Newsletter291019: Roma, rotta la pax sindacale, Raggi in difficoltà

POLITICA Le tante contraddizioni accumulatesi negli anni a Roma stanno spingendo la sindaca Raggi e il sindacato verso un conflitto che appare tutt’altro che desiderato e si intreccia con le tensioni latenti nella maggioranza di governo e dello stesso M5S. I sindacati infatti in sostanza chiedono al Governo di commissariare la Capitale. In questa situazione per i lavoratori delle partecipate si aprono delle opportunità, ma si pone allo steso tempo un problema di strategia. LOTTE Nel mondo si moltiplicano le mobilitazioni di massa che prendono spunto dal carovita ma sfociano in una critica frontale al sistema politico e sociale nel suo complesso. E’ accaduto in Cile con la rivolta contro l’aumento di 30 pesos delle tariffe dei trasporti, su cui torniamo in questo numero, e si sta ripetendo in Libano col movimento innescato dalla cosiddetta ‘tassa su WhatsApp’. Siamo in presenza di un trend generalizzabile a livello globale? Un tema su cui torneremo nelle prossime settimane.

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Newsletter041019: Roma, Raggi allo scontro coi lavoratori

LAVORO&POLITICA: lo sfondamento di un picchetto dei lavoratori di una piccola azienda partecipata del Comune di Roma da parte della polizia, per permettere a un emissario della sindaca Raggi di comunicare la sua messa in liquidazione e i 50 licenziamenti che ne conseguono, ha fatto traboccare il vaso di una situazione carica di tensioni. Il 25 ottobre ci sarà lo sciopero di tutte le aziende partecipate. Ci siamo già occupati diffusamente di AMA e di ATAC. Oggi parliamo con un dipendente di Roma Metropolitane e con un delegato sindacale di Farmacap. IDEOLOGIA Qualche giorno fa ha sollevato un certo scalpore la notizia dell’approvazione della risoluzione del Parlamento Europeo ‘contro i totalitarismi’. Più che l’equiparazione tra comunismo e nazismo colpisce il tentativo di dettare una storiografia ufficiale di Bruxelles a supporto di un’identità comune che molti degli stessi paesi-membri contestano. ESTERI Il voto in Austria segna una sola certezza, cioè la sconfitta della destra ‘sovranista’. Per il resto tutto è possibile, incluso un ritorno della stessa destra ‘sovranista’ al governo. Paradossi dell’era ‘postideologica’…

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Newsletter170919: Roma, in metro sicurezza a zero stelle

ITALIA Da Roma arriva la conferma di come il fallimento del M5S derivi dalla sua contraddizione originale: criticare l’establishment liberista sul piano morale, senza però essere in grado di uscire dall’alveo delle politiche liberiste. La pratica degli appalti pubblici al ribasso, funzionali al contenimento della spesa, è uno dei pilastri di tali politiche. E la Procura di Roma, con l’inchiesta sugli incidenti nella metropolitana, dimostra la continuità che lega le scelte dell’amministrazione Raggi alle precedenti. SPAGNA Anche a Madrid sulla stucchevole telenovela della trattativa tra socialisti e Podemos per la formazione di una coalizione di governo incombe la paura delle urne. L’assenza di un ‘effetto Salvini’ in grado di ricompattare la borghesia moderata alla fine potrebbe spingere alle ennesime elezioni, ma col timore che esse segnino un’avanzata della destra e confermino l’attuale instabilità. FRANCIA Un Macron indebolito affronta un nuovo braccio di ferro coi lavoratori, questa volta sulla riforma delle pensioni. Venerdì a scendere in campo sono stati i dipendenti della metropolitana a Parigi. Nella capitale 10 linee su 16 sono rimaste chiuse.

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Newsletter160218: DOSSIER Quando la monnezza è un affare (per pochi)

ECONOMIA/POLITICA In questa newsletter abbiamo deciso di concentrarci su un unico argomento, tratto dall’ennesima polemica elettorale sulla gestione dei rifiuti a Roma. Ancora una volta la propaganda politica, assecondata da un’informazione anch’essa prevalentemente propagandistica, tende a semplificare i problemi: per centrosinistra e centrodestra il problema sono i 5 Stelle che non vogliono l’inceneritore. Per i 5 Stelle il problema sono le amministrazioni precedenti, corrotte, e la soluzione è il piano ‘rifiuti zero’. Per qualcuno è solo una questione di salute, per altri solo ‘questione morale’. La realtà è che – come emerge anche dall’intervista a un lavoratore di AMA che abbiamo realizzato – i problemi tecnici, che si collocano nel contesto di un’industria dei rifiuti sempre più complessa, hanno a monte un problema politico: un sistema di gestione del potere e di controllo sociale che a Roma rimane intatto nonostante l’avvicendarsi di giunte di diverso colore. O il ciclo dei rifiuti viene sottratto al controllo di quel sistema di interessi incrociati e si torna alla logica del servizio pubblico oppure non si vede una soluzione. D’altra parte quel sistema non si autodistruggerà da solo, se non si muovono i soggetti che dai disservizi di AMA non solo non ricavano alcun vantaggio, ma hanno soltanto da perderci: i lavoratori, che operano in condizioni sempre peggiori, e i comuni cittadini, che pagano tasse sempre più alte per un servizio che resta scadente.

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