GUERRA Come in ogni conflitto c’è chi guadagna e chi muore o comunque perde qualcosa. Il discrimine non è soltanto da che parte del fronte si sta, ma soprattutto a quale pezzo di società si appartiene, da una parte e dall’altra. Come spiega l’articolo di SinPermiso Gaza per i soci delle imprese della difesa di tutto il mondo, incluse le italiane, è un’occasione per testare nuovi modelli di armi e veder levitare il valore dei portafogli azionari. Per la maggioranza della società significa morte e distruzione oppure sentirsi dire che bisogna fare dei sacrifici perché “sono tempi duri”. CLIMA Secondo l’Oxfam l’1% più ricco della popolazione del pianeta produce più CO2 del 66% più povero. Ma il conto della transizione ecologica viene presentato soprattutto a chi perderà il lavoro per la ristrutturazione industriale – ad esempio nel settore dell’auto – oppure a chi si chiede di affrontare costi proibitivi per dotarsi di una macchina o di una casa “green”. Insomma, che si tratti di pandemie, di guerre o di cambiamenti climatici, la soluzione non può che essere una soluzione di classe: il nodo da sciogliere è chi ha creato il problema e a chi deve pagare per risolverlo. Lo dice pure l’Oxfam…
Gaza
Newsletter141123: Predoni capitalisti di frontiera, dietro il film di Scorsese
STORIA Invece di recensire il film di Scorsese “Killers of the flower moon”, che consigliamo di vedere, abbiamo scelto di approfondire il contesto storico in cui si svolgono i fatti, la fase pioneristica del capitalismo americano del primo Novecento, la sua natura predatoria che si abbatté sui nativi americani, sui neri, sulla classe operaia e le sue organizzazioni politiche e sindacali. QUESTIONE EBRAICA Una lunga e interessante intervista dello storico Enzo Traverso al sito francese Mediapart attualizza le riflessioni fatte dieci anni fa ne “La fin de la modernité juive”, applicandole all’odierno scontro a Gaza e al dibattito che esso sta suscitando nel mondo occidentale.
Newsletter101123: Informazione in trincea
INFORMAZIONE Se a partire dagli anni Novanta sono stati i giudici a svolgere un ruolo di supplenza nel vuoto lasciato da una politica screditata e travolta dagli scandali, oggi sono i giornalisti-influencer a sostituirsi ai politici stilando le liste dei “putiniani italiani”, scomunicando i “pacifisti”, mettendo al bando le “tesi controfattuali” e diventando persino storici per poter spiegare alle telecamere le virtù delle democrazie occidentali. MEDIO ORIENTE Amedeo Rossi ripercorre le vicende seguite all’attacco del 7 ottobre tra Gaza e Israele, mettendo a fuoco i fatti, precisandone i particolari, collocandoli in un contesto perlopiù ignorato dai media, demistificando alcuni luoghi comuni. Quello che dovrebbe fare un’informazione indipendente, appunto.
Newsletter031123: Tpl, autisti in fuga, le aziende tagliano le corse
LAVORO Un tempo farsi assumere come autista all’ATM di Milano era come vincere un terno al lotto. Oggi, a giudicare dal tasso di dimissioni e dalle difficoltà che le aziende di trasporto pubblico locale (Tpl) registrano nel trovare conducenti, sembra che il quadro sia capovolto. Salari bassi e condizioni di lavoro in costante peggioramento colpiscono in particolare al nord, dove i processi di privatizzazione sono proceduti più speditamente. Le aziende rimediano tagliando le corse, derogando alle regole sulla sicurezza dei passeggeri e ricorrendo ai bonus, mentre il sindacato protesta, ma manca di una strategia. GUERRA Un articolo su Rivista Italiana Difesa analizza l’operazione messa in atto da Hamas il 7 ottobre, la strategia, i sistemi d’arma e la reazione dell’Idf israeliana. I commandos infiltrati da Gaza hanno colto di sorpresa gli israeliani, dimostrando la capacità di adattarsi a un ambiente sfavorevole a un attacco diretto e a inserirsi nei gap dei loro processi decisionali e dei loro tempi di reazione.
Newsletter180518: Gaza, massacro senza fine?
ESTERI Con Omri Evron, 30 anni, ex esponente del movimento dei refusnik, oggi dirigente dell’organizzazione giovanile del Partito Comunista israeliano, cerchiamo di analizzare ragioni e possibili sviluppi della situazione esplosiva venutasi a creare coi recenti bagni di sangue ai confini della Striscia di Gaza. Evron ci spiega che la società israeliana al momento non è attraversata da reazioni di sdegno per il massacro, ma anzi abbastanza compatta nel sostenere Netanyahu in nome della sicurezza, anche se alcuni segnali di opposizione stanno venendo a galla. Qualche novità interessante si manifesta invece sul fronte palestinese. ITALIA Il dibattito che ha tenuto banco nei giorni scorsi a proposito della bozza del ‘contratto di governo’ tra M5S e Lega si è concentrato sull’Europa e la ‘cancellazione’ di 250 miliardi di BTP, bandierine ideologiche sparite immediatamente dalle bozze successive. Rimane invece la reintroduzione dei voucher, di cui nessuno si è accorto. Ma soprattutto resta una filosofia di fondo per cui pare che legalità, ambiente, digitale siano la parola magica che risolve ogni problema. ECONOMIA Giornali e tv hanno fornito un’interpretazione del Rapporto ISTAT 2018 a dir poco fantasiosa. A quanto si legge nei resoconti giornalistici infatti pare che la crisi demografica sia un problema esclusivamente italiano, in omaggio alla retorica che il nostro sia un paese da cui si può solo fuggire. Ma, come scrivono gli autori del rapporto, la diminuzione della popolazione ha altre ragioni ed è soprattutto un fenomeno che affligge gran parte delle economie avanzate, con conseguenze rilevanti sull’andamento dell’economia mondiale. Un tema su cui si è aperto un dibattito tra i maggiori economisti. LAVORO Mentre i radicali chiedono di stendere un tappeto rosso a Uber per migliorare il trasporto pubblico nella Capitale, un autorevole organo della stampa economica USA ammonisce che in America gli autisti di Uber guadagnano come i lavoratori a salario minimo.
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