma secondo i sondaggi sembra mantenere un appoggio consistente da parte di molti elettori repubblicani) come reagisce il mondo economico-finanziario ai fatti del 6 gennaio? Alcune corporation hanno annunciato che taglieranno i fondi agli eletti che hanno votato contro la certificazione della vittoria di Biden, ma altre, tra cui Facebook e Coca Cola, per il momento sospenderanno le donazioni anche ai Democratici. Che cosa significa? PANDEMIA Un recente rapporto INAIL analizza il contributo dei posti di lavoro alla diffusione del covid-19 e rivela ciò che informazione e politica continuano a ignorare: ci si ammala non solo andando a cena dai parenti o facendo la fila nei centri commerciali, ma anche lavorando.

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Newsletter080121: USA, il crepuscolo dell’ “impero”?

POLITICA Il “golpe di Trump” non può essere ridotto all’iniziativa cinica o disperata di un uomo che non vuole abbandonare il potere, ma riflette una lacerazione all’interno del capitalismo a stelle e strisce che si riverbera sull’intera società americana e indebolisce gli USA anche sul piano internazionale. Chi ne esce peggio sembrano essere i Repubblicani, che detestano Trump ma hanno avuto paura di isolarlo per tempo. LAVORO L’onorificenza concessa da Mattarella a un’addetta alle pulizie in servizio presso un ospedale milanese quale riconoscimento simbolico per una categoria in prima linea contro il covid-19 non è valsa ai lavoratori del settore multiservizi un tavolo negoziale per il rinnovo del loro contratto scaduto da sette anni. Una nostra analisi di un settore ignorato ma essenziale, per le imprese una trincea avanzata per l’abbattimento del costo del lavoro, che nel 2020 è prosperato grazie al boom delle sanificazioni.

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Newsletter061020: USA Cronache della pandemia

POLITICA L’Economist il 2 ottobre ha dedicato il suo editoriale al contagio di Donald e Melania Trump, chiedendosi quale effetto la pandemia e questo specifico episodio avranno sulle elezioni del 3 novembre. Secondo l’autorevole organo del capitalismo britannico anche nella migliore delle ipotesi le conseguenze per il presidente uscente saranno negative. SOCIETA’ Ma c’è un’altra domanda, forse ancora più importante, a cui rispondere ed è che effetto la pandemia avrà sulla società americana e in particolare nel mondo del lavoro di qui ai prossimi anni. Una corrispondenza sulla sindacalizzazione nel settore della ristorazione, particolarmente colpito dal virus, e due schede ci aiutano ad approfondire l’argomento, ma anche a fare qualche riflessione sull’Italia.

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Newsletter280720: USA, non solo Black Lives Matter

LOTTE Oltre al movimento Black Lives Matter negli USA è in atto il più importante sciopero dalla fine del lockdown. Va avanti da circa sei settimane, coinvolge oltre 4.000 lavoratori dei cantieri navali militari di Bath Iron Works e per il pubblico italiano è un evento interessante perché indirettamente tira in ballo anche Fincantieri, che ad aprile ha soffiato a General Dynamics, proprietaria dell’impianto, una commessa militare da 5,5 miliardi di dollari. A questi lavoratori arriva la solidarietà di Support The Strike, una nuova iniziativa internazionale lanciata qualche settimane fa sui social, a cui abbiamo posto alcune domande. LETTURE In un saggio uscito a marzo un ex collaboratore dell’amministrazione Trump riassume le lezioni derivanti dalla grande strategia con cui gli Asburgo crearono, ampliarono e preservarono il loro impero ‘interstiziale’, una riflessione sul passato con un occhio al presente e alle sfide che la declinante potenza americana affronta in Eurasia.

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Newsletter280220: Sanders e la questione palestinese

GEOPOLITICA Dopo la vittoria di Sanders in Nevada in molti vedono il ‘candidato socialista’ come probabile avversario di Donald Trump a novembre. Gli osservatori esteri e gli estimatori di Sanders si concentrano in particolare sulle misure di politica economica che egli dice di voler introdurre se sarà eletto. Ma il presidente degli USA è anche figura di vertice della principale potenza economica, politica e militare nel mondo. Nella newsletter di oggi utilizziamo il conflitto israelo-palestinese e più in generale il tema della politica americana in Medio Oriente come cartina di tornasole per analizzare le posizioni espresse dai candidati alle primarie democratiche e le loro critiche a Trump. Per Sanders, ebreo americano, la tradizionale politica USA in Medio Oriente e l’alleanza con Israele non sono in discussione e il conflitto in Palestina rimane rigidamente compresso nello schema dello scontro tra nazioni, senza alcuna concessione alle dinamiche di classe interne alle società israeliana e palestinese. La domanda è: si può essere ‘socialisti’ in America e nazionalisti all’estero?

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Newsletter140220: Cina, i lavoratori contro il virus

LAVORO Se informazione e politica stanno dando grande spazio alle conseguenze economiche della crisi sanitaria in Cina, nessuno accende i riflettori su chi ha a che fare direttamente col coronavirus. China Labour Bulletin ha pubblicato alcune interessanti corrispondenze che, al contrario, fanno luce sulla situazione dei lavoratori cinesi impegnati in prima fila, a rischio della vita, nella lotta per arginare l’epidemia e al contempo garantire il funzionamento dei servizi e dell’economia. Sfruttati cinicamente anche nell’emergenza e abbandonati dalle autorità. CINEMA&POLITICA Il trionfo di Parasites, il film del regista Bong Joon-ho sulle stridenti contraddizioni di classe nella Corea del sud, è l’occasione per riflettere sulla situazione politica americana in vista delle presidenziali di novembre. Hollywood è sempre stata una cartina di tornasole degli umori che si respirano nel paese e, in particolare, nell’entourage democratico. Siamo di fronte a una svolta ‘socialista’ dello star system o al preoccupato attendismo di un settore rilevante del capitalismo americano che comunque dovrà fare i conti col prossimo inquilino della Casa Bianca?

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Newsletter070220: USA, doppio smacco per i Dem

USA Col naufragio della procedura di impeachment e il caos nelle primarie dell’Iowa i Democratici subiscono un doppio schiaffo. Mentre Trump appare rafforzato dai 4 anni di presidenza il candidato dell’ala clintoniana/obamiana Joe Biden stavolta, oltre a Sanders, deve affrontare pure la concorrenza ‘interna’ dell’outsider Buttigieg, con due riserve già pronte a sostituirlo. PALESTINA A Ginevra una conferenza stampa dell’UNRWA suona l’allarme per le sempre più precarie condizioni della popolazione palestinese. Secondo i dati dell’ONU l’occupazione israeliana ha un effetto depressivo su un’economia che in realtà potrebbe trarre profitto dai giacimenti di gas e petrolio scoperti negli ultimi 20 anni. Un problema che la realizzazione del piano Trump aggraverebbe. TRASPORTI Aprire una discussione sulle concrete condizioni di lavoro nel trasporto pubblico locale e strappare un tavolo di trattativa con le aziende mobilitando la categoria, in un settore segnato dai tagli e dal moltiplicarsi di incidenti e aggressioni. Come ci spiega Michele Schifone è l’obiettivo della vertenza per il rinnovo contrattuale avviata nei mesi scorsi dall’Unione Sindacale di Base.

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Newsletter070120: IRAN-USA ‘Scontro tra imperialismi’

MEDIO ORIENTE L’eliminazione del Qassem Soleimani da parte degli USA è solo una mossa elettorale di Donald Trump o il frutto di un calcolo strategico più ampio? E dobbiamo aspettarci ritorsioni tali da spingere il conflitto verso un’escalation o addirittura una guerra aperta? Ne parliamo con Alì Ghaderi, responsabile esteri dei Fedayn del Popolo Iraniano. CILE Mentre proseguono le manifestazioni e la repressione da parte delle forze governative quali scenari si aprono per la crisi cilena? Elena Rusca, giornalista italiana che in questi giorni si trova a Santiago, ne individua uno. CINEMA ‘Sorry we missed you’, l’ultimo film di Ken Loach punta l’obiettivo su uno dei settori strategici dell’economia mondiale, la logistica, posando uno sguardo senza speranza sulle condizioni di chi ci lavora.

