Newsletter190424: Foreign Affairs conferma la “quasi pace” del marzo 2022

POLITICA In un articolo pubblicato martedì Foreign Affairs analizza i documenti della trattativa tra Ucraina e Russia nel marzo 2022 e conferma, pur con mille cautele, che il quadro per un accordo di pace tra le parti era pronto e che “non ha riscosso l’interesse della NATO”. Una clamorosa smentita della tesi secondo cui non c’era alternativa a continuare la guerra perché la Russia ha sempre rifiutato il negoziato. Ecco cosa dice Foreign Affairs. LOTTE La vertenza Tesla in Svezia prosegue: il sindacato conferma che sta ancora scioperando, sale la pressione dei fondi pensione scandinavi affinché si trovi una soluzione, mentre Musk annuncia 14.000 esuberi e liscia il pelo alla destra in vista di una sua ascesa negli USA e nel mondo.

Newsletter071221: Geopolitica della transizione energetica

GEOPOLITICA&AMBIENTE Un lungo articolo su Foreign Affairs affronta uno dei tanti aspetti trascurati della transizione energetica: le sue conseguenze geopolitiche. L’abbandono dei combustibili fossili muterà i rapporti di forza spostando gli equilibri dagli attuali produttori di gas e di petrolio ai detentori di minerali strategici come litio e cobalto, ma questo processo non sarà lineare e potrebbe prevedere temporanei fenomeni in controtendenza. LAVORO Dopo Alitalia un altro episodi in cui un’azienda pubblica aggira le regole che lo Stato dovrebbe preservare. In questo caso si tratta delle regole nuove di zecca che il ministro Orlando sta introducendo nel campo dello smart working, ma che a Sogei, l’azienda dell’informatica di Stato, non piacciono.

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Newsletter090421: Geopolitica dei vaccini

GEOPOLITICA Sui loro giornali i padroni possono permettersi di raccontare quel che succede nel mondo dicendo le cose come stanno. Lo ha fatto lunedì Foreign Affairs dedicando un lungo articolo al “protezionismo alla rovescia”, cioè quella politica commerciale con cui i governi, invece di limitare le importazioni, bloccano le esportazioni (di vaccini). La prestigiosa testata spiega come le potenze economiche stiano utilizzando i vaccini come strumento per affermare i propri interessi globali. Su una sola cosa sono uniti: tenere i paesi emergenti fuori dalla partita. AMBIENTE Un recente rapporto rivela come le 60 maggiori banche del mondo abbiamo continuato a investire massicciamente (3,8 trilioni di dollari tra il 2016 e il 2020) sugli idrocarburi alla faccia degli Accordi di Parigi siglati nel 2015. A ciò si somma la guerra per l’accaparramento delle risorse necessarie alla “transizione ecologica”, a partire dal litio, combattuta senza tener minimamente in conto le conseguenze ambientali e sociali che avrà l’enorme crescita dell’attività estrattiva.

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Newsletter190321: Geopolitica dei vaccini

COVID&GEOPOLITICA Un lungo articolo pubblicato la scorsa settimana da Foreign Affairs analizza la “diplomazia dei vaccini” con cui Pechino sta cercando di ampliare la propria influenza nel mondo, a partire dai paesi coinvolti nel grande piano infrastrutturale della Via della Seta, e così facendo rischia anche di entrare in rotta di collisione con l’India, primo produttore di vaccini al mondo e protagonista ignorata della gara vaccinale. E’ significativo che una chiave di lettura (geo)politica sia stata adottata anche da alcune autorevoli voci del capitalismo italiano (ad esempio sul Corriere) per spiegare lo scontro in atto sul vaccino AstraZeneca. La conferma che sia effettivamente così richiede delle prove, che al momento nessuno sembra essere in grado di fornire, ma questi interventi rivelano un aspetto della questione assai sottovalutato: la competizione sui vaccini può diventare un fattore centrale negli assetti di potere globali e per gli USA costituisce una potenziale occasione di far pesare la sua residua supremazia in alcuni settori ad alta tecnologia.

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