Newsletter240921: Alitalia agita i partiti e compatta i sindacati

LAVORO&ECONOMIA Nei giorni scorsi abbiamo seguito da vicino la lotta dei lavoratori Alitalia. La rabbia e la partecipazione crescono, l’arroganza di Ita compatta i sindacati confederali e di base e l’agitazione penetra anche in parlamento. Il piano industriale Ita non è solo macelleria sociale, ma è anche votato al fallimento. Il governo rischia una battuta d’arresto e sarebbe la prima sconfitta per Draghi che infatti si sta esponendo il meno possibile sulla vicenda. LETTURE Un saggio di Johan Chaputot ripercorre la vita di Reinhard Höhn e analizza il suo contributo allo sviluppo di una teoria manageriale prima al servizio del nazismo, poi del capitalismo tedesco del dopoguerra.

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Newletter300421: Recovery, la strategia del galleggiamento

POLITICA Da Draghi ci si poteva attendere almeno il tentativo di formulare un progetto di modernizzazione capitalistica dell’Italia. Ma il PNRR presentato nei giorni scorsi resta un elenco di slogan e di buone intenzioni, il cui senso in termini sociali è sintetizzato da un grafico: l’onere della crescita economica sarà per il 40% a carico dei fondi europei, per il 40% a carico dei lavoratori e per il 20% a carico delle imprese. Tanto per cambiare. LAVORO Da venti giorni i lavoratori Alitalia lottano per impedire lo smantellamento della compagnia di bandiera, dimostrando coraggio e determinazione e sfidando il sostanziale isolamento in cui la politica e i media li stanno lasciando. Non è un fatto scontato e, se la lotta riesce ad allargarsi, potrebbero esserci delle sorprese.

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Newsletter230421: Alitalia, spolpata da chi doveva risanarla

ALITALIA Mercoledì a Roma i dipendenti Alitalia hanno superato a spintoni un cordone di polizia per andare a occupare Piazza Venezia, bloccando il traffico nel centro della Capitale. Sono esasperati e hanno ragione perché non solo rischiano stipendi arretrati e posto di lavoro, ma sono anche additati come colpevoli di una crisi la cui responsabilità pesa piuttosto sulle cordate italiane e straniere che negli anni si sono avvicendate alla guida dell’azienda col beneplacito della politica e hanno usato il denaro pubblico stanziato per salvare Alitalia per spolparla ulteriormente. Come? Vi diamo qualche esempio.  TRASPORTO PUBBLICO L’azienda dei bus torinese GTT ha trovato una strategia geniale per tagliare il costo del lavoro due volte: prima esternalizza alcune linee a un’azienda dove i lavoratori costano meno, ora vuol assorbire questi lavoratori usandoli per abbassare il costo dei propri dipendenti. E i sindacati? Cinque dicono di sì, uno solo si ribella.

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Newsletter041220: Un anno di “governo della pandemia”

POLITICA Il giorno dopo il nuovo record di vittime giornaliere della “seconda ondata” e l’annuncio del decreto natalizio del Governo ricostruiamo, con dati e precisi riferimenti documentari, un anno di gestione politica della pandemia da parte di governo, regioni ed enti locali di ogni colore politico. Ne emerge una cinghia di trasmissione tra affari e politica che è, a nostro avviso, il vero problema e non verrà sciolto da inchieste giornalistiche e giudiziarie. Serve una reazione politica e sociale. SEGNALAZIONI Su Il Sussidiario 10 domande di Federico Pirro sul recente accordo tra il Governo e ArcelorMittal, soci in un rapporto di  coabitazione problematico. Da non perdere l’ultima a puntata di Report su Alitalia e Aeropiaggio visibile sul web. Dietro le due operazioni il rapporto tra Renzi ed EAU.

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Newsletter070519: Alitalia, il piano Di Maio non convince

ECONOMIA In attesa che si chiarisca chi sarà il quarto socio della cordata promossa da Di Maio è utile chiarire anche i contorni dell’operazione e le sue prospettive dal punto di vista industriale. Il ministro dello sviluppo ha dichiarato che non sarò una nazionalizzazione old-style e in realtà sembra che si tratti del completamento della classica operazione di nazionalizzazione delle perdite e privatizzazione dei profitti già predisposta nella legislatura precedente, in cui i nuovi soci industriali Trenitalia e Delta non potranno fare profitti se non affondando ulteriormente la società. Le ‘letture di sinistra’ del piano non reggono alla prova dei fatti. POLITICA Il fatto che la destra estrema torni protagonista delle cronache politiche non è frutto solo di un movimento di opinione trainato dall’ascesa politica leghista e dal protagonismo di Salvini. La realtà è che in questi anni le organizzazioni neofasciste hanno saputo promuovere e consolidare un insediamento sociale minoritario ma reale, mentre la sinistra che ha deciso di liquidare il proprio trasformandosi in una galassia comitati elettorali sotto le sembianze di partiti e organizzazioni, capaci di risvegliarsi dal letargo solo in vista di elezioni e referendum.

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