AMAZONIZZAZIONE? Seconda parte del dibattito sull’articolo di Kim Moody “Oltre la produzione snella” (la prima è nella newsletter di venerdì scorso). Matteo Gaddi (fondazione Sabattini) dubita del superamento della lean production nella logistica industriale; Romeo Orlandi, sinologo, più che una “amazonizzazione” dell’economia cinese, vede una “sinizzazione” del lavoro in Amazon e in Occidente e spiega perché la Cina resterà ancora per un po’ la fabbrica del mondo; Marco Veruggio, PuntoCritico, legge nella fine del ciclo apertosi alla fine della Guerra Fredda le ragioni di una crisi (non dispiegata ma incipiente) della “logisticizzazione dell’economia” dovuta all’irrompere della guerra che minaccia le catene di fornitura globali. EUROPEE Nei prossimi giorni pubblicheremo qualche numero e qualche considerazione sulle elezioni europee. Nel frattempo suggeriamo alcune letture per farsi un’idea meno aleatoria di quella veicolata dalla stampa sul significato del voto.
Marco Veruggio
Newsletter160623: Alcune riflessioni su Ultima Generazione
POLITICA&CLIMA Negli ultimi mesi, e in particolare dopo l’alluvione in Romagna, si è parlato parecchio dei militanti di Ultima Generazione: da una parte la surreale campagna di criminalizzazione da parte del governo e di una parte dei media, dall’altra un entusiasmo acritico della sinistra per le loro azioni “radicali”. Un giudizio di Marco Veruggio sulla natura del movimento e la sua strategia. LAVORO Il Consiglio d’Europa ha varato la sua proposta di intervento normativo sui lavoratori delle piattaforme, dopo la proposta di direttiva della Commissione e il testo approvato dagli europarlamentari. Le critiche arrivano sia dalle lobby delle piattaforme sia dai sindacati. E ora inizia la fase del dialogo a tre tra istituzioni europee, con la spada di Damocle della fine della legislatura. Nel 2024, infatti, ci sono le elezioni europee.
Newsletter090623: Vigilanza privata, il fallimento della contrattazione
LAVORO&SINDACATO Pochi giorni fa CGIL CISL e UIL hanno sottoscritto il rinnovo contrattuale di una delle categorie di lavoratori meno pagate in Italia, i dipendenti delle aziende della vigilanza privata. Un rinnovo che a 11 anni dalla scadenza dell’ultimo contratto prevede aumenti di pochi spiccioli e ripropone il tema dell’inefficacia della contrattazione collettiva nel difendere il potere d’acquisto dei salari dall’inflazione e della necessità di affiancarle uno strumento legislativo come il salario minimo. E rappresenta un colpo inferto a tutti i lavoratori dipendenti italiani. In questa newsletter un articolo di Marco Veruggio chiede di aprire urgentemente un dibattito pubblico sul salario minimo, mettendo in luce le ipocrisie della politica sull’argomento, e una dettagliata analisi di Luca Scacchi, dirigente nazionale della CGIL, si addentra nei contenuti del rinnovo contrattuale della vigilanza e spiega perché la CGIL dovrebbe ritirare la firma.
Newsletter161222: Regno Unito, cresce l’ondata di scioperi
SINDACATO Come avevamo preannunciato in una precedente newsletter nel Regno Unito l’ondata di scioperi dai lavoratori dei trasporti si sta allargando ad altri settori chiave, come porti, tribunali, scuola, poste e sanità. Ai lavoratori si affiancano alcune campagne organizzate da sindacati, associazioni e gruppi di attivisti, che tentano di dare forma organizzata alla solidarietà dei cittadini, coordinando scioperi e iniziative civiche. SINISTRA “La sinistra decida se vuole rappresentare gli interessi dei lavoratori o quelli dei padroni.” Dalle pagine di Repubblica Bruno Manganaro, ex segretario generale della FIOM di Genova, lancia una sfida alla politica e rivendica la scelta della CGIL di scioperare contro il governo. AMAZON L’intervento di Marco Veruggio in un convegno della CGIL Roma e Lazio, pubblicato su Micropolis, supplemento umbro a Il Manifesto, affronta il tema della strategia di espansione del colosso di Seattle e ne sottolinea le straordinarie affinità con la strategia militare.
Newsletter110322: Chi arma gli ucraini non li aiuta, li usa
GUERRA Giornalisti d’assalto, intellettuali, conduttori e ospiti dei salotti tv: tutti pronti a perorare la causa della linea dura con Putin e dell’invio di armi a Kiev e a gettare su chi non indossa l’elmetto l’ombra del sospetto: colluso col nemico? Un intervento di Marco Veruggio denuncia: inviare armi agli ucraini non significa essere solidali, ma cercare di sfruttarne la resistenza per i propri fini. Da Genova un documento firmato da dirigenti politici, sindacali, dell’associazionismo ricollega l’impegno internazionalista contro la guerra a un episodio di 100 anni fa, l’assalto squadrista alla sede del quotidiano socialista “Il Lavoro”. SINDACATO In Colombia anche essere iscritti al sindacato negli stabilimenti delle ditte d’appalto di Coca Cola significa essere in guerra, una guerra sociale. Lo denunciano a Elena Rusca i dirigenti di Sinailtrainal, da anni vittime di minacce, assassini, sequestri, spionaggio e persecuzioni.
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Newsletter100919: Conte bis, dibattito a sinistra
POLITICA A sinistra il patto anti-Salvini siglato da PD e M5S ha suscitato un dibattito che ha visto prevalere la posizione ‘turiamoci il naso’ in nome della difesa della democrazia e della Costituzione. Una posizione espressa in modo limpido in un’intervista rilasciata da Marco Revelli al Fatto il giorno in cui Conte scioglieva la riserva al Qiurinale. E’ la risposta della ‘sinistra dei valori’ a cui fa da contraltare una sinistra che vede ancora nel conflitto tra le classi il motore della storia e del progresso sociale. ECONOMIA Il settimo dei 29 punti del Conte bis è dedicato al Green New Deal, una formula che dagli Stati Uniti si sta diffondendo nel mondo, anche grazie all’azione del movimento contro i cambiamenti climatici. Ma di cosa si tratta? Ad esempio della transizione dagli idrocarburi alle energie rinnovabili, un passaggio necessario, ma non privo di problemi. Le stime di alcuni scienziati, infatti, rivelano che i costi sociali e ambientali di questo processo potrebbero essere alti come quelli nell’attuale regime energetico. A conferma che la questione, come sempre, non è tanto il mezzo, ma piuttosto chi e come lo maneggia.
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