Newsletter301118: UCRAINA, perché una nuova crisi

GEOPOLITICA Questa newsletter è integralmente dedicata alle tensioni tra Russia e Ucraina esplose domenica scorsa col sequestro di tre imbarcazioni militari ucraine da parte di unità dell’FSB e della marina russa nel Mar Nero. Una scelta dovuta in parte allo scarso risalto dato dalla stampa italiana a questo episodio, in parte alla rappresentazione artefatta e tutta in chiave esclusivamente geopolitica che viene data, ancora una volta, della situazione ucraina. Per la stampa internazionale lo scontro tra Kiev e Mosca si spiega esclusivamente come scontro tra gli apparati politici e militari dei due paesi sotto l’occhio attento delle altre potenze regionali e globali, USA in prima fila, mentre le popolazioni si muovono mosse in primo luogo da motivazioni legate alla questione nazionale. Andando a scavare, tuttavia, sotto la crosta dello scontro tra opposti nazionalismi emerge prepotente la questione sociale. A cozzare tra loro infatti sono due regimi che riflettono le contraddizioni sociali della transizione dall’economia pianificata al mercato e la consegna degli apparati produttivi della Russia e dell’Europa dell’est a un pugno di oligarchi e, talvolta, a grandi gruppi industriali multinazionali. E’ il caso delle miniere del Donbass e dell’acciaieria ArcelorMittal di Kryviy Rih, di cui ci occupiamo. Guerra e nazionalismo si riconfermano come una delle più tradizionali strategie per depotenziare e tenere sotto controllo il conflitto sociale, quando esso arriva a sfiorare i limiti di guardia. Ma la storia non è fatta solo di cancellerie, ambasciate e stati maggiori. Esistono anche le masse dei lavoratori e dei comuni cittadini, che, anche quando non riescono a far sentire la propria voce aldilà dei propri confini, spesso riescono a condizionare le scelte dei propri governanti.

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Newsletter271118: ‘Gilets gialli? La Francia inascoltata’

POLITICA La manifestazione e gli scontri di sabato a Parigi hanno rinfocolato l’attenzione dell’informazione sul fenomeno dei ‘gilet gialli’, fino a stimolarne la comparsa delle prime imitazioni nostrane. Per questo abbiamo deciso di occuparcene ancora, questa volta intervistando Jean-Marc Salmon, sociologo e saggista francese, a cui abbiamo chiesto un parere in particolare a proposito della natura sociale di questo inedito movimento. CULTURA La pubblicazione in Francia di un interessante saggio sul messaggio politico occulto dei supereroi ci offre l’occasione per approfondire un tema che la recente scomparsa di Stan Lee, disegnatore e padre di alcuni tra i più noti personaggi della Marvel, non è valsa a far emergere nel fiume di parole scritte per celebrarlo. Ne approfittiamo per farlo noi. SINDACATO Un comunicato congiunto stilato dalla FIOM CGIL e dalla CGT francese della cantieristica navale affronta il tema della recente acquisizione di STX France da parte di Fincantieri, non dal punto di vista degli equilibri geopolitici e degli assetti finanziari dell’operazione, ma da quello dei dipendenti delle due imprese. Il messaggio sotteso al comunicato è chiaro: non intendiamo lasciarci mettere in concorrenza tra di noi, come capita solitamente in analoghe situazioni.

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Newsletter231118: Inchiesta su FLIXBUS, la Ryanair a 4 ruote

FLIXBUS Questa settimana torniamo su un argomento che nei prossimi mesi è destinato a ritornare di attualità, nonostante il recente esito del referendum a Roma: la liberalizzazione dei trasporti. Lo facciamo con un’inchiesta su Flixbus, la società tedesca diventata rapidamente leader nel settore dei trasporti interni e internazionali low cost su autobus dopo la liberalizzazione del settore in Germania avvenuta nel 2013. GRAN BRETAGNA Anche a livello internazionale la liberalizzazione e la deregulation del trasporto pubblico hanno portato a peggioramenti consistenti sia per i lavoratori sia per i passeggeri. Ce lo conferma un recente articolo del britannico Mirror, che parla di un miliardo e mezzo di sterline di profitti distribuiti agli azionisti negli ultimi 10 anni a fronte di aumenti tariffari medi del 55%. Una nostra intervista a Joanne Harris, autista del servizio pubblico a Londra e rappresentante del sindacato UNITE, completa il quadro spiegandoci anche i cambiamenti imposti dalla liberalizzazione per quanto riguarda salari e condizioni di lavoro.

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Newsletter201118: gilet gialli: chi sono, cosa vogliono?

