Newsletter160922: Afghanistan un anno dopo, il rapporto ONU

INTERNAZIONALE A un anno esatto dal ritiro delle truppe di occupazione l’Afghanistan precipita in una crisi economica, sociale e di civiltà che gli effetti della guerra e dell’ondata inflazionistica aggravano ulteriormente. A dirlo è il Relatore Speciale dell’ONU Richard Bennett con un rapporto i cui dati denunciano impietosamente gli effetti dell’imperialismo occidentale. Eppure oggi, a differenza di un anno fa, dell’Afghanistan non parla più nessuno. Il resoconto di Elena Rusca. GUERRA “La fine rivoluzionaria di questa guerra criminale avverrà quando i combattenti si ribelleranno, insieme, alla sofferenza. Sono loro che gettando contemporaneamente i fucili possono rompere il cerchio dei pregiudizi, degli interessi, dei simboli vani, delle bugie. Sono loro che rifiutando di combattere spazzeranno, con il soffio del loro possente respiro di vittime, di sacrificati, il cerchio degli interessi che a Mosca e a Kiev non sono i loro.” Lo ha scritto, coraggiosamente, il 30 luglio, Domenico Quirico su La Stampa e sono parole che oggi, di fronte al tributo di sangue pagato dai giovani ucraini nella controffensiva che tutti cinicamente celebrano suonano ancor più attuali.

 

Newsletter100921: SALARIO MINIMO In Germania piace alla grande impresa

ECONOMIA Secondo un recente studio proveniente da Londra l’introduzione del salario minimo in Germania nel 2015 non solo non ha prodotto un innalzamento del tasso di disoccupazione, ma ha determinato una parziale riorganizzazione del sistema delle imprese, spingendo fuori mercato un certo numero di aziende di dimensioni ridotte e scarsa efficienza economica. Un’osservazione che spiega l’opposizione che il mondo economico e la politica in Italia hanno fatto all’assunzione di misure analoghe. SINISTRA Un viaggio nella sinistra afghana dalle origini fino alle difficili condizioni poste dall’occupazione: la seconda e ultima parte del saggio che abbiamo iniziato a pubblicare nell’ultima newsletter.

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Newsletter070921: Roghi di mercato

AMBIENTE Ad agosto sono andate in fiamme decine di migliaia di ettari di territorio con un costo valutato in un miliardo di euro da Coldiretti. In epoca di transizione ecologica è un argomento che andrebbe posto al centro di una seria riflessione, analizzando il funzionamento del sistema di antincendio boschivo, il ruolo che vi svolgono il pubblico e il privato. Scopriremmo di essere di fronte all’ennesimo fallimento del mercato. E forse è per questo che invece non se ne parla. SINISTRA Dopo la fine dell’occupazione straniera in Afghanistan e il ritorno dei talebani si apre una nuova fase politica, in cui il popolo afghano sarà chiamato a prendere in mano il proprio destino. Per la sinistra internazionale è importante capire se esista una sinistra afghana, da che storia provenga, che caratteristiche abbia e in quali condizioni si trovi a operare. In questa newsletter la prima parte di un lungo articolo che affronta l’argomento.

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Newsletter030921: Afghanistan, radiografia di un fallimento

GEOPOLITICA L’ignominiosa ritirata delle truppe di occupazione dall’Afghanistan cancella vent’anni di chiacchiere sulla democrazia esportata nel paese a suon di bombe e sulla lotta senza quartiere contro l’integralismo islamico. La scontata autocelebrazione retorica del prezioso lavoro svolto dalle truppe americane e dai suoi alleati, Italia inclusa, non spiega come mai si sia deciso di mettervi fine né la rapida e incontestata avanzata dei talebani. La spiegazione si trova invece nei dati e nei numeri che abbiamo raccolto da fonti ufficiali e autorevoli. MAPPE Cinque mappe sull’Afghanistan per provare a spiegare la complessità di un paese giovanissimo, socialmente composito e situato in uno snodo nevralgico dell’Asia centrale. SINISTRA Esiste una sinistra afghana e con quali caratteristiche? Ce ne occupiamo nelle prossime newsletter. Qui un’anticipazione.

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Newsletter050319: Di Maio e il mito delle start up

GIALLO-VERDI Tra slide e toni roboanti ieri a Torino il Ministro dello Sviluppo Economico Di Maio ha presentato la sua idea di sviluppo economico per l’Italia: finanziare start up e PMI innovative prendendo le risorse dalle aziende di Stato, facendosi prestare il denaro da cittadini e lavoratori e invitando i colossi cinesi e americani della finanza mondiale a unirsi alla festa. Dietro c’è una cultura che però non è dei soli giallo-verdi e negli anni è stata rincorsa da tutto il parterre politico-istituzionale, centro-sinistra in testa: la filosofia del ‘piccolo è bello’, che dall’elogio della piccola-media impresa ci porta dritti dritti all’esaltazione ‘piccole patrie’, con tutto ciò che ne consegue. ECONOMIA Se da anni tutti ci spiegano che negli USA l’economia da tempo è uscita dalla crisi e che occupazione e standard di vita crescono senza soste, un rapporto della FED di New York rivela che 7 milioni di americani sono in ritardo di oltre 90 giorni nel pagare le rate della propria auto. E gli stessi economisti della FED dicono di esserne sorpresi. Forse la vittoria di Trump due anni fa avrebbe dovuto far sorgere qualche sospetto? GEOPOLITICA Il ravvivarsi del conflitto indo-pakistano, con gli avvenimenti dell’ultimo mese in Kashmir, riflette dinamiche che hanno il proprio epicentro non solo in quella regione, ma anche nelle trattative a Doha per preparare l’uscita USA dall’Afghanistan, nello scontro commerciale tra USA e Cina e nei piani di Pechino per realizzare la ‘Nuova Via della Seta’.

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