Newsletter290319: perché la Cina ha bisogno dell’Europa

POLITICA La visita del presidente cinese Xi Jinping in Italia e la firma di un accordo commerciale tra Roma e Pechino hanno sollevato le rimostranze e gli ammonimenti sia degli USA che di Bruxelles, preoccupata delle possibili conseguenze della fuga in avanti del governo italiano, che ha detto sì per primo al progetto della ‘Nuova Via della Seta’. Ma di che cosa si tratta e soprattutto quali sono le ragioni materiali che hanno spinto Pechino a intraprendere quest’avventura? E dobbiamo pensare che la crescita economica cinese continui come nei decenni passati e faccia di Pechino il ‘numero 1’ del capitalismo mondiale del futuro? ECONOMIA Mercoledì un altro Boeing  737 Max 8 della compagnia americana Southwest, in volo senza passeggeri (a causa del divieto entrato in vigore dopo il recente disastro di Addis Abeba), è stato costretto a compiere un atterraggio di emergenza. Le inchieste avviate in tutto il mondo dopo i due gravissimi incidenti che hanno ucciso oltre 300 persone stanno scoperchiando una vicenda in cui emergono le conseguenze della competizione mondiale tra grandi produttori di aerei sulla sicurezza dei passeggeri.

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Newsletter260319: FridaysForFuture, già spaccati?

AMBIENTE Nei giorni scorsi abbiamo scoperto che già prima della manifestazione del 15 marzo gli studenti in lotta contro i mutamenti climatici (o forse è più corretto dire i loro rappresentanti) in Italia si erano spaccati. Dietro una vicenda abbastanza singolare, che ricostruiamo nei particolari, emerge un dato politico: la conferma che la mobilitazione è qualcosa di più complesso di un fenomeno totalmente spontaneo o di un complotto ordito da un pugno di manipolatori occulti. E allo stesso tempo che lo scontro esploso in Italia appare il frutto di un corto circuito tra i diversi livelli organizzativi e i differenti interessi presenti al suo interno. POLITICA In Algeria la situazione non si è normalizzata dopo il rientro di Bouteflika e il ritiro della sua candidatura (ma anche il rinvio delle elezioni). All’orizzonte la possibile liquefazione del blocco sociale che sosteneva il vecchio presidente, di cui l’esercito, la centrale sindacale UGTA e l’associazione degli imprenditori algerini e l’associazione dei veterani della guerra di indipendenza sono i pilastri. Ma le prime crepe segnano anche la coalizione politica che lo aveva sostenuto e lo stesso Front de Libération National. SINDACATO ArcelorMittal il colosso indiano della siderurgia che da pochi mesi gestisce l’ILVA è alle prese con un’altra dura lotta sindacale. Dopo l’Ucraina questa volta a scioperare sono i lavoratori dei sei impianti sudafricani, dove il NUMSA, il sindacato nazionale dei metalmeccanici, contesta l’abuso di lavoro precario e le basse paghe dei dipendenti in affitto.

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Newsletter220319: Il legale: ultima picconata all’art. 18

LAVORO Una recente sentenza del Tribunale di La Spezia fa luce sull’ultima picconata inflitta alla possibilità di essere reintegrati nel posto di lavoro anche se il licenziamento viene giudicato illegittimo da un giudice. La riforma Monti-Fornero del 2012 e alcune sentenze della Cassazione del 2018 di fatto sotterrano le rassicurazioni della politica sul fatto che almeno per i licenziamenti disciplinari, quelli per certi versi più delicati, sarebbe rimasto tutto come prima. Ne parliamo con l’avvocato Roberto Quber, legale nella causa spezzina, cercando di capire gli aspetti legali e anche quali siano le possibili soluzioni per arginare il problema. POLITICA In vista delle elezioni presidenziali del 31 marzo torniamo a parlare di Ucraina, questa volta analizzando le dinamiche politico-elettorali, ma soprattutto le tensioni sociali di cui esse sono espressione, la situazione della sinistra, la peculiare struttura del regime oligarchico di questo paese, che a fine mese potrebbe giocarsi la carta di Volodymyr Zelensky, star della tv, che potrebbe succedere all’uscente Petro Poroshenko e che qualcun già chiama il ‘Trump ucraino’ (ma è proprio così?). Insomma non è solo una questione di rapporti con Putin.

