Newsletter280323: L’Europa sciopera, l’Italia chiacchiera

LOTTE Mentre sindacati con una tradizione tutt’altro che massimalista come la TUC britannica, la DGB tedesca e l’intersindacale francese si scontrano coi propri governi e riempiono le piazze, in Italia la CGIL esce dal proprio congresso senza una proposta di mobilitazione all’altezza delle esigenze dei lavoratori italiani né delle lotte dei lavoratori europei. In Germania Ver.di ed EVG con lo sciopero di ieri forzano le regole tedesche, che vietano scioperi generali e politici, suscitando la reazione particolarmente irritata delle imprese. È l’impatto della radicalizzazione d’oltralpe che si fa sentire? In Francia la lotta contro la riforma delle pensioni prosegue, pur non priva di contraddizioni, che un editoriale pubblicato nei giorni scorsi sul sito Contretemps evidenzia, analizzando la strategia dell’intersindacale e quella di Macron. Un punto di vista internazionale e internazionalista sulle mobilitazioni europee di questi mesi e sull’Italia, che altrove difficilmente troverete.

Newsletter201020: Germania, Ver.Di chiede aumenti del 4,8%

LAVORO In Germania il sindacato Ver.Di chiede aumenti salariali del 4,8% (rispetto al contratto del 2018) per i lavoratori ‘essenziali’ del pubblico impiego e della sanità che nell’era del coronavirus ‘fanno andare avanti la baracca’. Mentre in Italia gli operatori della sanità privata dopo 14 anni senza contratto ottengono il 4,1%, di cui metà a carico delle regioni. Ma nei giorni scorsi dal Lazio arriva la notizia che già sette strutture hanno dato disdetta al contratto e starebbero per firmare un contratto-pirata con organizzazioni sindacali di comodo. Da Genova la storia di un lavoratore del turismo alle prese con gli effetti del Covid e con le procedure INPS. Ha diritto sia alla cassa integrazione in deroga che ai 600 euro, ma rischia di non prendere né l’una né gli altri. Perché?  Per un problema di formulazione dell’apposito modulo di richiesta sul sito dell’istituto previdenziale.

Newsletter280420: Germania, il COVID in fabbrica e in corsia

LAVORO In che modo la pandemia sta colpendo la locomotiva tedesca, la sua economia e, in particolare, il mondo del lavoro? E con quali conseguenze in termini politici e sociali? Sono alcuni degli argomenti di cui abbiamo discusso in una lunga conversazione con Richard Ulrich, rappresentante di Ver.di e infermiere alla clinica universitaria di Francoforte e Pablo Alderete, fiduciario della IG Metall alla Daimler di Stoccarda, una delle capitali dell’industria automobilistica tedesca. ECONOMIA I mercati sono investiti da un’ondata deflazionistica che colpisce le materie prime e in particolare il petrolio, che ha fatto registrare addirittura prezzi negativi. Non è la prima volta, ma questa volta, come sottolinea un lungo articolo su Foreign Policy, la crisi innescata dalla pandemia potrebbe imprimere una svolta all’economia mondiale.

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