Newsletter261124: Riarmo e libretti d’istruzioni, l’Europa va alla guerra

POLITICA&GUERRA La relazione di Gianni Alioti (Weapon Watch) al convegno “L’industria delle armi e le alternative”, tenutosi lunedì scorso alla Fondazione Lesli e Lelio Basso a Roma, ricostruisce con dovizia di dati lo spaventoso business della guerra. L’opuscolo inviato nei giorni scorsi dal governo svedese ai suoi concittadini “In case of crisis and war” illustra con dovizia di particolari scioccanti il passo successivo alla follia del riarmo: la follia della guerra. Un’immagine orribilmente concreta di che cosa ci stanno apparecchiando i governi della “democratica Europa” e soprattutto un incentivo a reagire mettendo sabbia negli ingranaggi del militarismo. PuntoCritico ha tradotto integralmente l’opuscolo in italiano perché pensiamo che tutti dovrebbero leggerlo. In questa newsletter la nostra prefazione alla traduzione. L’opuscolo integrale in italiano è scaricabile da internet.

Newsletter090724: Amazon e Tesla, corrispondenze da USA e Svezia

SINDACATO Il braccio di ferro tra i lavoratori svedesi di Tesla ed Elon Musk va avanti, nonostante tutto. “Sono pronto a scioperare per mesi e persino per anni” racconta uno di loro, mentre continuano le azioni di solidarietà di altri lavoratori anche all’estero e il sindacato svedese IF Metall prende contatti coi suoi omologhi IG Metall e UAW in Germania e negli USA. Nel frattempo un’altra multinazionale americana del settore tecnologico, Amazon, compie trent’anni, ma non cambia metodo, soprattutto per quanto riguarda il trattamento dei dipendenti. Una corrispondenza dagli USA racconta l’esperienza di una lavoratrice ex militante politica, che alla fine decide di abbandonare il magazzino insieme alla moglie e fa alcune riflessioni sulla difficoltà di sindacalizzare i magazzini del colosso di Seattle e sulla crisi di Amazon Labor Union, che a giugno si è affiliata ai Teamsters.

Newsletter190424: Foreign Affairs conferma la “quasi pace” del marzo 2022

POLITICA In un articolo pubblicato martedì Foreign Affairs analizza i documenti della trattativa tra Ucraina e Russia nel marzo 2022 e conferma, pur con mille cautele, che il quadro per un accordo di pace tra le parti era pronto e che “non ha riscosso l’interesse della NATO”. Una clamorosa smentita della tesi secondo cui non c’era alternativa a continuare la guerra perché la Russia ha sempre rifiutato il negoziato. Ecco cosa dice Foreign Affairs. LOTTE La vertenza Tesla in Svezia prosegue: il sindacato conferma che sta ancora scioperando, sale la pressione dei fondi pensione scandinavi affinché si trovi una soluzione, mentre Musk annuncia 14.000 esuberi e liscia il pelo alla destra in vista di una sua ascesa negli USA e nel mondo.

Newsletter120124: Perché la lotta dei lavoratori svedesi di Tesla ci riguarda

LOTTE Lamentarsi che tutto va male, come si è soliti fare a sinistra, è il modo migliore per non cogliere neppure i segnali incoraggianti che arrivano dal mondo. Gianni Alioti ci descrive l’efficace strategia di isolamento – niente riparazioni, consegne, targhe e lamiere per le auto Tesla – messa in atto dai sindacati scandinavi a sostegno di 130 dipendenti svedesi dell’azienda americana, impegnati in un braccio di ferro con Elon Musk per difendere un diritto loro e di tutti i lavoratori del mondo: costituirsi in sindacato. E un articolo di Labor Notes dagli Usa conferma che una lotta vinta può essere contagiosa: dopo la vertenza con le Big Three nell’impianto di assemblaggio di Chattanooga mille lavoratori Volkswagen aderiscono all’UAW e avviano l’iter per la creazione del sindacato interno.

Newsletter240522: Svezia&Finlandia, giovani e proletari scettici sulla NATO

POLITICA L’adesione svedese e finlandese alla NATO non è così unanime come ci dicono. Come racconta la britannica New Left Review i sondaggi rivelano un crescente scetticismo dei giovani e di chi ha un reddito inferiore ai 20.000 euro l’anno, mentre il consenso è alto nelle fasce più anziane e ad alto reddito della popolazione. Il governo svedese respinge la richiesta di un referendum avanzata dalla sinistra “perché non c’è tempo”, ma soprattutto per sfruttare lo schock della guerra ed evitare che la NATO diventi tema di campagna elettorale a settembre.  OLIGARCHI 5 Nell’ultima parte del dossier un resoconto e un video sulla campagna elettorale per le presidenziali del 2019 in Ucraina e sui legami tra Zelenski e l’oligarca Kolomoyskyi. Per leggere la newsletter integrale clicca QUI.

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