GEOPOLITICA Esiste un “imperialismo italiano” o sono solo elucubrazioni da vecchi nostalgici del Novecento? Le dichiarazioni dell’ambasciatore italiano a Tirana, secondo cui l’Albania sarebbe la “ventunesima regione” dell’Italia, sembrano confermare – e non solo a noi, come emerge in questa newsletter – che la risposta è “Sì. Esiste!” Tanto più se vengono interpretate alla luce dell’attivismo del governo in questi mesi nei Balcani occidentali. Eppure nessuna voce scandalizzata si è levata dai partiti dell’opposizione né dalla “libera informazione”. E ciò potrebbe suggerirci che non solo un imperialismo italiano esiste, ma è anche che è più compatto di quanto si potrebbe immaginare se guardassimo soltanto alle risse da pollaio che scuotono ogni giorno il Parlamento e a cui la stampa dedica quotidianamente ampio spazio.
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Newsletter050523: Sudan, scheletri nell’armadio dell’imperialismo
SUDAN I fondi europei per controllare i flussi migratori versati alle milizie dei signori della guerra che oggi si contendono il paese, l’ira americana per la concessione di una base navale nel Mar Rosso a Putin e la cogestione delle miniere d’oro col gruppo Wagner e, infine, le relazioni poco chiare tra l’Italia e le Rapid Support Forces, socie di Prigozhin e accusate di crimini contro la popolazione civile del Darfur. GAS&GEOPOLITICA A un mese dalla nostra inchiesta sull’alleanza tra ENI e Lukoil in Congo la stampa italiana ora parla dell’impianto di produzione di GNL a Marine XII, ma sorvola sul ruolo della compagnia energetica russa. Intanto la ONG ReCommon pubblica un rapporto sugli affari fatti da SNAM e Intesa San Paolo nel 2022 grazie al gas liquido americano, ma anche a quello russo. Insomma, ai pacifisti si chiede di prendere le distanze dalla Russia, ma l’imperialismo italiano continua a fare affari con Mosca, pur cercando di nasconderlo.
Newsletter240223: Balcani, la Cina è vicina…
INTERNAZIONALE La rapida penetrazione di capitali cinesi (Balkan Insight ha contato 135 progetti per oltre 32 miliardi di euro) in una regione delicata come i Balcani, tanto più dopo l’invasione russa dell’Ucraina, mette in allarme i governi occidentali. Cinque paesi balcanici sono candidati all’ingresso nell’UE. Il governo Meloni nei suoi primi mesi di mandato si è caratterizzato per un particolare attivismo nella regione. La lettura dei siti specializzati ci permette di anticipare i temi su cui presumibilmente si impernierà lo scontro, qualora esplodesse: le imprese cinesi verranno accusate di devastazione ambientale e sfruttamento dei lavoratori. E il rischio che l’imperialismo europeo tenti di cooptare giovani ambientalisti, lavoratori e persino il sindacato nella sua politica di espansione a est è concreto.
Newsletter221122: IRAN La solidarietà pelosa dell’imperialismo italiano
INTERNAZIONALISMO OGGI E IERI Internazionalismo è una parola che oggi sembra destinata a essere travolta o dalla retorica del sovranismo più becero o dal nazionalismo delle élites “per bene”. Essere internazionalisti vuol dire analizzare i conflitti suddividendo l’umanità non in base al passaporto ma alla condizione sociale, perché da sempre le vittime di quei conflitti, da una parte e dall’altra della barricata, sono soprattutto le classi sociali che tradizionalmente vengono immolate in nome di nobili ideali sull’altare di interessi che di nobile non hanno nulla. Oggi di fronte alla rivolta popolare in Iran l’imperialismo italiano dietro la bandiera della libertà per le donne iraniane coltiva i propri interessi. E il miglior contributo che possiamo dare alla coraggiosa lotta dei lavoratori, degli studenti e delle donne iraniane è denunciare i piani di chi pensa di sfruttare il loro sacrificio a proprio uso e consumo. Nella seconda parte della newsletter Piero Acquilino rievoca un caso di internazionalismo tratto dal passato: “Arbeiter und Soldat”, il bollettino pubblicato clandestinamente da lavoratori francesi e soldati tedeschi durante l’occupazione nazista della Francia.
Newsletter151122: UCRAINA Imperialismo e information technology
GEOPOLITICA La lettura di alcuni rapporti sullo sviluppo del settore IT in Ucraina e nell’Europea orientale pubblicati prima dell’escalation bellica ci aiuta a comprendere in che modo il flusso di capitali occidentali verso questa regione e, di converso, l’importazione di servizi IT in outsorcing provenienti da essa, siano stati un volano della penetrazione delle imprese nordamericane ed europee. E allo stesso tempo smentisce chi minimizza la presenza strutturata degli imperialismi occidentali in Ucraina. CLIMA Mentre i capi di Stato di tutto il mondo accorrono al Cairo per il COP 27 la pubblicazione del rapporto sugli effetti delle alluvioni in Pakistan e gli appelli del World Food Program evidenziano il divario tra parole e fatti che come sempre caratterizza l’azione dei governi.
Newsletter080422: Sanzioni, quando il PD rincorreva la Lega
POLITICA Sulle sanzioni alla Russia, così come sulle armi, l’ipocrisia della politica non ha limiti. Un piccolo episodio del 2016 ci mostra come l’odierna intransigenza di Letta sul tema dei rapporti economici con la Russia sia stata preceduta, invece, da una notevole “flessibilità”. ANALISI La guerra è un fenomeno complesso che va studiato in modo rigoroso. Alcuni esempi storici ci ricordano che nei conflitti armati agli aspetti più strettamente politici e militari si mescolano fattori economici e demografici. Parlare in termini semplici di un tema complesso significa, il più delle volte, fare propaganda.
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