Newsletter120923: 1973-2023 A cinquant’anni dal golpe cileno

POLITICA&STORIA A cinquant’anni dal colpo di Stato in Cile dell’11 settembre 1973 più che celebrazioni e nostalgie servono analisi che cerchino di spiegare le ragioni di quell’evento e gli errori che resero più agevole a Pinochet il rovesciamento del governo di Unidad Popular di Salvador Allende. Piero Acquilino prova a fornirci alcuni spunti di riflessione. LAVORO Alcune brevi note pubblicate in una delle ultime newsletter di Gig Economy Project sollevano un tema suggestivo: le osservazioni fatte da Marx più di un secolo fa nel primo libro del Capitale sul lavoro a cottimo sono in grado di fornirci qualche indicazione sul futuro dell’economia delle piattaforme e, soprattutto, sugli embrionali tentativi dei lavoratori del settore di organizzarsi collettivamente, lasciandosi alle spalle l’illusione di essere lavoratori “autonomi”?

Newsletter260321: Draghi e il populismo delle classi dirigenti

ITALIA Un mese fa tutti lo celebravano come il salvatore della patria, oggi è accusato di essere subalterno a Germania e Francia e, per qualcuno, persino a Salvini, ma Mario Draghi sta facendo semplicemente quello per cui è stato chiamato da chi ora storce il naso. Quando c’è da coprire le proprie magagne i salotti riesumano il populismo delle classi dirigenti, salvo lamentarsi se poi arriva qualcuno che il populista lo sa fare meglio di loro. MYANMAR La narrazione edificante della coraggiosa Aung San Suu Kyi in lotta contro la dittatura militare ritorna ad affacciarsi dopo il colpo di Stato, ma già 10 anni fa quella narrazione si era scontrata con una realtà diversa: una leader che ha messo la propria immagine presentabile al servizio di un paese apertosi ai mercati, ma senza rinunciare a una sostanziale continuità col passato. Coi militari dietro le quinte pronti a tornare, come infatti è successo.

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Newsletter080920: Il capitalismo italiano e il golpe in Mali

INTERNAZIONALE La scarsa attenzione della politica e dei media italiani al golpe del 18 agosto in Mali contrastano con l’esposizione dei governi Gentiloni, Conte 1 e 2 in Africa occidentale, in termini politici e militari. Un mese prima della deposizione del presidente Keita il nostro Parlamento aveva approvato l’invio di 200 uomini delle forze speciali nella regione al confine tra Niger, Mali e Burkina Faso. Nella cooperazione tra Roma e Parigi in Africa occidentale in ballo ci sono anche le commesse per l’industria bellica italiana. SINISTRE Un’intervista allo storico britannico David Sassoon e una replica di Fausto Bertinotti intorno a ferragosto hanno innescato un dibattito tra vecchie glorie della sinistra italiana. Il tema era ‘ecologia e lotta di classe’: ma dal punto di vista di chi e con quale obiettivo? Fare l’ala radicale del Green New Deal come la sinistra italiana ha già fatto col centrosinistra?

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