Newsletter011223: Femminicidi, gender gap e questione sociale in due rapporti

VIOLENZA &DISCRIMINAZIONE DI GENERE Il brutale assassinio di Giulia Cecchettin, seguita nei giorni scorsi da altre due donne, ha aperto un aspro dibattito e anche una significativa mobilitazione sul tema della violenza e delle discriminazioni di genere. Partire dalle cifre e analizzare il problema in una prospettiva non solo italiana ci sembra il modo più serio per offrire un nostro contributo alla discussione. L’occasione per farlo ci è fornita dalla recente pubblicazione di due rapporti, uno delle Nazioni Unite sulle uccisioni di donne da parte di partner/familiari nel 2022 e uno dell’Osservatorio Job Pricing sul divario di genere. C’è una correlazione tra i due aspetti, cioè tra discriminazioni di genere, diseguaglianze sociali e violenza sulle donne?  A noi pare evidente e anche alcuni studi ce lo confermano. Se ciò è vero significa che accanto alla sacrosanta battaglia “culturale” serve una battaglia per realizzare la parità di genere anche in termini di occupazione, salario, servizi, dunque anche attraverso la mobilitazione nei posti di lavoro e la richiesta di politiche economiche di segno differente rispetto a quelle in voga negli ultimi decenni.

Newsletter090321: 8 Marzo: il gender gap in azienda

DONNE Il nostro modo di celebrare la Giornata Internazionale della Donna dell’8 marzo è occuparci della discriminazione di genere così come essa si manifesta nel mondo del lavoro, assumendo la forma del divario salariale, il cosiddetto gender pay gap, ma anche come difficoltà di accesso al lavoro e alle opportunità di carriera. I dati tratti da alcuni rapporti che affrontano il tema a livello internazionale e nazionale mostrano come l’Italia sia uno dei paesi in cui il differenziale a scapito delle donne che lavorano sia tra i più alti e riguardi in particolare il livello inferiore delle gerarchie aziendali. Il salario minimo è uno degli strumenti indicati dall’OIL come possibile antidoto al problema. Problema che ha, naturalmente, un carattere globale. Le fabbriche del sud del mondo che lavorano in appalto per i grandi brand internazionali della moda sono tra i luoghi dove lo sfruttamento del lavoro femminile, accompagnato da abusi di ogni tipo, si manifesta in modo più brutale. E’ il caso delle fabbriche nate come funghi nell’India meridionale a partire dai primi anni di questo secolo.

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Newsletter071218: Congresso CGIL, Landini non basta

SINDACATO C’erano tempi in cui i congressi della CGIL suscitavano interesse all’esterno e una certa partecipazione tra i lavoratori. La crisi del sindacato sembra aver ridotto il tutto alla celebrazione di una liturgia d’altri tempi, finalizzata solo al ricambio di gruppi dirigenti sempre più deboli col passare degli anni. In quest’ottica anche la probabile incoronazione di Maurizio Landini segretario generale il prossimo gennaio potrebbe creare un certo entusiasmo tra gli iscritti, ma non risolvere una crisi di identità e di direzione che affonda le radici in scelte strategiche fatte molti anni fa, ma anche in un’incapacità di affrontare le sfide del presente. ECONOMIA Un recente rapporto diffuso dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro conferma che la ripresa economica degli ultimi anni non ha avuto alcun effetto sulle retribuzioni del lavoro dipendente: nel 2017 la crescita dei salari è stata più lenta che negli anni in cui scoppiò la crisi. Per quanto riguarda il gender gap le donne continuano a guadagnare il 20% meno dei loro colleghi maschi e nei settori a manodopera prevalentemente femminile anche gli uomini ricevono paghe più basse. POLITICA Tre anni dopo la trionfale inaugurazione del nuovo stabilimento a Villanova d’Albenga, ‘il più avanzato al mondo’ disse Renzi in quell’occasione, Piaggio Aero, 1200 dipendenti, ha dichiarato lo stato d’insolvenza ed è in amministrazione controllata, con oltre 600milioni di debiti e senza più commesse. Ricostruiamo l’intera storia, ma soprattutto le responsabilità politiche e sindacali.

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