Newsletter300419: Spagna, verso governo di centrosinistra

POLITICA In Spagna le urne incoronano vincitore un partito dell’Internazionale Socialista, risultato ormai abbastanza inusuale, e allo stesso tempo vedono l’estrema destra entrare in parlamento, come invece è ormai molto usuale. Sanchez pare avviato verso la formazione di un governo di centrosinistra insieme a Podemos, che si troverà a governare la Spagna mentre si annuncia una nuova ondata di recessione. In Catalogna la vittoria dell’ala nazionalista moderata sugli indipendentisti radicali suona come un bilancio del braccio di ferro che ha opposto Barcellona a Madrid qualche tempo fa. GEOPOLITICA Tra i vari dissidi interni al governo giallo-verde (e forse a parziale spiegazione di alcuni dei più aspri scontri di queste settimane) c’è anche la situazione libica, con Conte ed Elisabetta Trenta orientati verso una timida apertura ad Haftar, mentre Salvini appare più legato a una difesa del governo di Tripoli in funzione anti-francese. La confusione che caratterizza la politica estera del Governo tuttavia non è solo l’espressione della sua inesperienza, ma rispecchia l’assenza di strategia di una borghesia italiana che oscilla tra il codismo verso le grandi potenze e le velleità di protagonismo. In questo quadro i diritti del popolo libico e gli interessi dei lavoratori e dei comuni cittadini italiani finiscono per contare come il tre di picche.

Se vuoi accedere alla newsletter integrale e all’archivio completo clicca qui.

Newsletter260419: Sri Lanka, la pista pakistana

GEOPOLITICA I sanguinosi attentati di Pasqua nello Sri Lanka sembrano ancora una volta utilizzare lo strumento della ‘violenza religiosa’ come arma geopolitica per portare avanti interessi che con la religione hanno poco a cha fare. Le stragi arrivano in un paese che non è ancora uscito completamente dal clima di una guerra civile trentennale e che oggi vede uno dei peggiori protagonisti di quell’epoca riaffacciarsi alla politica. E arrivano anche nel contesto più generale di un subcontinente indiano dominato dai nazionalismi, che si avvia a diventare potenza economica mondiale, ma è attraversato da contraddizioni e conflitti. AMBIENTE ‘Non c’è più tempo’,‘Non c’è un pianeta B’ sono due degli slogan più utilizzati dal movimento Fridays for Future ‘ispirato’ da Greta Thunberg. Ma sul tema del riscaldamento terrestre e degli scenari a cui esso preluderebbe da tempo è in atto una polemica tra chi la considera una fake new e chi invece una verità scientifica. Ne parliamo con G. Giordano, docente presso la facoltà di Geologia di Roma 3. TECNOLOGIA Due società della galassia Google martedì hanno annunciato passi importanti che riguardano il loro ingresso a pieno titolo nella produzione di auto a guida automatica e nel settore delle consegne a domicilio via drone. L’assalto dell’economia virtuale alla produzione e ai servizi è iniziato a tutti gli effetti.

Se vuoi accedere alla newsletter integrale e all’archivio completo clicca qui.

Newsletter190419: Notre-Dame, disastro annunciato?

PARIGI Il rogo di Notre-Dame in Francia apre un dibattito in cui storici dell’arte e responsabili della conservazione del patrimonio architettonico nazionale accusano la politica di aver creato le premesse per disastri di questa portata riducendo a lumicino i fondi necessari alla manutenzione. E crea un problema di immagine non da poco a un paese che all’immagine ci tiene parecchio. La seconda economia europea può affidare la tutela di alcuni dei propri tesori artistici a una lotteria, così come sta facendo da un paio d’anni? TEHRAN Quasi un mese di precipitazioni straordinarie e di alluvioni sta mettendo in ginocchio l’Iran, ma soprattutto sta ulteriormente destabilizzando il Regime, accusato di non aver saputo gestire l’emergenza e di essersi preoccupato poco di soccorrere la popolazione e molto di reprimere le conseguenti proteste. In un paese che con l’embargo e la crisi del petrolio vede crescenti fasce della società dipendere dall’agricoltura e dalla pesca, clima e ambiente diventano fattori politici decisivi. BERLINO Il rallentamento economico che colpisce anche l’Italia non è – come sostiene qualcuno – una responsabilità politica del Governo Conte, ma la conseguenza di un rallentamento globale della crescita che colpisce anche i ‘primi della classe’. Dopo l’hard landing cinese anche la Germania si è vista tagliare le stime di crescita del PIL allo 0,8% dal FMI, previsione abbassata dagli stessi esperti di Berlino allo 0,5%. Insomma il problema non sono i singoli governi ma un’intera politica economica che evidenzia i sintomi del fallimento.

