Newsletter281123: Imprese della difesa, i dividendi della guerra a Gaza

GUERRA Come in ogni conflitto c’è chi guadagna e chi muore o comunque perde qualcosa. Il discrimine non è soltanto da che parte del fronte si sta, ma soprattutto a quale pezzo di società si appartiene, da una parte e dall’altra. Come spiega l’articolo di SinPermiso Gaza per i soci delle imprese della difesa di tutto il mondo, incluse le italiane, è un’occasione per testare nuovi modelli di armi e veder levitare il valore dei portafogli azionari. Per la maggioranza della società significa morte e distruzione oppure sentirsi dire che bisogna fare dei sacrifici perché “sono tempi duri”. CLIMA Secondo l’Oxfam l’1% più ricco della popolazione del pianeta produce più CO2 del 66% più povero. Ma il conto della transizione ecologica viene presentato soprattutto a chi perderà il lavoro per la ristrutturazione industriale – ad esempio nel settore dell’auto – oppure a chi si chiede di affrontare costi proibitivi per dotarsi di una macchina o di una casa “green”. Insomma, che si tratti di pandemie, di guerre o di cambiamenti climatici, la soluzione non può che essere una soluzione di classe: il nodo da sciogliere è chi ha creato il problema e a chi deve pagare per risolverlo. Lo dice pure l’Oxfam…

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