Newsletter280723: Alain Elkann e l’estinzione dei dinosauri

CAPITALISMO In questa ultima newsletter prima della pausa estiva una riflessione sull’intemerata di Alain Elkann sui “giovani lanzichenecchi”, le sue citazioni (errate) di Proust e il declino del capitalismo familiare italiano. LAVORO E una cronaca dello sciopero di un piccolo magazzino Amazon a Pontiac nel Michigan, durante la Prime Week, che ha fatto registrare un’inedita partecipazione e costretto l’azienda a dare numeri farlocchi per negare l’efficacia dell’azione.

Newsletter250723: L’imperialismo italiano punta ai Balcani

GEOPOLITICA Esiste un “imperialismo italiano” o sono solo elucubrazioni da vecchi nostalgici del Novecento? Le dichiarazioni dell’ambasciatore italiano a Tirana, secondo cui l’Albania sarebbe la “ventunesima regione” dell’Italia, sembrano confermare – e non solo a noi, come emerge in questa newsletter – che la risposta è “Sì. Esiste!” Tanto più se vengono interpretate alla luce dell’attivismo del governo in questi mesi nei Balcani occidentali. Eppure nessuna voce scandalizzata si è levata dai partiti dell’opposizione né dalla “libera informazione”. E ciò potrebbe suggerirci che non solo un imperialismo italiano esiste, ma è anche che è più compatto di quanto si potrebbe immaginare se guardassimo soltanto alle risse da pollaio che scuotono ogni giorno il Parlamento e a cui la stampa dedica quotidianamente ampio spazio.

Newsletter210723: Giustizia precaria

LAVORO Quando si parla di giustizia si pensa prevalentemente a giudici, avvocati, imputati, agenti delle forze dell’ordine. Ma, come emerge dal reportage di Lorenzo Boffa, a far funzionare la macchina della giustizia ci sono migliaia di lavoratori precari che svolgono compiti delicatissimi, assunti col contratto collettivo delle aziende di pulizia, sottoposti a una forma di cottimo mascherato, spesso sommando a quel lavoro altre occupazioni per far quadrare i conti. La settimana scorsa hanno manifestato davanti al Ministero della Giustizia per chiedere condizioni di lavoro dignitose. EMIGRAZIONE Un rapporto dell’ETUI, l’Istituto di Ricerca del sindacato europeo, fa emergere un fenomeno ignorato, quello delle migrazioni interne all’UE per ragioni di lavoro, i cui protagonisti vivono condizioni di sfruttamento non così peggiori degli immigrati extracomunitari e, come loro, vengono usati per ridurre salari e diritti dei lavoratori stanziali.

Newsletter180723: Lo sciopero di Hollywood riguarda l’intero mondo del lavoro

LAVORO A Hollywood attori e sceneggiatori scioperano insieme per contrastare il tentativo di produzioni cinematografiche e piattaforme streaming di utilizzare tecnologie digitali e intelligenza artificiale per ridurne il potere negoziale, minacciando di sostituire il loro lavoro. Uno scontro che riguarda milioni di lavoratori in tutto il mondo e che qui colpisce una realtà all’apparenza dorata, ma anch’essa soggetta alla ferrea legge del profitto. CASA  A Roma Gualtieri si impegna ad aumentare il patrimonio abitativo pubblico acquistando nuove case, ma i piani di dismissione di Roma Capitale e della Regione Lazio vanno avanti. Lo denunciano le associazioni degli inquilini, mentre uno studio di Osservatorio Casa Roma spiega che tra poco nel centro di Roma non ci saranno più case pubbliche. E nelle grandi città anche entrare in centro per lavorare diventa sempre più difficile.