Se vuoi accedere alla newsletter integrale e all’archivio completo clicca qui.

Newsletter160419: intelligenza artificiale, maneggiare con cura

LAVORO&IA Quale sarà l’impatto  della tecnologia e dell’intelligenza artificiale sulla società in generale e in particolare sul mondo del lavoro di domani? E’ una delle domande che ogni tanto fa capolino nel dibattito pubblico e di solito l’attenzione si concentra sulla possibile sostituzione di lavoratori in carne e ossa con macchine e sistemi intelligenti. Ma i ricercatori indicano che i problemi sono anche e forse soprattutto altri. Uno studio dell’European Trade Union Institute ad esempio punta il dito su privacy e destrutturazione del rapporto di lavoro. SALARIO Mentre nel Parlamento italiano inizia la discussione sulla proposta del salario minimo contenuta nel contratto di governo tra Lega e M5S (con CGIL CISL e UIL contrarie), in Gran Bretagna, dove questo istituto è stato introdotto 20 anni fa, scatta un aumento a 8,21 sterline l’ora e il sindacato britannico chiede che esso venga ampliato e rafforzato. POLITICA La deposizione di Omar al-Bashir in Sudan e le dimissioni di Bouteflika in Algeria suggeriscono l’idea di una seconda ondata di primavere arabe. Il Sudan, in particolare, con la discesa in campo dei militari, ricorda quanto avvenne 8 anni fa in Egitto, ma tra i due paesi esistono anche differenze rilevanti che potrebbero determinare un altro corso degli eventi.

Se vuoi accedere alla newsletter integrale e all’archivio completo clicca qui.

Newsletter120419: Israele, la scomparsa dei laburisti

POLITICA Benyamin Netanyahu si conferma il leader di Israele anche per i prossimi anni, ma la vera novità di queste elezioni è la disfatta del Partito Laburista, che vede la propria rappresentanza parlamentare ridotta a un terzo. Le ragioni di questo risultato elettorale sono certamente radicate nel fallimento del processo di pace tra israeliani a palestinesi, ma anche alle posizioni assunte dai laburisti sulla questione sociale, un terreno su cui essi sembrano condividere la stessa sorte di altri importanti partiti dell’Internazionale Socialista. LOTTE In Algeria il tentativo di gestire in modo gattopardesco la transizione dopo le dimissioni di Bouteflika si scontra con una reazione popolare di cui sono protagonisti in queste ore gli studenti e il movimento sindacale indipendente, che ha convocato uno sciopero generale. La repressione contro le manifestazioni di questi ultimi giorni potrebbe essere un tentativo della vecchia guardia di far degenerare la protesta in modo da creare le condizioni per un intervento dell’esercito, come 8 anni fa in Egitto. CINQUESTELLE Un piccolo scandalo suscitato nei giorni scorsi dalle rivelazioni dell’edizione torinese di Repubblica riguardo agli indebiti compensi di Giovanni Foti, amministratore delegato dell’azienda di trasporto del Comune guidato da Chiara Appendino, conferma quanto avevamo osservato un anno fa a proposito della ‘collaborazione’ tra la sindaca a cinque stelle e il governatore dem del Piemonte.

Se vuoi accedere alla newsletter integrale e all’archivio completo clicca qui.

