Newsletter100519: classe media in crisi

SOCIETA’ Un recente rapporto dell’OCSE sul declino della classe media ha suscitato una certa eco anche in una parte dell’establishment politico-economico nazionale. Sia il Sole24Ore sia Avvenire hanno dedicato spazio a un fenomeno sociale con evidenti conseguenze politiche, che nelle democrazie occidentali è tra le cause dell’ascesa del cosiddetto populismo. Ma il concetto di classe media, definito semplicemente in base all’appartenenza a una fascia di reddito, è sufficiente a comprendere quel declino e gli effetti che esso dispiega sulla coscienza politica di massa? ECONOMIA Oggi Uber approda a Wall Street e due giorni fa si è svolta la prima giornata internazionale di mobilitazione degli autisti di Uber (e di Lyft) per chiedere paghe e condizioni di lavoro migliori. A muoversi in realtà sono stati solo alcune centinaia di lavoratori in diverse città della Gran Bretagna e degli USA. Ma il ghiaccio si è rotto e, soprattutto, il colpo all’immagine della società in un momento così delicato potrebbe fare effetto. SINDACATO In Irlanda, col referendum del 2 maggio, le infermiere e le ostetriche irlandesi confermano l’accordo raggiunto dal sindacato col Governo grazie alla mediazione della Labour Court e chiudono una stagione di scioperi iniziata a gennaio. Il risultati tuttavia è più basso del previsto.

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Newsletter190319: Roma, ‘Sull’ambiente agire subito’

STUDENTI Nella piazza romana del 15 marzo emergono le pulsioni profonde che attraversano la mobilitazione degli studenti contro i mutamenti climatici – la sensazione di un pericolo incombente e della necessità di ‘fare qualcosa subito’ – le speranze di insegnanti e genitori privi ormai di un riferimento politico e le contraddizioni di una mobilitazione che si definisce apolitica ma vede il protagonismo di vecchie organizzazioni in piazza. POLITICA Proprio quest’ultimo aspetto ha rinfocolato vecchie polemiche tra chi esalta la spontaneità di un movimento ‘apolitico’, appunto, fresco e globale e chi invece vi vede semplicemente una bieca operazione propagandistica dell’establishment. E’ una logica bipolare in cui più che comprendere i fenomeni sociali sembra che sia importante decidere se schierarsi contro o a favore. LOTTE Ieri le infermiere irlandesi avrebbero dovuto cominciare a votare per esprimere il proprio parere sulla proposta di mediazione avanzata dalla Labour Court per dirimere la loro vertenza. Il sindacato aveva espresso un giudizio positivo, ma il tentativo del Governo di forzare la mano anche ai giudici potrebbe riaprire lo scontro, mentre la notizia degli scioperi attira l’attenzione anche dei lavoratori italiani.

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Newsletter220219: CGIL, no al salario minimo?

ECONOMIA Un disegno di legge del M5S per l’introduzione di un salario minimo orario per legge suscita la contrarietà della CGIL, che a sua volta innesca l’ennesima polemica sui social. Ma il salario minimo è un istituto presente in 22 paesi dell’UE e nel 2015 è stato introdotto anche in Germania, dopo aver superato anche lì le tradizionali resistenze del sindacato. Di che cosa si tratta? Quali sono le obiezioni del sindacato e quanto sono fondate? POLITICA Un’editoriale pubblicato la settimana scorsa dall’Economist, una delle voci più autorevoli del capitalismo mondiale, chiama a raccolta i liberali a contrastare il revival di una pur generica idea di socialismo negli USA e in Europa, in particolare tra i giovani. SINDACATO Lo sciopero delle infermiere irlandesi è sospeso dopo l’intervento della Labout Court, che propone una mediazione con aumenti salariali su cui le lavoratrici saranno chiamate a pronunciarsi in un referendum a marzo. Mentre dall’Albania arriva la notizia della nascita del primo sindacato nell’industria dei call center.

