Newsletter110220: Foibe, storiografia e propaganda

POLITICA&STORIA In occasione del Giorno del Ricordo proviamo a ricostruire una vicenda storica controversa, quella del ‘confine orientale’ e delle foibe, la cui ricostruzione rimane ancor oggi viziata da interessi politici che con la ‘scienza storica’ hanno poco a che fare. Una confusione che è servita, tra le altre cose, a rilanciare il luogo comune degli ‘Italiani brava gente’ più a loro agio nei panni delle vittime che in quelle degli aggressori. Ne parliamo con Jacopo Venier, triestino e conoscitore ‘dall’interno’ delle dinamiche interne al movimento comunista, protagonista di quella storia. ECONOMIA PIL questo sconosciuto. Un termine economico tra i più utilizzati e di cui si dà per scontato il significato, ma che, se analizzato, rivela più incognite e contraddizioni di quanto si immagini. Un articolo dell’economista marxista Michael Roberts ce ne svela alcune, prendendo spunto da una discussione in cui alcuni prestigiosi istituti di analisi economica americani si stanno interrogando circa la congruità di tale parametro.

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PRIMO PIANO 4 marzo. ‘Per la sinistra un punto di non ritorno’

Martedì scorso, commentando i risultati delle elezioni, avevamo titolato ‘Sinistra liquefatta’, un giudizio che ci viene confermato da Jacopo Venier, con cui ci siamo scambiati alcune impressioni a una settimana dal voto. Venier, triestino, giornalista, è stato militante politico prima nella FGCI e nel PCI e successivamente in Rifondazione Comunista e nel PDCI, dove è stato membro della segreteria nazionale per oltre 10 anni. Eletto alla Camera nel 2006, un’esperienza che – come dice nell’intervista – lo ha portato anche a rivedere in parte la propria ‘cultura politica’, dal 2010 Venier ha fondato LiberaTV una web tv con cui ha voluto mettere a disposizione del variegatissimo arcipelago della sinistra e del sindacalismo più combattivo uno strumento di informazione e comunicazione. Negli anni successivi Venier ha partecipato ad alcuni tentativi di far lavorare insieme gruppi e correnti diverse dell’estrema sinistra, prima il Comitato No Debito poi Ross@. ‘Oggi – ci tiene a precisare prima dell’intervista – posso esprimere opinioni solo a titolo personale, perché non appartengo più a nessuna organizzazione politica e quindi rappresento solo me stesso’. Lo abbiamo tranquillizzato osservando che, come conferma anche il voto, si tratta di una condizione non molto dissimile da quella dei leader della sinistra italiana.

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Newsletter130318: Dietro la guerra dei dazi

ECONOMIA L’introduzione di nuovi dazi da parte dell’Amministrazione Trump non è semplicemente l’ultima trovata del vulcanico presidente degli USA, ma il frutto di un’evoluzione dell’approccio geopolitico americano che ha radici negli strati più profondi del sistema di potere USA e che parte da prima dell’avvento di Trump. L’obiettivo primario non è più il ‘terrorismo’, ma il colosso cinese. POLITICA A dieci giorni dal 4 marzo presentiamo una nostra analisi ed elaborazione dei risultati elettorali relativa all’evoluzione dell’astensionismo e della distribuzione dei consensi tra le principali aggregazioni politiche dal 2006 a oggi. In un quadro in cui però il voto diventa sempre più il modo per esprimere uno stato d’animo piuttosto che un’appartenenza. Tra gli aspetti che balzano agli occhi con più evidenza c’è il tracollo della sinistra, perfino più pronunciato rispetto a quello del centrosinistra e del suo maggiore partito, il PD. Un tema di cui in questo numero discutiamo con Jacopo Venier, una lunga militanza politica a sinistra alle spalle, che lo ha portato per molti anni nella segreteria nazionale del PDCI e per un breve periodo anche in Parlamento. LETTURE In un periodo in cui si parla tanto, spesso a sproposito, di fascismo, il nuovo libro di Enzo Traverso, storico e docente alla Cornell University (New York), un dialogo con Régis Meyram, antropologo e ricercatore all’Università di Sophie Antipolis (Nizza), descrive l’emergere di un nuovo fenomeno, che Traverso chiama ‘postfascismo’, sviluppatosi nel vuoto lasciato dai movimenti di massa del ‘900 e prende le distanze da chi usa a piene mani e impropriamente termini come ‘fascismo’ e ‘populismo’, trasformandoli da mezzi per comprendere e definire la realtà in mere ‘suggestioni’ propagandistiche.

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