Newsletter110425: USA Trump all’attacco, sindacati in confusione

POLITICA&SINDACATO Il 5 aprile tre milioni di persone sono scese in piazza: argomento centrale l’attacco dell’amministrazione Trump ai lavoratori federali, eppure l’atteggiamento dei sindacati appare timido e ambivalente, spiega Mark Kagan su Jacobin. ECONOMIA& LAVORO Su Sbilanciamoci.info una panoramica di Sergio Bologna e Marco Veruggio sulla logistica in Italia, oltre un milione di lavoratori, tra sfruttamento e illegalità diffusa, frammentazione produttiva, debolezza sindacale e i nuovi emergenti colossi cinesi che si affacciano all’orizzonte.

Newsletter040425: Sindacato e lavoratori nella Russia in guerra

SINDACATO In un’intervista al sito Links il sindacalista russo Pavel Kudyukin, negli anni ‘90 fondatore del Partito Socialdemocratico, oggi schierato contro la guerra ma anche a favore della “resistenza ucraina”, descrive l’impatto della guerra sui lavoratori russi, la posizione dei sindacati, il dibattito politico sulla guerra nella sinistra russa. EUROPA L’eurodeputata finlandese Aura Salla, paladina dell’aumento della spesa militare, si è fatta prendere con le mani nel sacco, dichiarando incautamente in pubblico di aver comprato azioni Rheinmetall (non dichiarate al Parlamento Europeo).

Newsletter280325: TURCHIA Golpe costituzionale, la piazza resiste

POLITICA Dalla Turchia il resoconto di Ecehan Balta sulle manifestazioni di questi giorni, le ragioni politiche e sociali di uno scontro tra Erdogan e i kemalisti, in cui hanno fatto irruzione gli studenti e si manifestano crescenti contraddizioni sociali. SINDACATO Lo scontro tra l’amministrazione Trump e il sindacato ha inizio proprio dal pubblico impiego, come avevamo previsto. Annullato il contratto collettivo e sciolto il sindacato dei lavoratori della sicurezza aeroportuale. La cronaca di Labor Notes.

Newsletter040325: GERMANIA I Verdi da pacifisti a partito della guerra

POLITICA La parabola dei Verdi tedeschi, da partito pacifista ed ecologista a partito militarista e atlantista, pronto a sacrificare alla guerra tutto, ambiente incluso. Un altro tassello per spiegare i risultati delle recenti elezioni in Germania. LOTTE Venerdì in 264 città città greche e 125 estere i lavoratori greci si è scioperato e manifestato perché a due anni dal disastro ferroviario di Tempi i responsabili restano impuniti. Si tratterebbe della più grande mobilitazione in Grecia dagli anni ‘70-‘80 – 800.000 ad Atene, 300.000 a Salonicco, più che ai tempi del Memorandum – frutto di una forte pressione della base del sindacato. Ripubblichiamo il nostro articolo di due anni fa sul ruolo delle FS italiane.

Newsletter210225: L’ascesa di Trump, una reazione al declino

STATI UNITI L’ascesa di Trump è una reazione al declino: dentro i confini l’idea che gli USA possano tornare ai fasti del passato con un atto di volontà e la promessa di un nuovo “sogno americano” a settori di piccola borghesia e classe operaia impoveriti; fuori il tentativo di mantenere il primato militare e tecnologico dividendo i potenziali concorrenti, Europa inclusa. SINDACATO In un articolo del 2022 la strategia con cui le corporation USA, incluse le Big Tech che oggi appoggiano Trump, perseguono una politica “zero sindacato”, anche adottando un linguaggio progressista e rivendicando un atteggiamento inclusivo verso le minoranze.

Newsletter180225: Il Ruanda invade il Congo coi soldi europei

AFRICA Nel silenzio generale il Ruanda sta di fatto invadendo la Repubblica Democratica del Congo orientale e l’UE, a volte così attenta al diritto internazionale, non solo non lo sanziona, ma ne finanzia l’esercito e potrebbe persino comprare le materie prime che il Ruanda sottrae al Congo. STATI UNITI Per Trump il movimento sindacale è un avversario insidioso. Perciò è difficile che cerchi lo scontro frontale, ma in alcuni settori i conflitti appaiono inevitabili: pubblico impiego, Silicon Valley, forse anche l’auto.