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Newsletter010219: per Salvini un campanello d’allarme

POLITICA I primi sintomi di crisi nel rapporto tra il governo a trazione leghista e pezzi di società che dovrebbero essere particolarmente cari ai giallo-verdi vengono a galla: dai segnali che arrivano da Castelnuovo di Porto, sede del CARA appena sgomberato alla manifestazione di Genova contro il DL sicurezza. Tra quelli che sembrano non gradire la Chiesa cattolica e i militari. SINDACATO Lo sciopero delle infermiere e delle ostetriche irlandesi per chiedere salari sufficienti a fermare la fuga del personale sanitario dalle corsie d’ospedale è iniziato, ha visto l’adesione di 35 delle 40mila lavoratrici interessate e, secondo un sondaggio, ha raccolto il sostegno del 74% degli irlandesi. Se il Governo non accetterà di riaprire la trattativa la prossima settimana ci sarà un nuovo sciopero, questa volta di 48 ore. STUDENTI Un bel reportage del settimanale tedesco Der Spiegel dalla Cina spiega l’ondata di attivismo studentesco che impensierisce Pechino e come il perno di questo attivismo siano i circoli universitari marxisti, come questi si siano coordinati tra loro e uniti alle lotte dei lavoratori cinesi nella regione di Shenzen, affrontando una dura repressione con arresti e intimidazioni.

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Newsletter220119: Sudan in ebollizione

POLITICA Mentre infuria la polemica tra Italia e Francia sul ruolo coloniale di Parigi in Africa, nessuno si accorge di quanto sta succedendo in Sudan, dove da 40 anni regna un militare che all’Europa, Italia e Francia incluse, fa comodo tenere al suo posto. SINDACATO Dal 30 gennaio 40mila infermiere irlandesi entreranno in sciopero e si preannuncia una lotta dura, con altre 5 giornate di astensione dal lavoro entro la metà di febbraio. Denunciano paghe e condizioni di lavoro inaccettabili, che, nel paese con la sanità più liberalizzata d’Europa, stanno provocando una vera e propria fuga del personale dagli ospedali, mentre i pazienti trascorrono notti intere parcheggiati sulle barelle che si assiepano negli atri dei pronto soccorso. CINEMA Anche se i risultati del botteghino non sono esaltanti Hollywood continua a sfornare film di argomento politico, che riflettono le inquietudini dei liberal americani, lo choc post Trump, il ritorno della questione razziale. Una breve rassegna dei film politici in arrivo nel 2019 conferma questa tendenza.

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Newsletter220518: Irlanda al voto sull’aborto

Ebbene no, non parliamo di politica italiana, del candidato presidente del consiglio ‘a chiamata’, né facciamo elucubrazioni su quel che deciderà Mattarella. Ce ne occuperemo venerdì quando, forse, il quadro sarà più chiaro e analizzabile in termini politici più che di gossip. SOCIETA’ Ci occupiamo invece dell’Irlanda, dove giovedì si tiene un referendum che per la prima volta potrebbe introdurre un vero e proprio riconoscimento del diritto all’aborto nel paese. Nella lunga intervista con Therese Caherty, esponente dei sindacati irlandesi, che hanno aderito alla campagna per il sì, la nostra interlocutrice ci spiega il contesto in cui è maturata la decisione di convocare il referendum e perché i lavoratori irlandesi e gli iscritti al sindacato (in maggioranza donne) pensano che le organizzazioni dei lavoratori debbano battersi per tutelare la libertà di scelta e la salute delle donne. POLITICA L’inasprirsi delle tensioni in Medio Oriente riattualizza una vecchia polemica aperta anche nell’ambito della stessa sinistra. C’è chi pensa che per contrastare la politica di Trump e di Netanyahu nella regione sia lecito sostenere i loro nemici ‘a prescindere’ e che regimi totalitari o autoritari come quelli di Assad, Putin o degli ayatollah iraniani rappresentino un ‘male minore’, se non addirittura invece un modello da seguire. Posizione peraltro presente anche in settori dei CinqueStelle e, in qualche misura compatibili con l’ispirazione putiniana della Lega. Un lungo articolo di Leila al Ashami, attivista libertaria anglo-siriana, ci racconta pagine poco note della guerra civile, mostrandoci come quella tesi richieda al popolo siriano di pagare un insopportabile tributo di sopraffazione e di sangue in nome di un presunto anti-imperialismo laico di Assad, smentito dai fatti prima ancora che dalla logica. SINDACATO A Roma, Micaela Quintavalle, dopo un’intervista concessa a Le Iene, in cui denunciava la scarsa sicurezza sui mezzi dell’ATAC e i tagli alla manutenzione, viene sospesa a tempo indeterminato dall’Azienda. Uno dei tanti episodi del genere a cui abbiamo assistito in questi ultimi anni, ma che stavolta viene da parte dell’azienda di un comune con un’amministrazione CinqueStelle e colpisce un personaggio notoriamente vicino al Movimento negli anni passati. Intanto anche a Modena i bus continuano a bruciare.

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