Newsletter060721: INDIA Nella fabbrica mondiale dei vaccini vaccinati il 3,5%

CAPITALISMO Qualche mese fa l’informazione globale dava ampio spazio alla crisi sanitaria indiana, all’impennata di contagi, alla mancanza di ossigeno e dotazioni mediche per combattere la pandemia, ai forni crematori congestionati e ai cadaveri abbandonati in strada. Oggi quell’ondata di contagi è in parte rientrata, ma resta il paradosso di un paese, l’India, che esporta vaccini e persino ossigeno ma non ha vaccini e ossigeno a sufficienza per i propri abitanti. Perché? Semplicemente perché ha deciso di affrontare la pandemia adottando criteri di mercato e nel “libero mercato” le merci non vanno dove c’è bisogno di esse, ma dove ci sono più soldi pronti a fluire nelle tasche di chi le produce, per cui un’impennata della ricchezza si basa su un’impennata della povertà”: la “redditività della miseria”.

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