Newsletter090419: Sinistra, maionese impazzita

POLITICA De Magistris, già autoincoronatosi leader della sinistra lo scorso dicembre, annuncia che non si candiderà alle europee e dalla lotta contro la tecnocrazia di Bruxelles si riconverte alla più modesta lotta contro De Luca alle prossime regionali. E’ l’ennesimo naufragio di una sinistra priva di un progetto politico perché priva di una chiara collocazione sociale, una sinistra che sogna di mettere insieme epigoni della Prima Repubblica ed ex grillini, centri sociali e nostalgici di Berlinguer, europeisti e tifosi della Catalogna indipendente, oppositori dei tagli alla spesa a Bruxelles che tagliano la spesa a casa propria e finisce ogni volta per andare a sbattere. LAVORO Tra un’indiscrezione sulle nuove fidanzate dei vicepremier e un’omelia di Di Battista su Facebook l’informazione non si è accorta di una delega al Governo in materia di lavoro approvata a marzo, che prevede di cancellare ogni regola ulteriore rispetto a quanto stabilito dalla normativa europea. Una scelta curiosa per una maggioranza ‘sovranista’ in vista delle elezioni europee e che potrebbe avere conseguenze pesanti sulle condizioni di lavoro. SINDACATO Embrioni di organizzazione sindacale nei centri di distribuzione Amazon negli USA compaiono all’orizzonte. Protagonisti alcune decine di lavoratori immigrati dell’Africa orientale, non sindacalizzati, che si ribellano all’aumento dei ritmi e ai licenziamenti per i troppi ‘errori’, ma protestano anche perché l’azienda impedisce loro di assolvere agli obblighi religiosi dell’Islam durante il lavoro.

Se vuoi accedere alla newsletter integrale e all’archivio completo clicca qui.

Newsletter050419: Brexit, cosa dicono i sindacati?

EUROPA Theresa May strappa finalmente un risultato ottenendo per un solo voto un impegno della Camera dei Comuni a evitare un’uscita non concordata dall’UE. Era una delle richieste portate avanti dai sindacati e dalla stessa confindustria britannica. I sindacati, che tre anni fa, a differenza dei loro iscritti, avevano preso posizione contro la Brexit in modo compatto, oggi affrontano quella contraddizione adottando un atteggiamento pragmatico: proteggere posti di lavoro, retribuzioni e diritti dei lavoratori britannici e dei lavoratori europei che vivono nel Regno Unito. POLITICA Dopo la breve parentesi ministeriale e il tentativo abortito di intervenire positivamente nella crisi del PD, Fabrizio Barca ritorna in campo con un’iniziativa, ’15 proposte per la giustizia sociale’, che riflette la crisi delle classi dirigenti e delinea un interessante bilancio di 30 anni di politiche neoliberali. Un progetto che oscilla tra il disegno utopistico di un nuovo modello economico tracciato a tavolino e il tentativo neanche troppo nascosto di creare un nuovo movimento politico entro la fine naturale della legislatura. Ma con quali radici nella società? LOTTE Il primo aprile Berlino è rimasta paralizzata dallo sciopero dei 15.000 dipendenti del trasporto pubblico locale, impegnati in una trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nel Land in cui chiedono forti aumenti salariali e una riduzione significativa dell’orario di lavoro settimanale all’amministrazione rosso-verde che governa la capitale. Ancora un caso internazionale in cui la lotta per il salario occupa il centro della scena.

Se vuoi accedere alla newsletter integrale e all’archivio completo clicca qui.

Newsletter020419: Zingarenzi ci prova

POLITICA ‘Se Zingaretti farà accordi col M5S o farà rientrare i fuorusciti di LeU nel partito per me l’esperienza del PD può considerarsi chiusa’, annunciava Giachetti, il candidato kamikaze di Renzi alle primarie. Ma trattavasi di una preoccupazione probabilmente infondata. L’unico elemento di svolta nella nuova gestione infatti, almeno a giudicare dai primi atti del neosegretario, potrebbe essere l’annunciato trasloco dal Nazareno. GEOPOLITICA Il Congresso Mondiale della Famiglia a Verona si è chiuso e aldilà dello scontro Salvini-Di Maio e della distribuzione dei feti di plastica non si capisce quali siano le ragioni profonde che hanno mosso gli organizzatori. Si tratta solo di una conventicola di fanatici venuti a fare una scampagnata in Italia, magari per sostenere Salvini in vista delle europee, o c’è un disegno politico più sottile, che investe sulla destabilizzazione e sull’accentuazione delle contraddizioni dell’Europa a beneficio dei suoi antagonisti internazionali? SICUREZZA Il 5G sarà il cavallo di Troia che aprirà alla Cina le porte delle nostre reti di telecomunicazioni mettendone a repentaglio la sicurezza? Si tratta di una minaccia che per la prima volta si affaccia sul nostro paese? Ne parliamo con un ex dipendente prima di una delle maggiori aziende italiane del settore e poi di uno dei principali concorrenti di Huawei nel mondo.

Se vuoi accedere alla newsletter integrale e all’archivio completo clicca qui.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi