Newsletter280223: Dietro l’intelligenza artificiale lo sfruttamento del lavoro

LAVORO&TECNOLOGIA L’ultimo scorcio del 2022 e il 2023 hanno visto avviarsi la diffusione di massa dei tool a base di intelligenza artificiale. Chat GPT è il chatbot, cioè un software in grado di chattare con gli esseri umani, prodotto da OpenAI col concorso di Microsoft, di cui tutti parlano, ma la concorrenza, Google in testa, si sta attrezzando per contrastarne l’egemonia. Quando si parla di innovazione tecnologica si tende a dimenticare che dietro ogni macchina ci sono degli esseri umani e che spesso si tratta di lavoratori sfruttati. Ce lo ricordano lo studioso e attivista canadese Paris Marx, spazzando via le illusioni, alimentate ad arte dai grandi gruppi del settore high-tech, sulla funzione “democratizzante” della tecnologia (in Italia uno dei miti fondatori del M5S), ma soprattutto un’inchiesta pubblicata a gennaio dal Time, sulle condizioni di lavoro di un gruppo di lavoratori kenioti, costretti a vedere immagini raccapriccianti 9 ore al giorno per due euro l’ora, per addestrare l’IA su cui si basa Chat GPT a filtrare i contenuti “tossici” reperibili in rete.

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