GUERRA Nelle scorse settimane i giornali hanno dato conto di un lungo articolo del capo della Wagner, Evgeny Prigozhin, presentandolo come una richiesta di sospendere le operazioni in Ucraina. In realtà il “cuoco di Putin” fa un ragionamento più articolato, che vede in un eventuale negoziato i germi della strategia di lento logoramento che Washington perseguirebbe in Ucraina e nella recente diffusione dei leaks coi piani della controffensiva di Kiev uno stop americano all’alleato. È un testo da prendere con le pinze, ma certo riflette tensioni crescenti nell’establishment putiniano, di cui proprio il conflitto in atto tra i generali russi e Prigozhin è un sintomo. Il fatto che questi sembri rivolgersi più a Mosca che all’Occidente potrebbe conferire alle sue parole un significato meno propagandistico di quanto ci si attenderebbe. INTERNAZIONALE Il figlio dell’ex scià Rehza Pahlavi, in visita a Roma nei giorni scorsi, partecipa a un convegno alla Camera ed è ospite di Vespa. Il commento di Alì Ghaderi (Fedayn del Popolo): “Per gli iraniani il figlio di un dittatore non è l’alternativa ai mullah”. SALARIO MINIMO Una nuova piattaforma su internet per informarsi, discutere, organizzare.
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Newsletter170622: Il “campo largo” si è ristretto
POLITICA Nonostante i proclami di Enrico Letta il PD sembra la forza politica che dalle elezioni di domenica esce con più grattacapi. Perché, aldilà di come andrà il secondo turno, il dato di fondo è che il “campo largo” PD-M5S-sinistra si è visibilmente ristretto. Il PD tra un anno presumibilmente si presenterà alle politiche privo di alleanze sufficientemente ampie da consentirgli di formare una maggioranza parlamentare, oltre che di un candidato premier credibile. LAVORO Mercoledì a Roma alla presentazione di un rapporto della campagna Abiti Puliti sul “salario minimo dignitoso” nel settore della moda si è discusso anche della direttiva europea sul salario minimo e sono emerse le contraddizioni presenti nella più grande organizzazione sindacale italiana, la CGIL, oggi alla vigilia del suo congresso.
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Newsletter080222: Salari, un treno da non perdere
LAVORO&ECONOMIA In tutto il mondo crescita economica più rapida del previsto, carenza di manodopera e inflazione spingono i salari all’insù e la questione diventa oggetto di dibattito tra gli economisti. I grandi quotidiani finanziari e i centri studi del capitalismo internazionale esprimono preoccupazione per un trend che nel 2022 potrebbe rafforzare i sindacati e provocare un rimbalzo medio dei salari europei del 3% e nelle maggiori economie il salario minimo viene aumentato (in Germania sarà 12 euro l’ora da ottobre). La logistica da punto di forza si trasforma nel tallone d’Achille del capitalismo globale. In Italia, la peggiore in Europa quanto a dinamica salariale negli ultimi trent’anni, invece di approfittare della congiuntura potenzialmente favorevole il sindacato firma rinnovi contrattuali con aumenti ben al di sotto del 3% e in alcuni settori le trattative languono ma non si sciopera. Ci vedremo sfilare un’occasione propizia sotto il naso restando inerti?
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Newsletter280122: Bonanni, il pensionato d’oro contro il salario minimo
SALARIO Il pensionato d’oro Raffaele Bonanni, ex segretario della CISL, chiede al governo di lasciar perdere il salario minimo. Nel farlo snocciola una clamorosa serie di strafalcioni, sostenendo addirittura che in Germania non esiste la contrattazione nazionale. Gli risponde la campagna Salario Minimo anche in Italia. LAVORO L’ultimo rapporto dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro ridimensiona drasticamente le previsioni sulla ripresa occupazionale formulate sei mesi fa. Nel 2022 l’occupazione resterà ancora inferiore del 2% rispetto al 2019. La pandemia potrebbe rendere strutturale il lavoro a tempo determinato. STORIA Diego Giachetti, storico e saggista, recensisce il volume di E. Mandel edito da PuntoCritico “Il significato della Seconda guerra mondiale”.
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Newsletter210122: per gli esperti di Orlando povero un lavoratore su otto
LAVORO Il Gruppo di lavoro istituito a novembre dal ministero del lavoro per studiare il fenomeno dei working poor, cioè di chi è povero pur lavorando, nei giorni scorsi ha presentato una relazione, di cui pubblichiamo un estratto, in cui indica due possibili soluzioni del problema: salario minimo per legge o estensione erga omnes della validità dei contratti di lavoro siglati dai sindacati maggiormente rappresentativi. Come ha osservato l’ex presidente della consulta giuridica della CGIL, Piergiovanni Alleva, in un suo recente intervento su Il Fatto, in Parlamento giace una proposta di legge che realizzerebbe entrambi e dal punto di vista giuridico rappresenterebbe una rivoluzione. Se fosse approvata, infatti, per un lavoratore contestare l’applicazione di una retribuzione inadeguata significherebbe intraprendere non più una causa in tribunale, con tempi ed esiti imprevedibili, ma una semplice azione amministrativa.
