Newsletter161020: Salari, con Bruxelles o con Visegrad?

LAVORO/POLITICA&SINDACATO Di fronte all’iniziativa della presidentessa della Commissione Europea Ursula von der Leyen sul salario minimo per il capitalismo italiano si pone un problema di posizionamento in Europa: con Francia e Germania contro il dumping salariale o coi paesi di Visegrad per competere offrendo lavoro a basso costo? Ma anche per il sindacato italiano (ed europeo) la domanda è: stare col sindacato tedesco che cinque anni fa ha detto sì al salario minimo e oggi discute di riduzione della settimana lavorativa a quattro giorni oppure da un’altra parte? Per ragionare sulla base di dati oggettivi in questo numero analizziamo le dinamiche salariali e come funziona il salario minimo nei paesi dell’Unione Europea in cui è presente e se è proprio vero che i bassi salari nei paesi come il nostro sono conseguenza della scarsa produttività del lavoro.

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Newsletter131118 Europa: Visegrad ai raggi X

POLITICA Che cos’è il famigerato gruppo dei paesi di Visegrad e soprattutto è vera l’immagine diffusa dai media di un covo di nazionalisti autarchici e acerrimi nemici del liberalismo? O invece si tratta di governi coraggiosi che difendono i propri concittadini dall’occhiuta burocrazia di Bruxelles e dalle mire rapaci delle multinazionali? Se analizziamo i principali indicatori economici e sociali ne viene fuori un’immagine completamente diversa da quella dipinta dalle opposte propagande. Ed è proprio quello che abbiamo fatto. ATAC Il referendum di domenica sulla liberalizzazione dei trasporti a Roma ha fallito il quorum, come era scontato, e ha confermato una geografia politica in cui a votare e a sostenere l’iniziativa dei radicali sono stati soprattutto i quartieri bene del centro. Tuttavia si tratta dell’inizio e non della fine di una battaglia che i radicali hanno deciso di condurre in una città in cui il degrado e i disservizi raggiungono livelli drammatici. Il pericolo che si cerchi di indirizzare la legittima rabbia dei cittadini contro i lavoratori è concreto e richiederebbe una tattica sindacale che in realtà manca totalmente. SINDACATO La surreale vicenda di una lavoratrice licenziata da un’azienda partecipata del Comune di La Spezia, in Liguria, rivela un sistema di potere in cui i confini tra politica, aziende pubbliche e burocrazia sindacale sono talmente sottili da diventare indistinguibili.

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