Newsletter220322: Omicron colpisce la Cina (e l’economia globale)

ECONOMIA&PANDEMIA Qualcuno osserva che la guerra in Ucraina è stata più efficace dei vaccini nel “debellare” il covid-19 o almeno nel farlo sparire dalle prime pagine dei giornali attirando l’attenzione su di sé. Ma la pandemia è destinata a tornare presto alla ribalta e con effetti non esclusivamente sanitari. La recente ondata di contagi in Cina sta già colpendo le catene di fornitura globali e facendo lievitare i costi, sommandosi agli effetti negativi della guerra stessa. Il Financial Times spiega che potrebbero registrarsi ritardi dalle tre alle cinque settimane nella consegna di merci via mare e che la nuova ondata di contagi potrebbe tagliare del 5% le entrate delle imprese tecnologiche cinesi. Persino il Global Times, tabloid legato al PCC, pur smentendo che la cosa possa avere effetti a lungo termine, ammette che la chiusura degli impianti che, ad esempio, riforniscono Huawei e Apple sta provocando danni non indifferenti. E nel botta e risposta tra media di Pechino e occidentali sulle prospettive di sviluppo cinesi si riflette uno scontro di interessi che in questi giorni pesa anche sui campi di battaglia ucraini e sui tavoli diplomatici.

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Newsletter290920: Pechino pensa alla guerra?

POLITICA&GUERRA Un recente editoriale del tabloid del Partito Comunista Cinese Global Times, pubblicato 10 giorni prima che Xi Jinping tessesse le lodi del multilaterialismo all’ONU, esprime un concetto molto chiaro: la Cina deve prepararsi militarmente e spiritualmente a una guerra. L’articolo sembra riflettere il timore di Pechino che gli USA possano adottare contro la Cina una strategia indiretta: invece di un’iniziativa frontale, ad esempio contro le relazioni commerciali globali di Pechino, l’intervento di alleati americani nella regione sui molteplici focolai di tensione presenti all’interno o ai confini della Cina. Elena Rusca ci parla di uno di essi, lo Xinjiang, intervistando la figlia di un prigioniero politico uiguro e ricostruendo i contorni del problema. Red Mirror, il saggio di Simone Pieranni sull’uso che Pechino fa delle nuove tecnologie digitali per irrigidire il controllo sociale, fa luce su un altro versante di quel timore. La nostra recensione del libro.

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