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Newsletter190319: Roma, ‘Sull’ambiente agire subito’

STUDENTI Nella piazza romana del 15 marzo emergono le pulsioni profonde che attraversano la mobilitazione degli studenti contro i mutamenti climatici – la sensazione di un pericolo incombente e della necessità di ‘fare qualcosa subito’ – le speranze di insegnanti e genitori privi ormai di un riferimento politico e le contraddizioni di una mobilitazione che si definisce apolitica ma vede il protagonismo di vecchie organizzazioni in piazza. POLITICA Proprio quest’ultimo aspetto ha rinfocolato vecchie polemiche tra chi esalta la spontaneità di un movimento ‘apolitico’, appunto, fresco e globale e chi invece vi vede semplicemente una bieca operazione propagandistica dell’establishment. E’ una logica bipolare in cui più che comprendere i fenomeni sociali sembra che sia importante decidere se schierarsi contro o a favore. LOTTE Ieri le infermiere irlandesi avrebbero dovuto cominciare a votare per esprimere il proprio parere sulla proposta di mediazione avanzata dalla Labour Court per dirimere la loro vertenza. Il sindacato aveva espresso un giudizio positivo, ma il tentativo del Governo di forzare la mano anche ai giudici potrebbe riaprire lo scontro, mentre la notizia degli scioperi attira l’attenzione anche dei lavoratori italiani.

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Newsletter150319: la ‘privatizzazione’ della giustizia

POLITICA Marzo è il mese in cui Salvini ha annunciato che intende portare a casa anche il provvedimento sulla legittima difesa ed è un fatto politico. In ballo infatti non c’è la maggior tutela dei pensionati che vanno a dormire col terrore di trovarsi i ladri in casa, ma la privatizzazione della giustizia, l’idea che a casa propria o nella propria azienda le regole sociali non valgano. Un principio a cui ancora una volta a spianare la strada alla destra è stato un governo di centrosinistra. TRASPORTI Il tema della sicurezza sembra sempre più di attualità anche sui mezzi pubblici, viste le numerose aggressioni ad autisti, passeggeri e mezzi che si registrano ogni settimana. Ma anche in questo caso è necessario capire in profondità le cause del fenomeno ed evitare letture di carattere propagandistico. A chi su quei mezzi ci lavora quotidianamente abbiamo chiesto se a suo avviso si tratta di un fenomeno in crescita e quali sono le ragioni. SINDACATO Con l’incontro Di Maio-sindacati mercoledì al MISE e le audizioni alla Commissione Lavoro del Senato nei giorni precedenti entra nel vivo la discussione sul salario minimo orario stabilito per legge. CGIL CISL UIL dicono ‘ni’ ma pensano no con motivazioni fragili, smentite anche dai tecnici, ma soprattutto dai dati. In Parlamento l’unica formazione politica schierata per il No è Forza Italia, mentre sono a favore M5S, PD, LeU e FdI. Comunque vada lo scenario è inedito e singolare e sia il sindacato sia la politica rischiano di pagare un prezzo.

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Newsletter120319: la Primavera algerina?

POLITICA L’Algeria che era stata ‘risparmiata’ dalla Primavera Araba nel 2011 oggi potrebbe essere trascinata nel vortice di una ‘Primavera a scoppio ritardato’ dall’uomo che all’epoca aveva usato il pugno duro alle prime avvisaglie di pericolo. L’82enne presidente Abdelaziz Bouteflika annuncia di volersi candidare per la quinta volta ed è questo il motivo occasionale per cui decine di migliaia di persone scendono in piazza. Ma dietro le quinte, come sempre, ci sono conflitti di potere interni e internazionali. Una cronaca dei fatti e un’analisi delle loro cause. 8 MARZO La scelta fatta dal movimento femminista tre anni fa di adottare lo sciopero come arma per rivendicare l’uguaglianza di genere nella giornata internazionale della donna ha suscitato discussioni tra chi pensa che si tratti di un uso soltanto ‘simbolico’ e in qualche modo ‘improprio’ di uno strumento tradizionalmente sindacale e chi lo vede come un modo per superare le barriere tra il lavoro produttivo svolto dalle donne in azienda e quello riproduttivo svolto in famiglia. Una panoramica sui risultati e le modalità con cui lo sciopero si è svolto nel mondo ci aiuta a capire come le diverse organizzazioni sindacali hanno affrontato la questione nei diversi paesi, anche tenendo conto delle diverse condizioni concrete.

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Newsletter080319: Amazon, ‘Una sfida per il sindacato’

LAVORO La settimana scorsa una manifestazione dei driver di Amazon a Milano, con la presenza del segretario generale della CGIL Landini, ha riacceso i riflettori su un’azienda e su un settore, la logistica, che sta diventando sempre più centrale nell’economia globale dominata dall’e-commerce. Per il sindacato si tratta di una vera sfida, perché per intervenire in queste grandi ‘fabbriche’, con migliaia di lavoratori spesso ultra-precari e con condizioni di lavoro talvolta pre-moderne, esso deve riorganizzarsi, imparare a lavorare anche in condizioni di ‘clandestinità’ e soprattutto darsi un respiro internazionale. Ne parliamo con Cinzia Cacciatore della CGIL, che segue l’hub Amazon di Passo Corese, nel Lazio, il più grande d’Italia coi suoi 2.000 dipendenti diretti e chissà quanti interinali. Le difficoltà della sindacalizzazione non si manifestano solo in Italia. Negli USA un’azienda del gruppo ha prodotto un video di 45 minuti per spiegare ai suoi team leader come riconoscere i sintomi della sindacalizzazione e prevenirla. Del resto, come osserva Joe Allen, studioso, saggista e attivista americano di orientamento socialista, autore nel 2016 di un libro dedicato alla UPS (per cui ha lavorato10 anni) ‘La rivoluzione della logistica segna anche l’ascesa dei giganti del commercio e della logistica con un approccio aggressivo e punitivo nella gestione del lavoro’. In un articolo del 2015 Allen chiarisce il senso di questa sfida per i lavoratori e per la sinistra statunitense, dipingendo un vivido affresco delle grandi cattedrali della logistica americana e della sua storia e ponendo alcuni interrogativi che ci sembra utile riproporre anche nella situazione italiana.

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Newsletter050319: Di Maio e il mito delle start up

GIALLO-VERDI Tra slide e toni roboanti ieri a Torino il Ministro dello Sviluppo Economico Di Maio ha presentato la sua idea di sviluppo economico per l’Italia: finanziare start up e PMI innovative prendendo le risorse dalle aziende di Stato, facendosi prestare il denaro da cittadini e lavoratori e invitando i colossi cinesi e americani della finanza mondiale a unirsi alla festa. Dietro c’è una cultura che però non è dei soli giallo-verdi e negli anni è stata rincorsa da tutto il parterre politico-istituzionale, centro-sinistra in testa: la filosofia del ‘piccolo è bello’, che dall’elogio della piccola-media impresa ci porta dritti dritti all’esaltazione ‘piccole patrie’, con tutto ciò che ne consegue. ECONOMIA Se da anni tutti ci spiegano che negli USA l’economia da tempo è uscita dalla crisi e che occupazione e standard di vita crescono senza soste, un rapporto della FED di New York rivela che 7 milioni di americani sono in ritardo di oltre 90 giorni nel pagare le rate della propria auto. E gli stessi economisti della FED dicono di esserne sorpresi. Forse la vittoria di Trump due anni fa avrebbe dovuto far sorgere qualche sospetto? GEOPOLITICA Il ravvivarsi del conflitto indo-pakistano, con gli avvenimenti dell’ultimo mese in Kashmir, riflette dinamiche che hanno il proprio epicentro non solo in quella regione, ma anche nelle trattative a Doha per preparare l’uscita USA dall’Afghanistan, nello scontro commerciale tra USA e Cina e nei piani di Pechino per realizzare la ‘Nuova Via della Seta’.

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