Newsletter010621: Biden, il governo delle corporation

POLITICA&AFFARI Due testate americane, schierate su posizioni non troppo di sinistra e legate comunque al mondo democratico, nei giorni scorsi hanno documentato con grande dovizia di dettagli le relazioni pericolose tra le corporation della Difesa e l’amministrazione federale di Biden e tra la Silicon Valley e l’amministrazione dello Stato di New York, un tempo roccaforte progressista, del Governatore Cuomo. Ne emerge l’immagine di un Partito Democratico dominato dal mondo degli affari, attraversato dai conflitti di interesse e dalle campagne acquisti di grandi imprese come Uber e Lyft a colpi di milioni di dollari per assicurarsi una legislazione che permetta loro di sfruttare i propri dipendenti negando loro l’accesso al salario minimo, alla copertura sanitaria e ai più elementari diritti sindacali. 

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Newsletter280521: Appalti, “Effetto distorsivo sui contratti”

POLITICA Mentre scoppia la polemica sugli appalti un organo tecnico, la Commissione di Garanzia sugli Scioperi, pubblica un rapporto sui pesanti effetti sociali delle esternalizzazioni ed elenca una serie di misure che, se raccolte dal sindacato, potrebbero rappresentare un’ottima piattaforma per lo sciopero minacciato in questi giorni dalla CGIL (se mai si farà). LAVORO&SALUTE Uno studio congiunto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro evidenzia gli effetti dell’allungamento dell’orario di lavoro sulla salute. Sono 750.000 l’anno i morti per ictus e cardiopatia ischemica causati da un impegno lavorativo superiore alle 55 ore settimanali. Il che suggerisce che più in generale lavorare meno, oltre che creare posti di lavoro e garantire più tempo libero, faccia bene alla salute. SEGNALAZIONI 1) Ora i ristoratori non trovano dipendenti per colpa non più del reddito di cittadinanza, ma di Amazon. 2) Uno studio di Morelli su LaVoce.info segnala che in vent’anni la concentrazione della ricchezza ha continuato ad aumentare, a prescindere da chi governava.

Newsletter250521: La guerra dei chip

ECONOMIA&TECNOLOGIA Da mesi l’economia mondiale si scontra con la carenza di semiconduttori e di microprocessori, componenti presenti ormai nei più comuni dispositivi elettronici, di cui la pandemia ha fatto impennare la domanda. Questa crisi, che rischia di ripercuotersi sulle prospettive di ripresa economica postpandemica, assume anche un carattere politico e strategico nell’ambito delle crescenti tensioni tra USA e Cina. L’Europa e l’Italia, in questo quadro, appaiono ancora una volta il classico “vaso di coccio tra i vasi di ferro”. LAVORO&TECNOLOGIA L’economia dei microchip continua a funzionare grazie al lavoro umano. Negli anni ’90 una parte della sinistra aveva teorizzato l’avvento del postfordismo, cioè che le nuove tecnologie avrebbero segnato l’affermazione del “lavoro immateriale” prefigurando una sorta di superamento liberatorio della divisione del lavoro e della catena di montaggio. Amazon, col suo taylorismo digitale, ha dimostrato il contrario, ma qualcuno lo aveva capito già all’epoca.

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Newsletter210521: Salario fai da te. Il contratto nazionale non serve

LAVORO Se a pagare 4 euro l’ora una dipendente ritenendo indebito applicare un contratto collettivo non è una piccola impresa in difficoltà, ma un’associazione datoriale con oltre 3.000 associati, non ci troviamo più di fronte a un mero episodio di cronaca, ma a un atto che in qualche modo contiene una precisa rivendicazione. È quanto è successo a un’ex dipendente di Federlazio, che però si è vista dare ragione in primo e in secondo grado dai giudici del lavoro. Un episodio che fa luce sulla giungla della rappresentanza e ripropone l’attualità del salario minimo. IMMIGRAZIONE Il ministro degli esteri Di Maio sulle orme dell’ex ministro degli interni Minniti? L’accordo da 2,5 milioni di euro che secondo un sito d’intelligence l’Italia avrebbe sottoscritto il 6 maggio a Roma con un ministro del Mali ed esponente delle milizie tuareg che vivono nel nord del paese, ufficialmente sembra un trattato per il rimpatrio di migranti clandestini, ma più probabilmente potrebbe essere un patto per bloccare i flussi sulla “frontiera avanzata d’Europa”. E il fatto che venga sottaciuto ci conferma che potrebbe essere così.

