Newsletter190424: Foreign Affairs conferma la “quasi pace” del marzo 2022

POLITICA In un articolo pubblicato martedì Foreign Affairs analizza i documenti della trattativa tra Ucraina e Russia nel marzo 2022 e conferma, pur con mille cautele, che il quadro per un accordo di pace tra le parti era pronto e che “non ha riscosso l’interesse della NATO”. Una clamorosa smentita della tesi secondo cui non c’era alternativa a continuare la guerra perché la Russia ha sempre rifiutato il negoziato. Ecco cosa dice Foreign Affairs. LOTTE La vertenza Tesla in Svezia prosegue: il sindacato conferma che sta ancora scioperando, sale la pressione dei fondi pensione scandinavi affinché si trovi una soluzione, mentre Musk annuncia 14.000 esuberi e liscia il pelo alla destra in vista di una sua ascesa negli USA e nel mondo.

Newsletter160424: La sinistra russa tra utili idioti, intellettuali e influencer

POLITICA A proposito delle recenti elezioni in Russia la stampa si è concentrata sullo scontro tra le due ali del neoliberalismo russo: quella filo-occidentale e quella di Putin. Ma in Russia esistono anche una “sinistra”, che fa l’utile idiota del regime putiniano (primo tra tutti il Partito comunista di Zyuganov) e una sinistra che invece prova a sfruttare i pochi spazi a disposizione, spesso solo virtuali, per resistere. Su Lefteast un’ampia panoramica della situazione pubblicata nell’immediata vigilia del voto. SINDACATO Un documento dell’FLC CGIL presentato la scorsa settimana analizza la rapida crescita delle università telematiche, sull’onda delle liberalizzazioni e, di recente, della pandemia, denunciandone i rischi latenti.

Newsletter120424: Balcani, la bomba in cortile

GEOPOLITICA Sui confini orientali dell’Italia si trova una regione che nella storia d’Europa è stata un perenne focolaio di instabilità e di guerre: i Balcani. Eppure i media e la politica italiani continuano a ignorare ciò che avviene dall’altra parte dell’Adriatico o a parlarne in modo elusivo, abitudine di cui la rimozione dei bombardamenti italiani sulla ex Jugoslavia (“la guerra in Ucraina è la prima in Europa dal ‘45”…) è l’esempio più clamoroso. Una bomba nel cortile di casa che la guerra in Ucraina rischia di far deflagrare da un momento all’altro e di cui nessuno parla. Perché? Perché parlarne significherebbe scoprire le manovre e gli affari dell’imperialismo italiano nella regione, di cui rischiamo di pagare i costi. LETTURE A proposito di rimozioni storiche, una graphic novel di Emanuele Giacopetti rompe l’omertà di Stato su uno degli episodi più infami del colonialismo italiano: il massacro di Addis Abeba.

Newsletter090424: Intelligenza artificiale: opportunità, minaccia o…?

TECNOLOGIA L’intelligenza artificiale è diventato uno dei temi più gettonati e come sempre la discussione oscilla tra un entusiasmo e una demonizzazione altrettanto infondati. Come ci spiega Caterina Maggi nel suo excursus sull’argomento, il problema, come sempre, non è la tecnologia, che è un semplice strumento, ma chi la usa. POLITICA Il recente attentato a Mosca ha aperto una diatriba sui responsabili: i servizi segreti ucraini e NATO o l’ISIS? Un articolo di maggio 2023 del Middle East Media Research Institute ci dimostra che le due ipotesi non sono incompatibili e che tra i jihadisti in Ucraina alcuni si sono schierati con Kiev, altri con Mosca, altri ancora, almeno un anno fa, si dicevano neutrali.

Newsletter050424: Tusk: “Prepariamoci alla guerra. I migranti? Un’arma ibrida”

POLITICA&GUERRA Una citatissima intervista di Donald Tusk, premier polacco ed esponente di quella destra liberale ed europeista che in Polonia ha sconfitto il PiS, alleato di FdI in Europa, e che tanto piace ai progressisti italiani. Dice che dobbiamo prepararci alla guerra producendo più armi, che bisogna essere solidali con l’Ucraina purché ciò non danneggi le imprese polacche, che Giorgia Meloni in politica estera è bravissima e che i migranti sono un’arma scagliata contro l’UE. ECONOMIA&GUERRA Un lungo articolo di Gianni Alioti su Sbilanciamoci sull’Europa che piace a Tusk: un’Europa sempre più militarizzata. LETTURE È uscito il secondo volume di PuntoCritico “da New York a Passo Corese. Conflitto di classe e sindacato in Amazon, di Charmaine Chua-Spencer Cox e Marco Veruggio, introduzione di Sergio Bologna e infografiche di Emanuele Giacopetti.

