Newsletter090224: Nel 2023 aumentano le lotte dei lavoratori cinesi

LAVORO&LOTTE Sui media si discute molto delle politiche da adottare nei confronti della Cina per rispondere alle esigenze delle grandi imprese americane ed europee, spesso nascondendo questi ultimi dietro la comoda bandiera della democrazia. Dal punto di vista dei lavoratori europei e americani, invece, il problema è come sostenere le lotte dei lavoratori cinesi contro lo sfruttamento messo in atto dalle imprese locali, ma anche da quelle dei “paesi democratici”, e contro la repressione da parte del regime di Pechino. Perché man mano che il capitalismo cinese espande la sua influenza nel mondo l’emancipazione dei lavoratori cinesi diventa il presupposto necessario per l’emancipazione dei lavoratori in tutto il mondo. Un rapporto del China Labour Bulletin ci fornisce un’utile panoramica sullo spostamento di capitali da un settore all’altro dell’economia cinese e da questa verso altre economie alla ricerca di migliori opportunità e minori costi e sugli effetti di questa ristrutturazione sulla lotta di classe nei diversi settori produttivi e dei servizi.

Newsletter271023: Come cambia la Via della Seta…

GEOPOLITICA I futuri scenari della politica internazionale saranno segnati dal procedere della Via della Seta cinese, un progetto che non è statico, ma negli ultimi anni ha registrato alcune evoluzioni e messe a punto, legate anche al variare del contesto globale. Un articolo su Foreign Policy ne segnala alcune, tra cui un maggiore ricorso al mercato e più attenzione alla transizione energetica, almeno all’estero. POLITICA&CULTURA In una lettera del 1968 al poeta palestinese Issa Naouri Italo Calvino esprime il suo giudizio sulla questione palestinese. Ne riproduciamo il testo, certi che l’informazione italiana se ne guarderà bene, vista l’attuale polarizzazione. STORIA Una settimana fa abbiamo pubblicato un testo di Piero Acquilino sulla guerra d’Algeria, con l’obiettivo di trarne alcune riflessioni sui fatti in Medio Oriente e nell’Africa subsahariana. Oggi ripubblichiamo un altro articolo del 2002 (ma ancora perfettamente attuale, a parte qualche accenno alla politica di allora, peraltro assai simile all’attuale), più focalizzato sul Massacro di Parigi del 17 ottobre 1961. Gli spunti di riflessione sono numerosi, dall’importanza dell’unità tra lavoratori europei e lavoratori immigrati per combattere l’imperialismo di casa nostra alle ragioni dell’ostilità delle ex colonie verso la Francia.

Newsletter110723: Il futuro della Cina e il nostro

POLITICA&ECONOMIA Anche se gli occhi di tutti oggi si concentrano sull’Ucraina, il conflitto centrale nei prossimi decenni sarà quello che già oggi si combatte, con armi diverse da quelle impiegate in Ucraina, tra Washington e Pechino. Per questo il tema dello sviluppo cinese è fondamentale, ad esempio, per capire la prudenza di Xi Jinping rispetto alla guerra tra Russia e NATO. In questa newsletter due analisi, una espressione di ambienti liberal americani analizza le contraddizioni dello sviluppo cinese utilizzando come chiave soprattutto la demografia; l’altra, di ispirazione marxista, dipinge il mondo del lavoro cinese come sempre più simile al nostro, in fase di rapida terziarizzazione. Entrambe le analisi sembrano confermare l’idea che la Cina sia caduta in quella che gli economisti chiamano la “trappola del ceto medio”, quando i salari cominciano a non essere più così più bassi e competitivi rispetto a quelli occidentali e gli effetti non vengono pienamente compensati da adeguati investimenti. Ma la prima affida un eventuale cambiamento di regime alla classe media, la seconda ai lavoratori cinesi.

Newsletter300623: Note sull’affaire Prigozhin

POLITICA Senza avere la pretesa di dare una spiegazione esaustiva degli avvenimenti russi del weekend pensiamo che sia possibile fare alcune riflessioni, approfondire alcuni temi e trarre qualche conclusione politica, in attesa che gli eventi ci chiariscano la vera portata della crisi. Certo l’aspetto più eclatante della vicenda è che tutti coloro che da un anno e mezzo dipingono Putin come il peggior interlocutore possibile per l’Occidente hanno smentito questa loro osservazione con l’atteggiamento tenuto nei giorni scorsi, dimostrando una cautela fondata su un giudizio ben diverso: aldilà della propaganda Putin è la padella, da cui si può sempre cadere nella brace.Una brace pericolosamente vicina a un arsenale di 6.000 ordigni nucleari e a un paese che oggi rappresenta il vero antagonista degli USA: la Cina.

Newsletter240223: Balcani, la Cina è vicina…

INTERNAZIONALE La rapida penetrazione di capitali cinesi (Balkan Insight ha contato 135 progetti per oltre 32 miliardi di euro) in una regione delicata come i Balcani, tanto più dopo l’invasione russa dell’Ucraina, mette in allarme i governi occidentali. Cinque paesi balcanici sono candidati all’ingresso nell’UE. Il governo Meloni nei suoi primi mesi di mandato si è caratterizzato per un particolare attivismo nella regione. La lettura dei siti specializzati ci permette di anticipare i temi su cui presumibilmente si impernierà lo scontro, qualora esplodesse: le imprese cinesi verranno accusate di devastazione ambientale e sfruttamento dei lavoratori. E il rischio che l’imperialismo europeo tenti di cooptare giovani ambientalisti, lavoratori e persino il sindacato nella sua politica di espansione a est è concreto.

