Newsletter290520: la politica chiede aiuto alla Scienza

POLITICA&SCIENZE Nei mesi scorsi virologi, epidemiologi, infettivologi sono diventati protagonisti della ‘narrazione’ della pandemia, spesso stampella di una politica debole, che prima si è nascosta dietro alla Scienza medica per giustificare il lockdown, ora si nasconde dietro la Scienza economica per legittimarne il disinvolto abbandono. Per poterla usare il potere deve trasformare la scienza in feticcio e il tortuoso processo collettivo di formulazione di ipotesi e di verifica sperimentale in Scienza delle verità assolute fluttuante al di sopra della società e delle sue contraddizioni. Demistificare quest’idea farlocca della scienza è un fatto politico. Il New York Times qualche giorno fa ha chiesto ad alcuni storici quando finisce un’epidemia e ne è emerso ci sono due risposte, una scientifica e una sociale. Un medico e attivista americano, che il COVID-19 lo combatte in un pronto soccorso di Los Angeles, racconta come gli interessi economici tendono a prevalere sul rigore dei test clinici. Con Maria Pia Donato, storica della medicina e direttrice di ricerca del CNRS francese, proviamo a fare una sintesi. Morale? Per evitare i tranelli del feticismo pseudoscientifico bisogna innanzitutto comprendere la grammatica delle scienze e una seria divulgazione scientifica aiuterebbe.

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