Newsletter260324: La guerra nel giardino di casa (e di scuola)

POLITICA Ancora sulla questione militare alcune riflessioni di Piero Acquilino approfondiscono l’articolo pubblicato sull’ultima newsletter, chiarendone alcuni aspetti, ad esempio il ruolo delle forze armate in un paese come l’Italia, anche in tempo di pace, attraverso la loro capacità di condizionare alcuni aspetti fondamentali della vita civile – politica, economia, educazione. LETTURE Su quest’ultimo aspetto due volumi, “Educati alla guerra” di Gianluca Gabrielli e “La scuola va alla guerra” di Antonio Mazzeo, ci aiutano a inquadrare il fenomeno anche in termini storici e a cogliere alcune significative analogie tra passato e presente.

Newsletter220324: Sinistra e questione militare, una proposta di discussione

POLITICA&GUERRA In questa newsletter una lunga riflessione sul rapporto tra politica e guerra e tra questione sociale e relazioni internazionali. Discutere la “questione militare”, un tempo al centro della riflessione strategica della sinistra, a partire dalla lettura di Clausewitz e dei grandi strateghi borghesi, e in seguito dimenticata, non è roba da oziosi accademici, ma la premessa necessaria a comprendere come funziona la macchina della guerra imperialista e come fermarla. Un tema su cui proviamo ad avviare una discussione, sollecitando altri contributi. L’alternativa è affidarsi alla vuota invocazione della pace e della diplomazia, alle corti penali e ai buoni sentimenti, persino alla retorica della “guerra giusta” come via per la Pace. Cioè rassegnarsi alla guerra.

Nerwsletter190324: USA Gaza scuote sindacato e politica

POLITICA La carneficina in atto a Gaza scuote il sindacato americano e l’elettorato democratico. Un appello dell’UAW per il cessate il fuoco raccoglie ampie adesioni nel movimento sindacale, ma è in flagrante contraddizione con l’endorsement elettorale a Biden annunciato a gennaio. Gaza potrebbe avere un impatto inaspettato sulle presidenziali. DESTRE L’India è davvero la “democrazia più grande del mondo”, come ci si ostina a definirla in Italia? Il BJP, il più grande partito politico del mondo nel paese più grande del mondo, è il braccio politico di un gruppo paramilitare nazionalista che alla sua nascita prese ad esempio il fascismo italiano e oggi esporta la sua cultura reazionaria nei paesi meta dell’emigrazione indiana. Ma in Italia anche per i più acerrimi critici del “governo postfascista” della Meloni quello indiano sembra essere un “nazionalismo accettabile”.

Newsletter150324: Austria, il caro alloggi mette le ali ai comunisti

POLITICA Alle elezioni comunali nella conservatrice città austriaca di Salisburgo i comunisti vanno al ballottaggio col 28% dei consensi e solo un punto dietro i socialisti. Ma non è una sorpresa. Le origini della crescita elettorale del KPÖ, già manifestatasi un anno fa alle elezioni del Landtag, in un’intervista di allora. In Italia, invece, il “vento del cambiamento” già non soffia più. Astensionismo e nuovi assetti interni alle coalizioni in due tabelle di Antongiulio Mannoni sulle regionali dell’Abruzzo. LAVORO Le inchieste dell’ICIJ e di Amnesty sul vergognoso sfruttamento dei lavoratori nepalesi nei magazzini sauditi di Amazon spingono il colosso di Seattle a intervenire per salvare la faccia: versati indennizzi per quasi due milioni di dollari.

Newsletter120324: Dossieraggi, uno scontro di potere

POLITICA La vicenda dei cosiddetti dossieraggi riflette l’ennesimo scontro all’interno delle classi dominanti del nostro paese, costrette ad affrontare una fase delicatissima della politica internazionale nel pieno di una crisi di strategia e di consenso. La priorità è capire, non farsi arruolare da una delle parti in commedia, nessuna delle quali è spinta da motivazioni “pure”ECONOMIA Il caso dossieraggi parte da un’inchiesta giornalistica sul peso delle imprese italiane della difesa nel governo Meloni. Un’analisi di Gianni Alioti ci spiega la portata del business della guerra per l’industria delle armi e in che misura le aziende italiane del settore ne sono parte.

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