Newsletter251122: Amazoniade, il lavoro “algoritmico” raccontato da dentro

LAVORO Esce oggi il terzo lavoro di PuntoCritico sul “sistema Amazon”. “Amazoniade. Un anno nel magazzino di Passo Corese” è un long form multimediale in cui il giornalista romano Massimiliano Cacciotti racconta i suoi 12 mesi di “lavoro vero” nell’hub laziale durante la pandemia e ne svela dettagli e incongruenze del lavoro algoritmico in 20 capitoli corredati da 20 video e ai disegni surreali dell’illustratore genovese Emanuele Giacopetti. LIBRI È uscito, a cura delle edizioni Porfido di Torino, “Il sorgo e l’acciaio. Il regime sviluppista socialista e la costruzione della Cina contemporanea”, primo volume di un “corposo lavoro di ricostruzione storica economica e sociale sulla formazione della Cina contemporanea” del collettivo marxista cinese Chuang, di cui in passato abbiamo pubblicato alcuni interventi.

Newsletter251022: CILE Cariche e idranti su chi ricorda l’Estallido Social

CILE 25.000 agenti contro 2.000 manifestanti: cariche, idranti e arresti anche ai danni di studenti delle scuole medie inferiori e giornalisti: il resoconto del terzo anniversario dell’Estallido Social, il fallimento già conclamato del governo Boric e la delusione dei lavoratori e degli attivisti del 2019 nell’intervista a Elena Rusca, la nostra collaboratrice che da alcune settimane è in Cile per seguire gli eventi. CINA Il Congresso del PCC si conclude con l’episodio clamoroso dell’allontanamento di Hu Jintao dalla sala, quasi una metafora dell’allontanamento della vecchia guardia di partito dalle leve del potere. Che effetto avrà il rafforzamento di Xi Jinping sulla politica estera cinese? E sulla situazione sociale all’interno?

Newsletter181022: Il congresso del PCC nella sfida globale

POLITICA Si è aperto domenica il ventesimo congresso del partito Comunista Cinese, un avvenimento che, assai più di cinque anni fa, potrebbe avere un impatto decisivo sul futuro anche nostro, in un quadro internazionale reso più intricato dalla guerra in Ucraina, dagli strascichi della pandemia e da una recessione incombente. Dopo alcune valutazioni generali sul significato del Congresso e sul ruolo di Xi Jinping in questa newsletter ci occupiamo dei pur deboli segnali di malcontento emersi nella società cinese e in alcuni settori dello  stesso PCC per la progressiva concentrazione di potere nella mani di un sol uomo e l’imposizione brutale della strategia Zero Covid. Infine un lungo articolo storico ricapitola l’ascesa al potere del Partito Comunista in Cina e individua nelle contraddizioni latenti di quel processo le radici di alcune delle difficoltà odierne.

Newsletter310522: Dl Concorrenza, ci mancava solo la “regionalizzazione” dell’energia

ECONOMIA Sarà per merito delle brillanti prove delle sanità regionali in questi due anni o forse perché la guerra in Ucraina ha evidenziato quanto sia strategico il settore energetico che il governo ha deciso di varare la “regionalizzazione delle centrali idroelettriche”. Ora Zaia potrà decidere di dare le centrali venete in concessione ai cinesi e soprattutto i governatori potranno farsi ciascuno la propria politica energetica. Mentre i tg si concentrano sugli stabilimenti balneari. È la razionalità del mercato, no? LAVORO Variante omicron, crisi energetica e congestione delle supply chain globali colpiscono la Cina; Pechino adotta misure sanitarie draconiane e la stampa occidentale ne denuncia gli effetti. Sensibilità umanitaria? No, in realtà vuole colpire la strategia “covid zero”, che danneggia le imprese europee e americane. Neanche una parola, invece, su milioni di lavoratori esposti al virus, a ritmi di lavoro inumani, a incidenti e morti sul lavoro e, non ultimo, alla cavillosa burocrazia cinese. In questa newsletter una panoramica sull’impatto della crisi nei diversi settori e un lungo approfondimento sui conducenti dei camion cinesi, fondamentali per caricare e scaricare i container da e per i mercati europei e americani.

Per leggere la newsletter integrale clicca QUI.

Newsletter220322: Omicron colpisce la Cina (e l’economia globale)

ECONOMIA&PANDEMIA Qualcuno osserva che la guerra in Ucraina è stata più efficace dei vaccini nel “debellare” il covid-19 o almeno nel farlo sparire dalle prime pagine dei giornali attirando l’attenzione su di sé. Ma la pandemia è destinata a tornare presto alla ribalta e con effetti non esclusivamente sanitari. La recente ondata di contagi in Cina sta già colpendo le catene di fornitura globali e facendo lievitare i costi, sommandosi agli effetti negativi della guerra stessa. Il Financial Times spiega che potrebbero registrarsi ritardi dalle tre alle cinque settimane nella consegna di merci via mare e che la nuova ondata di contagi potrebbe tagliare del 5% le entrate delle imprese tecnologiche cinesi. Persino il Global Times, tabloid legato al PCC, pur smentendo che la cosa possa avere effetti a lungo termine, ammette che la chiusura degli impianti che, ad esempio, riforniscono Huawei e Apple sta provocando danni non indifferenti. E nel botta e risposta tra media di Pechino e occidentali sulle prospettive di sviluppo cinesi si riflette uno scontro di interessi che in questi giorni pesa anche sui campi di battaglia ucraini e sui tavoli diplomatici.

Se vuoi leggere la newsletter integrale clicca QUI.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi