Newsletter230724: Intelligenza artificiale, che impatto avrà sul lavoro?

TECNOLOGIA&LAVORO Ancora sull’impatto dell’Intelligenza Artificiale sulla produttività e sulla redditività degli investimenti sulle condizioni concrete di lavoro nelle aziende, sul controllo esercitato dagli algoritmi sulla prestazione lavorativa e sugli effetti in termini di struttura sociale. Una nostra introduzione che prova a delimitare il campo della discussione e pone alcuni interrogativi. Due contributi, uno dell’economista marxista Michael Roberts e uno dell’economista liberale e fondatore di numerose start-up tecnologiche Scott Galloway, rispettivamente sull’impatto economico, sociale, ambientale dell’IA e sulla natura di bolla speculativa del fenomeno, che, una volta sgonfiatosi, lascerà sul campo morti e potenze superstiti.

Newsletter210723: Giustizia precaria

LAVORO Quando si parla di giustizia si pensa prevalentemente a giudici, avvocati, imputati, agenti delle forze dell’ordine. Ma, come emerge dal reportage di Lorenzo Boffa, a far funzionare la macchina della giustizia ci sono migliaia di lavoratori precari che svolgono compiti delicatissimi, assunti col contratto collettivo delle aziende di pulizia, sottoposti a una forma di cottimo mascherato, spesso sommando a quel lavoro altre occupazioni per far quadrare i conti. La settimana scorsa hanno manifestato davanti al Ministero della Giustizia per chiedere condizioni di lavoro dignitose. EMIGRAZIONE Un rapporto dell’ETUI, l’Istituto di Ricerca del sindacato europeo, fa emergere un fenomeno ignorato, quello delle migrazioni interne all’UE per ragioni di lavoro, i cui protagonisti vivono condizioni di sfruttamento non così peggiori degli immigrati extracomunitari e, come loro, vengono usati per ridurre salari e diritti dei lavoratori stanziali.

Newsletter090523: Il governo galleggia oltre la boa dei sei mesi

POLITICA Superati ad aprile i primi sei mesi di governo per la maggioranza di Giorgia Meloni è il momento dei primi bilanci. Il centrodestra è fragile e il suo vero pilastro sono “l’opposizione”, che l’ “effetto Schlein” ha lasciato tale e quale, e l’assenza di strategia del sindacato. Ma le tensioni internazionali e la guerra, da sempre un acceleratore delle contraddizioni, potrebbero far precipitare la situazione, rompere gli equilibri interni alla maggioranza e cambiare rapidamente il quadro. La domanda è se ci sarà qualcuno pronto ad approfittarne. LAVORO La discussione al World Economic Forum sembra confermare l’idea che il problema del futuro per milioni di lavoratori non sarà la disoccupazione tecnologica, ma essere risucchiati verso lavori peggiori e costretti a modificare di continuo le proprie competenze in base alle esigenze del mercato.

Newsletter240323: Platform worker, la direttiva UE irrita le piattaforme

LAVORO L’UE ha deciso di introdurre qualche regola nella giungla della gig economy – quella, per intenderci, dei servizi come Uber, Deliveroo, Glovo – un settore dell’economia ancora ridotto, ma che si espande rapidamente, scardinando il sistema delle relazioni di lavoro, in particolare mediante l’utilizzo di falso lavoro autonomo, e creando qualche problema alle imprese tradizionali. Dal nostro punto di vista sono milioni di lavoratori, in larga misura giovani, studenti, donne e immigrati, una parte dei quali si è organizzata, a volte aggirando i sindacati tradizionali, più spesso trovando con essi forme di collaborazione, lottando e strappando risultati concreti. FINANZA Un interessante contributo inviatoci da un lettore approfondisce il tema dei meccanismi che determinano le crisi bancarie, della lotta all’inflazione e delle sue conseguenze sul mondo del lavoro dipendente.

Newsletter010722: Disoccupazione tecnologica, mito o realtà?

LAVORO&TECNOLOGIA L’arrivo di nuove tecnologie all’avanguardia nelle aziende influirà più sul numero o sulla qualità dei posti di lavoro? In altre parole la “disoccupazione tecnologica” è un mito o un pericolo reale? A nostro avviso è soprattutto una semplificazione, funzionale e distogliere l’attenzione dai mutamenti ben più rilevanti in atto nel mercato del lavoro. La sostituzione del lavoro umano col lavoro delle macchine è un tema con cui il movimento operaio si confronta dagli albori della Rivoluzione industriale e che in alcuni momenti si è trasformata in un incubo. Il recente annuncio dell’arrivo di robot e scanner ultramoderni nei magazzini americani di Amazon è l’occasione per riflettere su un tema più generale che già oggi investe anche milioni di lavoratori italiani, modificandone condizioni di lavoro e ritmi di vita.

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Newsletter090721: OIL, crescono le migrazioni in cerca di lavoro

IMMIGRAZIONE Secondo un recente rapporto dell’OIL il fenomeno delle migrazioni per lavoro è in forte crescita e ha come protagonista una forza-lavoro che opera in particolare nei settori meno tutelati del nostro mercato del lavoro e, in particolare, nei servizi. Si tratta di un processo che avrà conseguenze ancor più visibili di oggi nella composizione del mondo del lavoro nei prossimi anni e su cui la sinistra politica e sociale dovrebbe riflettere. LAVORO Sono le stesse dinamiche in atto da tempo in società più marcatamente multirazziali della nostra. In questa newsletter la seconda intervista sul lavoro di organizzazione di Los Deliveristas Unidos tra i rider di New York, dopo quella pubblicata una settimana fa. Un’intervista che chi fa lavoro sindacale in questo settore in Italia farebbe bene a leggere e prendere in seria considerazione.  SEGNALAZIONI E a proposito di rider italiani pochi giorni fa il Tribunale di Bologna ha dichiarato illegittimo il contratto nazionale siglato da UGL e Assodelivery, di cui il principale ispiratore è stato Pietro Ichino. Il Manifesto ricostruisce tutta la vicenda.