MOVIMENTI A infliggere un nuovo colpo al presidente francese Emmanuel Macron, precipitato al 25% dei consensi in meno di un anno e mezzo dalla sua incoronazione a golden boy della politica europea, sono arrivati i ‘gilet gialli’, una sorta di versione francese del movimento dei ‘forconi’ che nel 2011 imperversò in Italia per qualche mese. Chi sono? Che cosa rappresentano in termini sociali? Ma soprattutto che dibattito sta suscitando un movimento così proteiforme e difficile da etichettare? GIUSTIZIA La legge presentata dal Ministro della Giustizia Bonafede e battezzata pomposamente ‘spazza-corrotti’ è il riflesso di una serie di illusioni che albergano non solo tra i Cinque Stelle, ma anche in quella sinistra, che alla lotta di classe ha sostituito quella contro i ‘disonesti’ costruendo il mito di una magistratura al di sopra delle parti. Un mito di cui alla fine si avvantaggia la destra, in Italia come in Brasile. INTERNAZIONALE Lo scontro geopolitico con l’America di Trump non è il solo problema per la Repubblica Islamica dell’Iran, la cui stabilità è messa a rischio soprattutto dall’emergere di contraddizioni e tensioni sociali che spesso sfociano in un’aperta contestazione del Regime. Ne parliamo con Alì Ghaderi, dirigente dei Fedayn del Popolo iraniani. AMBIENTE Secondo un rapporto pubblicato recentemente da un istituto di ricerca americano nel 2050 nel mondo 4,5 miliardi di impianti domestici di aria condizionata consumeranno il 16% della produzione energetica facendo aumentare la temperatura del pianeta di circa mezzo grado centigrado. Il maggior contributo a questa crescita arriverà da paesi emergenti come India, Brasile e Messico.

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Newsletter161118: a Palermo vince Haftar (che se ne va)

POLITICA La conferenza di pace sulla Libia a Palermo è stato un successo diplomatico dell’Italia che lo ha organizzato o di chi non si è presentato o se ne è andato prima della fine dei lavori? E’ un dubbio legittimo che ci si pone leggendo le frammentarie ricostruzioni della concitata iniziativa svoltasi questa settimana. Iniziativa che segue due analoghi incontri organizzati l’anno scorso e quest’anno dal premier francese Macron, uno dei grandi assenti a Palermo. In questo numero cerchiamo di ricostruire i fatti e di interpretarne il significato. SINDACATO La storia degli operai della Jasic Technology di Shenzen, colpiti dalla repressione dopo perché a luglio avevano cercato di organizzarsi in sindacato e degli studenti che sono intervenuti per sostenerli non è ancora conclusa. Alcuni di loro sono ancora detenuti e in attesa di processo. Il Comitato di Sostegno ai Lavoratori della Jasic sta facendo uscire dalla Cina del materiale che racconta la storia di alcuni dei protagonisti di questa lotta, che pubblichiamo, mentre è partita una petizione internazionale che chiede al governo cinese il rilascio dei lavoratori degli studenti detenuti. AMBIENTE I devastanti roghi californiani dell’ultima settimana hanno ucciso quasi 50 persone, mentre infuria la polemica sul tweet di Trump che attribuisce la colpa del disastro alla cattiva gestione dei fondi per la conservazione delle foreste. Ma i dati pubblicati dal sito economico BusinessInsider suggeriscono che ci sono ragioni più profonde, legate anche ai mutamenti climatici.

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Newsletter131118 Europa: Visegrad ai raggi X

POLITICA Che cos’è il famigerato gruppo dei paesi di Visegrad e soprattutto è vera l’immagine diffusa dai media di un covo di nazionalisti autarchici e acerrimi nemici del liberalismo? O invece si tratta di governi coraggiosi che difendono i propri concittadini dall’occhiuta burocrazia di Bruxelles e dalle mire rapaci delle multinazionali? Se analizziamo i principali indicatori economici e sociali ne viene fuori un’immagine completamente diversa da quella dipinta dalle opposte propagande. Ed è proprio quello che abbiamo fatto. ATAC Il referendum di domenica sulla liberalizzazione dei trasporti a Roma ha fallito il quorum, come era scontato, e ha confermato una geografia politica in cui a votare e a sostenere l’iniziativa dei radicali sono stati soprattutto i quartieri bene del centro. Tuttavia si tratta dell’inizio e non della fine di una battaglia che i radicali hanno deciso di condurre in una città in cui il degrado e i disservizi raggiungono livelli drammatici. Il pericolo che si cerchi di indirizzare la legittima rabbia dei cittadini contro i lavoratori è concreto e richiederebbe una tattica sindacale che in realtà manca totalmente. SINDACATO La surreale vicenda di una lavoratrice licenziata da un’azienda partecipata del Comune di La Spezia, in Liguria, rivela un sistema di potere in cui i confini tra politica, aziende pubbliche e burocrazia sindacale sono talmente sottili da diventare indistinguibili.

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Newsletter091118 USA, radical sotto i riflettori

POLITICA Alexandria Ocasio-Cortez ha conquistato un seggio al Congresso e potrebbe essere la nuova bandiera della sinistra radical americana ed essere immediatamente adottata da una sinistra europea in cerca di numi tutelari. Una lunga intervista rilasciata a luglio, subito dopo la sua vittoria alle primarie democratiche, ne rivela punti di forza e debolezze e soprattutto aiuta far luce sulla nuova generazione di candidati ‘socialisti’ che nelle elezioni di mid-term sembrano aver fatto bene ma non benissimo. Saranno in grado di promuovere un’efficace opposizione sociale all’amministrazione Trump, che dalle urne è uscita senza troppi problemi? CINEMA&STORIA Un film uscito nelle sale di alcuni paesi europei nelle scorse settimane (in Italia è possibile guardarlo in streaming coi sottotitoli italiani) racconta un episodio della storia europea tanto importante quanto negletto, la Grande Carestia irlandese scoppiata nel 1840. Un tema di straordinaria attualità, visto che quell’avvenimento fu anche il motore di una delle più grandi ‘migrazioni economiche’ (come si dice oggi) della storia moderna.

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Newsletter061118 Roma: rifiuti, errore di sistema

EMERGENZA RIFIUTI? Un’emergenza non è più tale se dura da anni. E’ quanto sta avvenendo a Roma nell’ambito dei servizi pubblici. Venerdì scorso ci siamo occupati di trasporti. Oggi parliamo di rifiuti. E ricostruiamo una situazione che non è semplicemente un caso di malgoverno locale o di incompetenza: è il fallimento di una politica – o meglio della ‘non politica’ nazionale in materia di ciclo dei rifiuti. Un fallimento che dura da tempo e si manifesta nella Capitale, coi cassonetti che esplodono a pochi passi da San Pietro, mentre i dipendenti di AMA ieri scioperavano e il boss dei rifiuti Manlio Cerroni veniva assolto dall’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di rifiuti, ma si materializza anche nei continui roghi di spazzatura (259 negli ultimi due anni, +59%, il record in Lombardia) e nel caos a Genova, che – come spiega nell’intervista che gli abbiamo fatto il vicecoordinatore della RSU di AMIU, Paolo Petrosino, è il frutto della tragedia del Ponte, ma anche l’effetto di un sistema talmente a corto di risorse che basta un nulla per mandarlo in tilt. La seconda intervista di questo numero, a un docente di geologia di Roma 3, Guido Giordano, in passato coinvolto nel tentativo di individuare una nuova discarica nel Lazio, conferma come processi decisionali delicatissimi vengano spesso portati a termine in modo del tutto arbitrario, data l’assenza di regole definite a livello nazionale. Leggi tutto…

Newsletter021118: ATAC ai privati? Non è la soluzione

PRIVATIZZAZIONI A pochi giorni dal referendum romano dell’11 novembre sulla liberalizzazione del trasporto pubblico locale si intensificano gli interventi a favore della privatizzazione di ATAC. Il fronte del sì sa perfettamente che non verrà raggiunto il quorum, in un referendum che peraltro ha solo valore consultivo, ma sta utilizzando questa occasione per fare politica e con un certo successo tra i romani, visto lo scadimento del servizio. L’incidente sulla scala mobile nella stazione della metro di Repubblica è solo l’ultimo episodio eclatante di una lunga serie di disservizi di minore entità. Tra i più attivi sul fronte delle liberalizzazioni (ATAC e Alitalia) c’è l’Istituto Bruno Leoni, il pensatoio ultraliberista di Franco Debenedetti e Nicola Rossi. L’IBL ha pubblicato un articolo di Andrea Giuricin che si presenta come un’analisi scientifica, ma in realtà è un’accozzaglia di dati scelti ad hoc per dimostrare una tesi precostituita: il problema di ATAC è l’eccessivo costo del lavoro. L’autore arriva perfino a ipotizzare, senza argomentarlo, che ATAC potrebbe fornire lo stesso servizio con 2500 dipendenti in meno. Abbiamo deciso di rispondere. Il sito noATACprivata, a cura di PuntoCritico.info, contiene altro materiale, incluso un video che spiega in 3 minuti la privatizzazione di AMT Genova e ATAF Firenze. L’articolo può essere scaricato dal nostro sito come Quaderno di PuntoCritico cliccando QUI ed è stato pubblicato anche su GliStatiGenerali e SinistrainRete. LOTTE L’attacco ai lavoratori del trasporto pubblico non tocca solo l’Italia, ma è un fenomeno mondiale. In un mondo sempre più fondato sulla mobilità i trasporto sono un settore strategico e la battaglia sui costi infuria in modo sempre più aspro. A fine ottobre 14mila dipendenti della società di trasporto della capitale indiana, la Delhi Trasnporto Company, hanno scioperato contro una decurtazione salariale del 25% e hanno vinto. E’ stato il primo sciopero degli ultimi 30 anni in quell’azienda. Leggi tutto

 

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