Newsletter301018: L’America dietro Trump

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POLITICA A una settimana esatta dalle elezioni americane di medio termine ci prepariamo a una lettura del risultato delle urne che sarà, ancora una volta, filtrata dall’ideologia delle correnti politiche che dominano il bazar mediatico e parlamentare europeo e italiano. Per qualcuno dunque una conferma della crisi del ‘populismo’, dovuta alla sua incapacità di affrontare i problemi, per qualcun altro invece la conferma della sua efficacia e del complotto mondiale teso a oscurarne i successi. Dentro la sinistra americana tuttavia affiora la consapevolezza che Trump non è un ‘barbaro’ asceso al potere approfittando della ‘ignoranza’ del popolo, bensì l’espressione di un settore del capitalismo americano più esposto alla concorrenza, più penalizzato dalle nuove regole sull’ambiente, meno bisognoso di una forza-lavoro cosmopolita. Dunque non solo il frutto della recessione del 2008 e del ‘fallimento’ di Obama nel contrastarne il potenziale sociale distruttivo, ma piuttosto il portato più generale di una ristrutturazione dell’economia mondiale, i cui riflessi non potevano non scaricarsi sul capitalismo americano e sulle sue classi dirigenti.

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