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Newsletter141221: Italia prima in Europa per i tagli al costo del lavoro
ECONOMIA&LAVORO I dati sul costo del lavoro pubblicati il 9 dicembre dall’ISTAT tedesca mostrano che l’Italia è il paese europeo che durante la pandemia ha ridotto di più il costo del lavoro (-8,2%), nonostante il dato fosse già largamente inferiore rispetto alle altre grandi economie europee. Una nota della campagna “Salario Minimo anche in Italia” commenta questi dati osservando che lo schiaffo inflitto dal governo Draghi al sindacato per quest’ultimo potrebbe essere l’occasione di cominciare a guardare al salario minimo come un’opportunità invece che come una minaccia. CAPITALISMO La multa da oltre un miliardo inflitta dall’Agcom italiana ad Amazon non riflette un sussulto di coscienza sociale, ma rientra nella ormai trentennale guerra della piccola media impresa italiana contro la “invasione delle multinazionali”. Il campo di battaglia italiano – scrive il direttore del Domani Stefano Feltri – sarà cruciale nella guerra per il futuro del capitalismo occidentale”.
Newsletter051021: Da Berlino a Evergrande grandi manovre sulla casa
CASA&FINANZA Da Berlino a Shenzen la speculazione finanziaria sulla casa è protagonista. L’accordo tra due colossi immobiliari svedesi per la cessione di 28.000 appartamenti, 3.000 nella capitale tedesca, suggerisce che i grandi gruppi del settore non siano troppo preoccupati per l’esito del referendum berlinese del 26 settembre, che ha dato indicazione di espropriare chi possiede più di 3.000 appartamenti e tornare alla gestione pubblica. Intanto in Cina scoppia il caso Evergrande, il colosso immobiliare privato sovraindebitato, sintomo della bolla finanziaria e immobiliare che pesa sull’economia cinese e che Xi Jinping potrebbe sfruttare per imprimerle un parziale cambio di rotta e al contempo rafforzarsi politicamente. SALARIO MINIMO Bruno Manganaro, dirigente della CGIL genovese polemizza col governatore Toti, ma manda anche un segnale al sindacato: “Il salario minimo – è la sua tesi – non indebolisce ma rafforza la contrattazione collettiva”.
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Newsletter280921: Salario minimo, Landini non perda l’ultimo treno
LAVORO&SINDACATO Dopo che la nuova Alitalia ha annunciato la disdetta del contratto nazionale e la sua sostituzione con un regolamento aziendale per il sindacato in generale e per la CGIL in particolare non cogliere la dinamica apertasi nel governo sul tema del salario minimo come un’occasione per difendere il potere contrattuale dei lavoratori sarebbe una scelta di cui pagherebbero le conseguenze i lavoratori e la stessa idea di sindacato. GEOPOLITICA Lo scontro Francia-USA nella cosiddetta crisi dei sottomarini riflette il nuovo baricentro della competizione globale tra Occidente e Cina e coinvolge anche l’Italia. Cerchiamo di capire perché.
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Newsletter100921: SALARIO MINIMO In Germania piace alla grande impresa
ECONOMIA Secondo un recente studio proveniente da Londra l’introduzione del salario minimo in Germania nel 2015 non solo non ha prodotto un innalzamento del tasso di disoccupazione, ma ha determinato una parziale riorganizzazione del sistema delle imprese, spingendo fuori mercato un certo numero di aziende di dimensioni ridotte e scarsa efficienza economica. Un’osservazione che spiega l’opposizione che il mondo economico e la politica in Italia hanno fatto all’assunzione di misure analoghe. SINISTRA Un viaggio nella sinistra afghana dalle origini fino alle difficili condizioni poste dall’occupazione: la seconda e ultima parte del saggio che abbiamo iniziato a pubblicare nell’ultima newsletter.
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Newsletter210521: Salario fai da te. Il contratto nazionale non serve
LAVORO Se a pagare 4 euro l’ora una dipendente ritenendo indebito applicare un contratto collettivo non è una piccola impresa in difficoltà, ma un’associazione datoriale con oltre 3.000 associati, non ci troviamo più di fronte a un mero episodio di cronaca, ma a un atto che in qualche modo contiene una precisa rivendicazione. È quanto è successo a un’ex dipendente di Federlazio, che però si è vista dare ragione in primo e in secondo grado dai giudici del lavoro. Un episodio che fa luce sulla giungla della rappresentanza e ripropone l’attualità del salario minimo. IMMIGRAZIONE Il ministro degli esteri Di Maio sulle orme dell’ex ministro degli interni Minniti? L’accordo da 2,5 milioni di euro che secondo un sito d’intelligence l’Italia avrebbe sottoscritto il 6 maggio a Roma con un ministro del Mali ed esponente delle milizie tuareg che vivono nel nord del paese, ufficialmente sembra un trattato per il rimpatrio di migranti clandestini, ma più probabilmente potrebbe essere un patto per bloccare i flussi sulla “frontiera avanzata d’Europa”. E il fatto che venga sottaciuto ci conferma che potrebbe essere così.
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