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Newsletter200421: La Cina riduce il gap degli armamenti

INTERNAZIONALE Nella crescente tensione internazionale tra potenze globali un fattore cruciale è il livello di sviluppo dell’industria militare cinese. Le cronache hanno dato ampio spazio al caso di Walter Biot, l’ufficiale italiano colto in flagrante mentre passava materiale riservato a un agente russo, mentre ha ignorato la condanna di un agente estone accusato di essere al servizio dei cinesi, che fino al 2020 era vicepresidente di un istituto di ricerca sottomarina della NATO con sede a La Spezia. L’episodio mostra che la modernizzazione tecnologica è uno dei fulcri sui cui Pechino sta puntando per ottenere la parità militare, ma anche che gli effetti della crescente tensione internazionale non risparmiano il nostro paese. LAVORO&COVID Le ultime tabelle pubblicate da Eurostat sull’impatto del covid sull’Europa indicano che nel 2020 la massa salariale in Italia è diminuita del 7,5%, quattro volte la media europea.

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Newsletter260221: Il caso Hasél e l’anomalia spagnola

POLITICA L’arresto per lesa maestà del rapper spagnolo Pablo Hasél da parte di un governo “di sinistra” e le manifestazioni giovanili scoppiate in tutto il paese e finite spesso con cariche e arresti, sono l’occasione per riflettere sull’anomala democrazia spagnola. Protagonista una magistratura in larga misura erede del vecchio apparato franchista, legata a doppia filo alla destra e alla borghesia spagnola, che nei processi per corruzione di questi anni invece hanno ricevuto un trattamento di favore. E una sinistra che, una volta al governo, mantiene le peggiori leggi della destra. E’ la Spagna chiamata a gestire il secondo pacchetto di aiuti europei dopo quello dell’Italia. LAVORO L’ultimo rapporto OIL, dedicato al ruolo delle piattaforme digitali nel mercato del lavoro, analizza tendenze e sfide di un fenomeno in crescita, accelerato dalla pandemia. Negli ultimi 10 anni il loro numero è quintuplicato, con conseguenze problematiche sia per i lavoratori sia per le piccole e medie imprese tradizionali. SEGNALAZIONI Michael Burry, il vulcanico finanziere protagonista del film The Big Short, l’uomo che aveva previsto la crisi dei subprime, oggi prefigura un’ondata di iperinflazione in stile Weimar. Ne parla il sito BusinessInsider.

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Newsletter300620: Ritorno all’800, sindacato in stato confusionale

ECONOMIA&LAVORO I focolai di covid-19 comparsi in Italia e in Germania confermano la parabola di un capitalismo che in nome della modernità e del rilancio post coronavirus in realtà ci riporta alle immagini dell’Inghilterra di metà ‘800, col lavoro a domicilio e a cottimo o fabbriche simili a gironi danteschi. La storia del mattatoio tedesco smentisce la narrazione che vorrebbe episodi simili verificarsi solo nei paesi meridionali come l’Italia e per opera di piccole imprese, magari contigue alla criminalità, che operano nel sommerso. Tönnies, di cui ripercorriamo la storia, è una holding tedesca con 16.000 dipendenti in tutto il mondo e oltre 7 miliardi di fatturato. SINDACATO Alle bordate della Confindustria di Bonomi, ex presidente di quegli industriali lombardi che a febbraio hanno contribuito al dilagare dell’epidemia pur di difendere ‘la roba’, il sindacato pensa di rispondere proponendo patti alle imprese, facendo da suggeritore al Governo o ricorrendo a scioperi simbolici quanto privi di effetto. In Liguria la FIOM genovese prova a uscire da questa logica proponendo un ammortizzatore sociale unico per tutti lavoratori che copra il 90% del salario. E cerca di calare quest’idea dentro la otta di chi deve sopravvivere con 260 euro al mese. Ne parliamo col segretario dei metalmeccanici genovesi Bruno Manganaro.

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Newsletter120520: Capitalismo morente? Lo dicono i capitalisti

ECONOMIA POLITICA Due interessanti riflessioni pubblicate da due autorevoli siti economici italiani cercano di fare il punto sull’attuale crisi inquadrandola nel più generale stallo di un capitalismo in cui solo i grandi gruppi monopolistici riescono a preservare remunerazione del rischio e redditività degli investimenti. I due autori propongono all’establishment una strategia di uscita dalla crisi dall’alto per prevenire la reazione dal basso. Sul versante dei lavoratori, invece, finora la strategia latita. MOVIMENTI La pandemia ha colpito l’America Latina proprio nel momento in cui era attraversata da ampie mobilitazioni popolari contro il carovita e le pesanti limitazioni ai diritti imposte anche da regimi considerati progressisti. Con quali conseguenze? LAVORO A New York oltre settanta lavoratori del trasporto pubblico sono stati uccisi dalla pandemia ma anche dalle scelte delle proprie aziende, che si sono rifiutate di applicare gli stessi protocolli elaborato dopo le epidemie di SARS e aviaria. Con pesanti responsabilità anche del sindacato.

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