Newsletter060320: Verdi, la tentazione della destra

POLITICA L’ingresso dei verdi austriaci in un governo di coalizione coi conservatori del cancelliere uscente Kurz, che fino ad allora avevano governato con la destra del FPÖ, non è il frutto di un’improvvisa follia. Il mutevole posizionamento tattico dei partiti ecologisti, tradizionalmente schierati a sinistra, in realtà riflette l’altrettanto mutevole collocazione della sua base sociale, perlopiù piccola borghesia e ceto medio intellettuale, nella dinamica delle classi. Come osserva il sito francese Mediapart la ‘tentazione della destra’ non risparmia neanche i verdi francesi e tedeschi e l’Austria potrebbe diventare un laboratorio politico per i partiti ecologisti.  SANITA’ L’editoriale di un medico e attivista tedesco sul sito di Medico International analizza l’epidemia di coronavirus e le reazioni messe in campo dai governi del mondo. L’atteggiamento prevalente è quello di alimentare il panico quando scoppia un’epidemia e di trascurare il pericolo tra una crisi e l’altra, scaricando le emergenze su un personale sanitario sempre più sovraccarico di lavoro e sempre meno pagato. La chiave per debellare i virus sta qui.

Se vuoi accedere alla newsletter integrale e all’archivio completo clicca qui.

Newsletter231018: Chi rappresentano i verdi tedeschi

POLITICA A 5 giorni dalle elezioni in Assia si profila un nuovo successo dei verdi tedeschi dopo quello di 10 giorni fa in Baviera. Dopo la stagione di Joschka Fischer e della vecchia guardia ecologista, che governò con la SPD di Gerhard Schröder fino al 2005, chiedendo pesanti ‘sacrifici’ ai lavoratori e ai giovani tedeschi (si pensi alla riforma del lavoro Hartz), i verdi, a differenza dei socialisti, sono rimasti fuori dai governi federali per 13 anni e in questo modo si sono rifatti un’immagine di partito ‘lontano dal potere’ e ne hanno approfittato per svecchiare il proprio gruppo dirigente. Ma quali fasce della società tedesca rappresenta il partito diretto da Katharina Schulze e possono veramente diventare in modo stabile un fattore politico chiave nella prima economia d’Europa? SINDACATO Ai primi del mese Ryanair ha annunciato che entro la fine dell’anno intende trovare accordi coi sindacati europei per riconoscerli come interlocutori in azienda. E’ una vera e propria rivoluzione copernicana in una compagnia con una lunga storia di politiche antisindacali ed è il frutto di 30 anni di lotte e accumulazione di forze da parte dei lavoratori della compagnia irlandese e in particolare dei piloti e del personale di bordo. Una vicenda che vale la pena di ricapitolare cogliendone gli snodi essenziali e soprattutto traendone alcuni insegnamenti, primo tra tutti che se i diritti sono saliti a bordo degli aerei Ryanair è perché i dipendenti della società hanno capito che era necessario coordinarsi e unire le proprie forze aldilà dei confini nazionali.

Se vuoi accedere alla newsletter integrale e all’archivio completo clicca qui.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi