Integrale210622: Tunisia, su prezzi e salari scontro governo-sindacati

SINDACATO L’UGTT, la potente centrale sindacale tunisina che nel 2011 innescò la rivoluzione che provocò la cacciata di Ben Alì, toglie il proprio sostegno al presidente Kais Saied e convoca uno sciopero a cui aderiscono il 96% dei dipendenti pubblici. Oggetto dello scontro l’ennesimo round di sacrifici chiesti dal FMI ai lavoratori tunisini in cambio di finanziamenti. La crisi ucraina e la speculazione sulle materie prime imprimono un’accelerazione alla crisi e accomunano i lavoratori delle due sponde del Mediterraneo. ECONOMIA Mentre in tutto il mondo, appunto, l’aumento dei prezzi dei combustibili colpisce i salari dei lavoratori e genera instabilità sociale, il governo greco mette il veto alla Commissione Europea scongiurando la messa al bando  del trasporto di petrolio russo via mare. Per effetto di quel veto gli armatori greci, che controllano il 20% della flotta mercantile mondiale, ma all’80% battono bandiera di altri paesi, vedono moltiplicarsi per 60 le entrate derivanti da quel business.

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Newsletter071221: Geopolitica della transizione energetica

GEOPOLITICA&AMBIENTE Un lungo articolo su Foreign Affairs affronta uno dei tanti aspetti trascurati della transizione energetica: le sue conseguenze geopolitiche. L’abbandono dei combustibili fossili muterà i rapporti di forza spostando gli equilibri dagli attuali produttori di gas e di petrolio ai detentori di minerali strategici come litio e cobalto, ma questo processo non sarà lineare e potrebbe prevedere temporanei fenomeni in controtendenza. LAVORO Dopo Alitalia un altro episodi in cui un’azienda pubblica aggira le regole che lo Stato dovrebbe preservare. In questo caso si tratta delle regole nuove di zecca che il ministro Orlando sta introducendo nel campo dello smart working, ma che a Sogei, l’azienda dell’informatica di Stato, non piacciono.

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Newsletter230721: IRAN I lavoratori al centro delle proteste

LOTTE All’indomani delle elezioni che hanno portato alla vittoria del candidato ultraconservatore in Iran la lotta dei lavoratori del settore petrolifero diventa il catalizzatore della protesta sociale, insieme alla “rivolta degli assetati” di questi ultimi giorni. Decenni di politiche neoliberali attuate dal regime hanno arricchito l’élite di governo e impoverito la popolazione, che oggi scende in piazza unendo rivendicazioni economiche e la contestazione tutta politica della Repubblica Islamica. SEGNALAZIONI L’INAIL comunica alla politica che l’86% delle aziende ispezionate l’anno scorso è risultata irregolare (42.000 lavoratori) e anche su questo non solo il ministro del lavoro, ma l’intera politica tacciono.

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Newsletter280420: Germania, il COVID in fabbrica e in corsia

LAVORO In che modo la pandemia sta colpendo la locomotiva tedesca, la sua economia e, in particolare, il mondo del lavoro? E con quali conseguenze in termini politici e sociali? Sono alcuni degli argomenti di cui abbiamo discusso in una lunga conversazione con Richard Ulrich, rappresentante di Ver.di e infermiere alla clinica universitaria di Francoforte e Pablo Alderete, fiduciario della IG Metall alla Daimler di Stoccarda, una delle capitali dell’industria automobilistica tedesca. ECONOMIA I mercati sono investiti da un’ondata deflazionistica che colpisce le materie prime e in particolare il petrolio, che ha fatto registrare addirittura prezzi negativi. Non è la prima volta, ma questa volta, come sottolinea un lungo articolo su Foreign Policy, la crisi innescata dalla pandemia potrebbe imprimere una svolta all’economia mondiale.

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