Newsletter110225: Sindacato, è scontro sui dipendenti pubblici

LAVORO PUBBLICO Tre milioni di lavoratori che svolgono servizi essenziali abbandonati dalla politica e trasformati in massa di manovra per le operazioni politiche delle loro organizzazioni sindacali, mentre stipendi elevati e “posto fisso” per molti sono ormai un miraggio. Ora la rottura sindacale sui loro contratti. SANITÀ Qui interviene un ulteriore problema. Di recente a Roma e a Napoli ci sono state nuove aggressioni a operatori sanitari. Nel 2024 sono cresciute del 33% (18.ooo episodi, il 76% ai danni di lavoratrici) ed è un trend europeo (+32%) e mondiale (+39%). Dalla Spagna alcune riflessioni sulle cause del fenomeno e l’inefficacia di risposte solo securitarie come quelle messe in atto dal governo italiano.

Newsletter280125: L’America di Trump: Silicon Valley, Deep State e porti

POLITICA A pochi giorni dall’insediamento della nuova amministrazione USA alcune riflessioni sulle contraddizioni all’interno delle classi dominanti americane e su come esse potrebbero influire sulla sua tenuta. Il sito militare War on the Rocks analizza la politica estera di Trump in termini di strategia e grande strategia e usando il modello delle trattative commerciali. LAVORO&SINDACATO Negli Stati Uniti si chiude anche una vertenza sindacale di cui ci eravamo occupati nei mesi scorsi, quella dei portuali della East Coast sull’automazione. E Trump sembra avervi giocato un ruolo, investendo sulle relazioni con un pezzo di burocrazia sindacale.

Newsletter170124: AMAZON Beffati due volte i lavoratori sauditi

AMAZON A ottobre due inchieste, una dell’ICIJ e una di Amnesty, denunciavano le condizioni di lavoro disumane nei magazzini sauditi di Amazon. A febbraio l’azienda annunciava risarcimenti per 1,9 milioni di dollari a 700 lavoratori, ma ora emerge che la maggior parte dei diretti interessati non ha visto un soldo. LOGISTICA Un commento scritto a caldo subito dopo la preintesa sul rinnovo contrattuale, mentre sono in corso le assemblee che dovrebbero ratificarla entro il 27. Aumenti salariali irrisori per un settore che macina profitti miliardari, lievi migliorie (da verificare) sugli appalti, più per merito dei giudici che del sindacato.

Newsletter061224: Dietro al “golpe” la bomba sociale della Corea del sud

POLITICA Martedì in Corea del Sud c’è stato un “colpo di Stato di tre ore”, come titola l’analisi pubblicata su Jacobin. Dopo che il presidente Yoon Suk-yeol ha proclamato la legge marziale e il Parlamento gli ha imposto la revoca la Confederazione sindacale KCTU ha proclamato uno sciopero a oltranza chiedendo le dimissioni di Yoon. Ma il sindacato dei ferrovieri aderisce allo sciopero rivendicando anche aumenti salariali e più personale. Uno scontro di potere in cui i lavoratori entrano non solo “in difesa della democrazia” (la legge marziale vieta anche scioperi e manifestazioni), ma contro un regime ferocemente avverso a loro e al sindacato. Nel 2021, sotto il presidente Moon Jae-in (Partito Democratico), la polizia aveva fatto irruzione nel quartiere generale della KCTU e arrestato il suo leader. L’anno scorso il governo del partito conservatore di Yoon ha tentato di riportare le ore di lavoro settimanali a 69 (oggi sono 52). Nel 2021 un coreano ha lavorato in media 1.915 ore, 5 ore e 15 minuti al giorno 365 giorni l’anno (contro le 1.792 degli USA). Un dato da mettere in correlazione al tasso di fertilità più basso al mondo. Un’analisi delle “peculiari relazioni industriali” coreane sull’East Asia Forum, nonostante le soluzioni proposte dall’autore non convincano, offre un quadro abbastanza interessante della situazione.

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