Newsletter171219: Corbyn, le radici di una sconfitta

POLITICA Tra le tante argomentazioni che abbiamo potuto leggere nei giorni scorsi a proposito della sconfitta elettorale dei laburisti in Gran Bretagna ne manca una che a noi invece sembra fondamentale. L’ascesa di Corbyn e la rotta che egli ha impresso alla traiettoria  del Labour, allontanandolo dalla  politica apertamente neoliberale di Tony Blair, è avvenuta in realtà nel momento di massima debolezza del movimento sindacale britannico, che pure era stato tra i massimi sponsor della svolta a sinistra. Una parabola per certi versi non molto dissimile da quella di Syriza in Grecia. DESTRA ‘Zentrum Automobil’ si chiama l’organizzazione sindacale con cui Alternative für Deutschland sta cercando di radicarsi e di conquistare un ruolo nei consigli di fabbrica del settore auto e persino in qualche organo di cogestione industriale. Un problema che la base della IG Metall comincia a percepire con preoccupazione, ma che il gruppo dirigente del sindacato sembra sottovalutare. Una testimonianza da Stoccarda, dove l’anno scorso Zentrum ha ottenuto il 13% dei voti nelle elezioni del consiglio di fabbrica alla Daimler ed eletto 6 delegati.

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Newsletter030919: un governo pro impresa

ITALIA Un ‘governo pro impresa’ secondo il capo politico dei cinque stelle Di Maio, un ‘governo di cui le imprese non dovranno avere paura’, garantisce il capo politico di fatto del PD Renzi. La ragione sociale del patto PD-M5S, aldilà delle estenuanti liste di punti programmatici ridotte a mera liturgia, sta in queste due apodittiche dichiarazioni. BREXIT Si dice che l’uscita della Gran Bretagna dall’UE sarà una catastrofe. Ma come sempre gli effetti di una politica si distribuiscono in modo diseguale tra i diversi soggetti sociali. Una polemica di fine luglio, passata inosservata, chiarisce uno dei temi di contrasto tra Bruxelles e Londra che ha come oggetto gli effetti della Brexit sui diritti dei lavoratori. SOVRANISTI Uno dei luoghi comuni di cui si alimenta la retorica dei cosiddetti ‘populisti’ è che il nazionalismo è un mezzo per difendere i diritti dei lavoratori. Su questa base in Europa si è sviluppato un ‘sovranismo di sinistra’, di cui Aufstehen, il raggruppamento nato in Germania circa un anno fa per iniziativa di Sahra Wagenknecht e Oskar Lafontaine, esemplifica l’incerta parabola.  

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Newsletter300719: 90 giorni per Boris

POLITICA L’immagine della Brexit voluta dal popolo ignorante delle periferie e delle campagne contro la borghesia colta delle città nasconde il fatto che in realtà sull’argomento c’è una frattura nel capitalismo britannico, frutto degli squilibri del suo modello economico sbilanciato sui servizi a scapito della manifattura. Ciò mette in luce come, aldilà delle semplificazioni propagandistiche, l’unico modo serio di analizzare scelte come la Brexit è soppesarne i possibili effetti sui diversi settori dell’economia e, di riflesso, sui diversi strati della società. SINDACATO A 8.000 chilometri di distanza dalla Gran Bretagna, anche nell’economia cinese, il terziario e l’industria seguono trend divergenti e in questo caso è un fenomeno che viene rivelato dai dati pubblicati dal China Labour Bulletin sugli scioperi nel primo semestre 2019. Un fenomeno che potrebbe avere ripercussioni rilevanti sulla stabilità interna e quindi sulla forza di Pechino nelle relazioni internazionali.

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Newsletter050419: Brexit, cosa dicono i sindacati?

EUROPA Theresa May strappa finalmente un risultato ottenendo per un solo voto un impegno della Camera dei Comuni a evitare un’uscita non concordata dall’UE. Era una delle richieste portate avanti dai sindacati e dalla stessa confindustria britannica. I sindacati, che tre anni fa, a differenza dei loro iscritti, avevano preso posizione contro la Brexit in modo compatto, oggi affrontano quella contraddizione adottando un atteggiamento pragmatico: proteggere posti di lavoro, retribuzioni e diritti dei lavoratori britannici e dei lavoratori europei che vivono nel Regno Unito. POLITICA Dopo la breve parentesi ministeriale e il tentativo abortito di intervenire positivamente nella crisi del PD, Fabrizio Barca ritorna in campo con un’iniziativa, ’15 proposte per la giustizia sociale’, che riflette la crisi delle classi dirigenti e delinea un interessante bilancio di 30 anni di politiche neoliberali. Un progetto che oscilla tra il disegno utopistico di un nuovo modello economico tracciato a tavolino e il tentativo neanche troppo nascosto di creare un nuovo movimento politico entro la fine naturale della legislatura. Ma con quali radici nella società? LOTTE Il primo aprile Berlino è rimasta paralizzata dallo sciopero dei 15.000 dipendenti del trasporto pubblico locale, impegnati in una trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nel Land in cui chiedono forti aumenti salariali e una riduzione significativa dell’orario di lavoro settimanale all’amministrazione rosso-verde che governa la capitale. Ancora un caso internazionale in cui la lotta per il salario occupa il centro della scena.

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Newsletter180119: God save… the Brexit

POLITICA Sembrava che il mondo stesse col fiato sospeso solo ad aspettare la manovra di bilancio italiana, ma oggi scopriamo che il centro del mondo si è spostato da Montecitorio a Westminster, dove in questi giorni si discute di Brexit. L’informazione sensazionalista è costretta a inventarsi ogni giorno una nuova emergenza, ogni settimana un avvenimento ‘storico’, ogni mese un pericolo epocale. Un’ottica che però estremamente difficile mettere decifrare uno scontro trasversale all’interno dell’establishment britannico, scontro dai confini incerti e in continuo movimento. In questo numero cominciamo a metterne fuoco alcuni aspetti. ECONOMIA L’intervento del Governo su Carige e i nuovi allarmi europei sulle banche italiane riportano alla ribalta la questione del credito. Un tema che può essere affrontato seriamente solo a partire da una visione complessiva di un settore messo sotto pressione dalla crisi del 2008, in forte mutamento anche a seguito del progresso tecnologico, in cui il ciclico emergere di ‘scandali’ al contrario fa parte di una tradizione consolidata e vecchia come la storia del capitalismo finanziario.

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