Newsletter131023: Medio Oriente, la trappola del nazionalismo

PALESTINA La nuova deflagrazione del conflitto israelo-palestinese dovrebbe sollecitare la politica, e in particolare la sinistra, a riflettere un po’ più a fondo. Di fronte alla tragedia del popolo palestinese e all’emergere di uno dei molteplici fronti della guerra globale in Medio Oriente è sufficiente affidarsi a slogan ripetuti da lungo tempo dagli stessi gruppi dirigenti palestinesi laici, dai loro alleati e dalle “democrazie occidentali” senza sortire alcun esito neppur parziale? E, soprattutto, la questione nazionale è la chiave che metterà fine alle sofferenze del popolo palestinese o una trappola che rischia di perpetuarle?  INTELLIGENCE Il rapporto del Middle East Media Research Institute, il centro studi diretto da un ex colonnello del Mossad, che ad agosto aveva previsto lo scoppio del conflitto sulla base di un’attenta osservazione delle fonti aperte ci pone di fronte a un interrogativo: i vertici di Israele sapevano, come sostengono anche i servizi segreti egiziani, che dicono di averli avvisati, e hanno in qualche misura lasciato correre o sottovalutato oppure hanno fatto troppo affidamento sulla cosiddetta SigInt, intelligence dei segnali, i sistemi di sorveglianza elettronica delle comunicazioni, come sostengono alcuni autorevoli analisti?

Newsletter100123: lotte sindacali in Gran Bretagna: un Canto di Natale

In questa prima newsletter del 2023 pubblichiamo due articoli scritti negli ultimi scampoli di 2022 e che abbiamo ricevuto durante la consueta pausa festiva delle nostre pubblicazioni. SINDACATO Nel primo di tre articoli dedicati rispettivamente alle lotte sindacali, ai movimenti sociali e alla situazione politica britannici, lo storico Alberto Pantaloni, di cui prima di Natale abbiamo recensito il saggio su Hobsbawm storico del lavoro, ci fornisce notizie e riferimenti utili a comprendere in modo più approfondito il contesto in cui si sviluppa l’ondata di scioperi che scuote il Regno Unito e di cui ci siamo occupati a più riprese nei mesi passati. Il dato più rilevante è che aldilàdell’esito complessivo di questa mobilitazione gli scioperi hanno già fatto levitare la massa dei salari di centinaia di milioni di sterline.  CAPITALISMO Prendendo spunto dallo scandalo del Qatargate Amedeo Rossi evidenzia l’ipocrita reazione dei media e della politica europei, da anni al corrente degli interessi economici e  delle manovre di potere innescate da questi ultimi dietro le quinte della World Cup, e analizza gli intrecci di questo evento sportivo con la politica medio-orientale.

Newsletter030320: Tra mascherine e smart working

LAVORO L’emergenza coronavirus è stata radiografata in ogni possibile sfaccettatura, con la sola eccezione del punto di vista dei lavoratori, che invece stanno già pagando le prime conseguenze oggi e rischiano di pagarne di più pesanti domani. Una panoramica tra le fabbriche del Veneto e le cooperative della Liguria, dal trasporto pubblico locale piemontese e campano alle aziende assicurative nel milanese. FINANZA Il recente annuncio dell’offerta lanciata da Intesa San Paolo su UBI Banca ripropone il tema del risiko bancario nell’era del tasso zero. Le banche hanno una strategia per difendere la redditività. Non altrettanto, si direbbe, i sindacati per difendere i lavoratori. GEOPOLITICA Un recente rapporto dell’ONU sulla presenza di aziende israeliane, americane ed europee nei Territori Occupati getta una luce sugli interessi economici che sostengono la costruzione di nuovi insediamenti e il mantenimento dei vecchi da parte dei coloni israeliani, sulle ragioni della politica americana e sul valore reale della ‘legalità internazionale’.

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Newsletter280220: Sanders e la questione palestinese

GEOPOLITICA Dopo la vittoria di Sanders in Nevada in molti vedono il ‘candidato socialista’ come probabile avversario di Donald Trump a novembre. Gli osservatori esteri e gli estimatori di Sanders si concentrano in particolare sulle misure di politica economica che egli dice di voler introdurre se sarà eletto. Ma il presidente degli USA è anche figura di vertice della principale potenza economica, politica e militare nel mondo. Nella newsletter di oggi utilizziamo il conflitto israelo-palestinese e più in generale il tema della politica americana in Medio Oriente come cartina di tornasole per analizzare le posizioni espresse dai candidati alle primarie democratiche e le loro critiche a Trump. Per Sanders, ebreo americano, la tradizionale politica USA in Medio Oriente e l’alleanza con Israele non sono in discussione e il conflitto in Palestina rimane rigidamente compresso nello schema dello scontro tra nazioni, senza alcuna concessione alle dinamiche di classe interne alle società israeliana e palestinese. La domanda è: si può essere ‘socialisti’ in America e nazionalisti all’estero?

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Newsletter070220: USA, doppio smacco per i Dem

USA Col naufragio della procedura di impeachment e il caos nelle primarie dell’Iowa i Democratici subiscono un doppio schiaffo. Mentre Trump appare rafforzato dai 4 anni di presidenza il candidato dell’ala clintoniana/obamiana Joe Biden stavolta, oltre a Sanders, deve affrontare pure la concorrenza ‘interna’ dell’outsider Buttigieg, con due riserve già pronte a sostituirlo. PALESTINA A Ginevra una conferenza stampa dell’UNRWA suona l’allarme per le sempre più precarie condizioni della popolazione palestinese. Secondo i dati dell’ONU l’occupazione israeliana ha un effetto depressivo su un’economia che in realtà potrebbe trarre profitto dai giacimenti di gas e petrolio scoperti negli ultimi 20 anni. Un problema che la realizzazione del piano Trump aggraverebbe. TRASPORTI Aprire una discussione sulle concrete condizioni di lavoro nel trasporto pubblico locale e strappare un tavolo di trattativa con le aziende mobilitando la categoria, in un settore segnato dai tagli e dal moltiplicarsi di incidenti e aggressioni. Come ci spiega Michele Schifone è l’obiettivo della vertenza per il rinnovo contrattuale avviata nei mesi scorsi dall’Unione Sindacale di Base.

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