Newsletter060418: In Siria Macron sfida Erdogan

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INTERNAZIONALE A sette anni dall’inizio della guerra civile in Siria si combattono una guerra pubblica e una guerra segreta. Lo confermano le notizie riportate da più fonti, ma non confermate ufficialmente dai diretti interessati, di un’iniziativa congiunta franco-americana per fermare l’offensiva turca contro le città della Siria settentrionale controllate da milizie curde (YPG) e arabe. Un’iniziativa che conferma ancora una volta una crescente tendenza di Parigi a porsi come potenza geopolitica europea, ma dotata di una sua ‘autonomia strategica’ e che, del resto, si riflette nei numeri della recente Legge di programmazione militare 2019-2025, con una previsione di crescita costante della spesa militare nei prossimi anni. SINDACATO C’è da pensare che sui tagli ai servizi pubblici contro cui stanno scioperando i lavoratori francesi ci sia anche l’esigenza di reperire risorse per le ambizioni militari di Macron e dei settori dominanti della società francese che lo sostengono. Anche i lavoratori dell’intero comparto dei rifiuti scendono in campo e denunciano una vera e propria ‘dichiarazione di guerra’ dell’esecutivo nei loro confronti, dopo che alcuni impianti occupati dagli scioperanti hanno assistito all’arrivo di reparti della polizia in tenuta antisommossa. ECONOMIA Mentre la risposta cinese all’ultima ondata di dazi imposti da Trump non si fa attendere, alcuni economisti sottolineano che il mito di una Cina lanciata in un’inarrestabile cavalcata verso la supremazia economica nel mondo comincia a incrinarsi alla prova dei fatti. In particolare entra in crisi la tesi secondo cui la forza dei numeri per Pechino sarebbe una bronzea garanzia di successo. Il peso crescente della tecnologia e in particolare dell’intelligenza artificiale in campo economico potrebbe, al  contrario,rendere una popolazione di oltre un miliardo di persone una palla al piede più che un vantaggio. Questa almeno è la tesi di Kenneth Rogoff, docente di economia ad Harvard ed ex capo economista del FMI dal 2001 al 2003.

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