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Newsletter310718: Trump sfratta il sindacato federale

SINDACATO Negli Stati Uniti Trump va allo scontro coi sindacati dei dipendenti delle agenzie dell’Amministrazione federale. In ballo ci sono le regole sui licenziamenti, ma anche la contrattazione collettiva e la stessa agibilità del sindacato all’interno degli uffici. Una situazione che – secondo Labor Notes – ricorda lo scontro tra Reagan e i controllori di volo negli anni ’80. La notizia da una parte infrange l’immaginetta del Presidente che firma i dazi sull’acciaio circondato dagli operai, dall’altra però pone un problema ai critici italiani di Trump: qualche mese fa tv, giornali, social traboccavano indignazione per gli incontri clandestini del leader USA con una pornostar, oggi il suo Governo sfratta i sindacati dagli uffici pubblici e tutti tacciono? POLITICA/MEDIA Che cos’è Byoblu, il videoblog di Claudio Messora, da cui provengono il candidato alla presidenza della RAI Foa, ma anche Bagnai, Rinaldi, Borghi e gran parte della nuova generazione di dirigenti proiettati ai vertici della Lega dalla ‘rivoluzione’ salviniana? Una riflessione su un’abile operazione politico-editoriale inseritasi anche nel vuoto lasciato dall’informazione di sinistra. E su cui la sinistra dovrebbe fare un pensiero per il futuro. LAVORO Dall’India una vicenda che fa luce sulla condizione dei pourakarmikas, i lavoratori che raccolgono i rifiuti urbani per conto  di ditte d’appalto che fanno capo però ad aziende municipali. Una storia in cui modernissime tecnologie biometriche si intrecciano con uno sfruttamento del lavoro e discriminazioni di casta da medioevo.

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Newsletter060418: In Siria Macron sfida Erdogan

INTERNAZIONALE A sette anni dall’inizio della guerra civile in Siria si combattono una guerra pubblica e una guerra segreta. Lo confermano le notizie riportate da più fonti, ma non confermate ufficialmente dai diretti interessati, di un’iniziativa congiunta franco-americana per fermare l’offensiva turca contro le città della Siria settentrionale controllate da milizie curde (YPG) e arabe. Un’iniziativa che conferma ancora una volta una crescente tendenza di Parigi a porsi come potenza geopolitica europea, ma dotata di una sua ‘autonomia strategica’ e che, del resto, si riflette nei numeri della recente Legge di programmazione militare 2019-2025, con una previsione di crescita costante della spesa militare nei prossimi anni. SINDACATO C’è da pensare che sui tagli ai servizi pubblici contro cui stanno scioperando i lavoratori francesi ci sia anche l’esigenza di reperire risorse per le ambizioni militari di Macron e dei settori dominanti della società francese che lo sostengono. Anche i lavoratori dell’intero comparto dei rifiuti scendono in campo e denunciano una vera e propria ‘dichiarazione di guerra’ dell’esecutivo nei loro confronti, dopo che alcuni impianti occupati dagli scioperanti hanno assistito all’arrivo di reparti della polizia in tenuta antisommossa. ECONOMIA Mentre la risposta cinese all’ultima ondata di dazi imposti da Trump non si fa attendere, alcuni economisti sottolineano che il mito di una Cina lanciata in un’inarrestabile cavalcata verso la supremazia economica nel mondo comincia a incrinarsi alla prova dei fatti. In particolare entra in crisi la tesi secondo cui la forza dei numeri per Pechino sarebbe una bronzea garanzia di successo. Il peso crescente della tecnologia e in particolare dell’intelligenza artificiale in campo economico potrebbe, al  contrario,rendere una popolazione di oltre un miliardo di persone una palla al piede più che un vantaggio. Questa almeno è la tesi di Kenneth Rogoff, docente di economia ad Harvard ed ex capo economista del FMI dal 2001 al 2003.

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