Newsletter140723: Per l’OCSE Italia campione mondiale di tagli ai salari

ECONOMIA&LAVORO Per l’ennesima volta un rapporto internazionale smentisce i luoghi comuni del dibattito politico-economico italiano. Stavolta è l’OCSE a decretare senza ombra di dubbi che l’Italia è, tra le principali economie che aderiscono all’Organizzazione, quello in cui i salari sono più diminuiti, mentre i profitti sono cresciuti più del costo del lavoro. Eppure ancora una volta ci troviamo di fronte all’ennesima campagna stampa di imprenditori e bottegai che si lamentano di non trovare dipendenti, nonostante il reddito di cittadinanza sia in via di smantellamento. Un articolo di Sergio Bologna pubblicato un anno fa rispondeva in modo particolarmente efficace anche alla tesi secondo cui il mancato incontro di imprese e lavoratori sarebbe un “problema di formazione”. In realtà il problema è di salari e condizioni di lavoro e questo per la sinistra e il sindacato dovrebbe essere l’alfa e l’omega della loro azione a partire da settembre.

Newsletter110723: Il futuro della Cina e il nostro

POLITICA&ECONOMIA Anche se gli occhi di tutti oggi si concentrano sull’Ucraina, il conflitto centrale nei prossimi decenni sarà quello che già oggi si combatte, con armi diverse da quelle impiegate in Ucraina, tra Washington e Pechino. Per questo il tema dello sviluppo cinese è fondamentale, ad esempio, per capire la prudenza di Xi Jinping rispetto alla guerra tra Russia e NATO. In questa newsletter due analisi, una espressione di ambienti liberal americani analizza le contraddizioni dello sviluppo cinese utilizzando come chiave soprattutto la demografia; l’altra, di ispirazione marxista, dipinge il mondo del lavoro cinese come sempre più simile al nostro, in fase di rapida terziarizzazione. Entrambe le analisi sembrano confermare l’idea che la Cina sia caduta in quella che gli economisti chiamano la “trappola del ceto medio”, quando i salari cominciano a non essere più così più bassi e competitivi rispetto a quelli occidentali e gli effetti non vengono pienamente compensati da adeguati investimenti. Ma la prima affida un eventuale cambiamento di regime alla classe media, la seconda ai lavoratori cinesi.

Newsletter070723: Nahel era un corriere, forse stava lavorando

LAVORO&SOCIETÀ Nei giorni scorsi tutte le grandi testate hanno parlato dell’uccisione di Nahel M. da parte della polizia francese e dei disordini scoppiati successivamente in tutto il paese. Nessuno invece ha detto che il 17enne di origini algerine era un fattorino che faceva consegne a domicilio alla guida di un’auto, ucciso probabilmente durante il turno di lavoro (in Francia dal 2019 è possibile prendere la patente a 17 anni, con l’obbligo di circolare accompagnati). Il silenzio sulla condizione di classe di questo ragazzo è emblematico. Eppure, come ricorda Ben Wray sull’ultima newsletter di Gig Economy Project, in Francia e nel mondo chi fa questo genere di lavori è in larga misura proletario, nero e immigrato, spesso senza documenti. Un comunicato del Congress of Gig Workers esprime solidarietà alla famiglia di Nahel e ricorda che ciò che è successo a lui potrebbe succedere a migliaia di rider e autisti in tutto il mondo. Nel frattempo in Italia il tribunale di Palermo condanna Glovo per condotta antisindacale perché rifiuta di informare lavoratori e sindacato, in questo caso la CGIL, circa il funzionamento dell’algoritmo che regola l’assegnazione dei turni e degli ordini e decide se “terminare” un rider, magari perché è poco produttivo, come fa un’altra piattaforma, Deliveroo, secondo una sentenza del 2020 del tribunale di Bologna.

Newsletter040623: Salario Minimo, ma ora l’opposizione passi ai fatti

LAVORO I partiti dell’opposizione annunciano una proposta unitaria per l’introduzione del salario minimo a 9 euro l’ora. Avrebbero potuto farlo quando governavano, ma, spiega l’analisi di “Salario Minimo anche in Italia”, è comunque un’occasione per aprire finalmente una discussione nei posti di lavoro e nella società, sfidare i proponenti a fare quel che dicono e il sindacato a farsi sentire e a mettere la questione nell’agenda degli incontri col governo. GRECIA Astensionismo mai così alto, la destra di governo vince, crollo di Tsipras e flop del nuovo partito di Varoufakis Mera 25, mentre tre partiti di estrema destra entrano in Parlamento. Un’analisi di Elektra Kleitsa e Takis Giannopulos.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi