Newsletter220621: Bentornata lotta di classe!

POLITICA Da a Luana D’Orazio fino ad Adil Belakhdim, passando per il Mottarone: ma non eravamo nel nuovo capitalismo win-win, quello dove non esistono più i padroni e gli imprenditori e i loro collaboratori sono tutti sulla stessa barca? O forse bisognerebbe riprendere in mano una categoria, quella della lotta di classe, per evitare di diventare vittime di un attacco di inusitata violenza ai lavoratori dipendenti, senza neanche aver avuto la possibilità di difenderci? IMMIGRAZIONE A proposito di barche nel Mediterraneo si continua a salire sui barconi, a essere riportati con forza nei campi libici o a rimanere bloccati per settimane sulle navi delle ONG, ostaggio dello scarica barile tra i paesi europei. Un recente libro di una studiosa marxista della Westminster University di Londra, Hannah Cross, ci spiega che non siamo di fronte a un semplice problema umanitario. Anche questa è una “questione di classe”.

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Newsletter100418: Lula, una vittima?

BRASILE In Italia un fronte ampio e trasversale scende in campo e in alcuni casi in piazza a sostegno dell’ex presidente del Brasile Lula, da pochi giorni in carcere per le note vicende di corruzione di cui è stato accusato nella Mani Pulite brasiliana. Le accuse su cui si basa la magistratura destano dubbi e l’accanimento nei confronti di Lula è evidente. Ciò non rimuove il fatto che gli anni di Lula e del PT siano stati notoriamente caratterizzati da una corruzione dilagante. Lula ha dovuto ammettere che i voti alle sue leggi venivano comprati pagando lauti mensili a parlamentari di ogni colore politico. Ma più del giudizio penale pesa il giudizio politico su una stagione che ha segnato non solo il Brasile ma l’intera America Latina e che sembra chiudersi per via giudiziaria. SOCIETA’ Mentre pare che dilaghino i partiti post-ideologici e il superamento di vecchie categorie sia all’ordine del giorno, le ricerche dei sociologi riesumano la società divisa in classi e persino la lotta di classe. Le contraddizioni che si apriranno nei prossimi mesi nella situazione politica italiana potrebbero essere l’occasione per ritornare su giudizi affrettati e ragionare in termini più scientifici sull’evoluzione di politica e società. PALESTINA Il massacro di civili inermi ai confini di Gaza segna un probabile cambio di strategia di Hamas, ma anche un’impreparazione del governo di Israele a rispondere fuori da uno schema basato sulla pura forza. Se questo aprirà contraddizioni nella società israeliana è da vedersi, ma qualche segnale in tal senso comincia ad affiorare.

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