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Newsletter180521: L’escalation conviene a Likud e Hamas

POLITICA Analizzare l’ennesima cruenta escalation del conflitto israelo-palestinese esclusivamente come uno scontro tra due popoli significa riproporre un punto di vista angusto e che da oltre 70 anni non ha prodotto che il perpetuarsi del conflitto stesso. Allo scontro tra israeliani e palestinesi oggi come in passato si affiancano le contraddizioni interne ai due fronti, che hanno origine nella debolezza delle rispettive leadership. SCIENZA Uno dei temi sollevato ma mai approfondito nell’ultimo anno di pandemia è la possibile correlazione tra diffusione e letalità del covid-19 e inquinamento ambientale. Nonostante già dai primi mesi siano emerse le prime evidenze scientifiche, non sembra che nella proclamata era della transizione ecologica ci sia particolare interesse ad approfondire l’argomento e, soprattutto, a trarne delle conseguenze pratiche. SEGNALAZIONI A) Nel primo Consiglio della Difesa con la partecipazione di Mario Draghi Mattarella dà un’indicazione precisa: lo sviluppo del paese passa dalla Difesa (Formiche.net). B) Una riflessione sul libro del filosofo Byung-Chul Han sulla messa al bando del dolore nella nostra società suscita alcune osservazioni interessanti anche dal punto di vista politico (Gli Stati Generali).

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Newsletter140521: Francia-Spagna, militari a gamba tesa

POLITICA Mentre qualcuno in Italia si preoccupa per il cappello da alpino del generale Figliuolo in Francia e Spagna al nostro gruppi di ex alti ufficiali dell’esercito, ma anche qualcuno in servizio attivo, scendono in campo chiedendo ai propri vertici politici tolleranza zero contro i nemici della nazione ed evocando scenari da guerra civile e milioni di fucilazioni. La crisi di sistema nutre pericolose idee di fughe in avanti autoritarie. LAVORO Parliamo ancora di Amazon, ma invece di occuparci dei dipendenti del colosso americano, stavolta il tema della nostra inchiesta è chi in Amazon ci ha lavorato per pochi mesi alle dipendenze di un’agenzia di lavoro interinale, col miraggio di aver trovato il lavoro della sua vita e si è ritrovato senza lavoro dopo 2-3 mesi, senza neanche capire il perché. Sono tanti, migliaia, la maggioranza, si sentono presi in giro, e ora qualcuno ha cominciato a organizzarsi e a protestare, anche chiedendo alla politica di intervenire.

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Newsletter110521: Dagli USA una strategia per i lavoratori di Amazon

LAVORO Un lungo colloquio con Charmaine Chua, studiosa di logistica, ma anche collaboratrice di Amazonians United, rete di lavoratori-attivisti nata due anni fa negli USA, ci spiega come è possibile organizzare i lavoratori attorno ad alcune elementari rivendicazioni sindacali anche se nei magazzini Amazon finora non esiste un sindacato ufficialmente riconosciuto e affronta il problema della strategia. Se Amazon utilizza la sua tentacolare rete logistica per rendere gli scioperi inefficaci, allora è necessario sfruttare i punti deboli, le “strozzature” della rete stessa, per impedirglielo. Una riflessione che ci pare di grande attualità anche in Italia. SALARIO MINIMO Nel discorso del Primo Maggio il segretario della CGIL Landini ha riproposto la formula per cui il salario minimo non basta. Vero. Ma sembra un modo un po’ da sindacalisti per dire che la CGIL è contraria senza riconoscerlo apertamente.

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Newsletter070521: Anche l’industria del calcio è globale

CALCIO&CAPITALISMO La meteora della Superlega, apparsa nel cielo e scomparsa dopo pochi giorni a seguito della reazione della politica, delle squadre escluse e anche di alcune tifoserie, rivela aspetti di fondo dell’industria del calcio che invece sono destinati a rimanere. Anche per il calcio i confini geografici e i vincoli imposti da regole associative e interessi nazionali, soprattutto per i grandi club coi loro grandi debiti, cominciano a stare stretti. POLITICA Biden ha annunciato pacchetti imponenti di misure contro il covid-19, per il lavoro e l’ambiente finanziate con un aumento delle tasse su ricchi e imprese e addirittura una proposta di imposta internazionale sui profitti. È il nuovo Roosevelt? SEGNALAZIONI Dopo il nostro primo parziale bilancio del PNRR sono usciti alcuni interessanti contributi che si concentrano su particolari aspetti: lavoro, casa e Mezzogiorno.

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