ATAC, iniziate le grandi manovre?

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Novità per l’azienda di trasporto più grande d’Europa. Il Tribunale di Roma ha accolto le modifiche apportate dai manager ATAC al piano di concordato preventivo presentato nei mesi scorsi e accolto criticamente dai giudici. O forse, più semplicemente ha valutato che qualunque alternativa sarebbero stata peggiore. Ora comunque si attende ancora il via libera del tribunale fallimentare. Ma, come avevamo già osservato ni mesi scorsi, non sarà il fumoso piano elaborato dalla giunta Raggi e dai vertici aziendali a risolvere i problemi.

Nel frattempo si aggiungono altri elementi. Il primo riguarda l’interessamento di Trenitalia ad ATAC. Nei mesi scorsi era circolata insistentemente la notizia di un possibile ingresso delle Ferrovie dello Stato, un periodo di transizione di due anni, se il concordato fosse stato respinto. Ora l’AD di Trenitalia Mazzoncini ha dichiarato che FS non è mai stata interessata ad ATAC, ma se nel 2020 si andrà a gara, ‘mi sembra una cosa ovvia e responsabile da parte nostra essere a disposizione della nostra grande Capitale per partecipare a questa gara’. Il che sembrerebbe significare che Trenitalia aspetterà la gara e che è disponibile a prendersi ATAC solo a determinate condizioni.

Il secondo elemento riguarda le tre linee ferroviarie in concessione: Roma-Viterbo, Termini-Centocelle e soprattutto la Roma-Lido, che è il boccone più prelibato in termini economici grazie ai suoi 27 milioni di passeggeri l’anno e al progetto di costruire nove nuove stazioni. Il contratto di servizio scade nel maggio 2019 e potrebbe non essere più ATAC a gestirle. Il 5 giugno infatti la Regione Lazio ha deciso la pubblicazione di un avviso di preinformazione, ai sensi di quanto previsto dal Regolamento comunitario 1370/2007, per la procedura di evidenza pubblica relativa all’affidamento per 9 anni del servizio di trasporto pubblico sulle ferrovie ex concesse di proprietà regionale Roma-Lido, Roma-Viterbo e Roma-Giardinetti il cui contratto di servizio, affidato ad un unico soggetto ATAC Spa, è in scadenza al 30 maggio 2019’.La delibera regionale specifica anche ‘che è attualmente all’esame degli uffici regionali una proposta di partenariato pubblico-privato avanzata da un’associazione di imprese per l’affidamento in concessione della progettazione, costruzione e gestione della ex concessa Roma-Lido, la cui eventuale dichiarazione di fattibilità potrebbe determinare una distinta e autonoma procedura di affidamento delle altre due ex concesse Roma-Viterbo e Roma-Giardinetti’. In altre parole le ferrovie in concessione potrebbero essere ‘spacchettate’ e il pezzo più allettante essere venduto separatamente dal resto, il che potrebbe risultare  negativo sia per le altre due linee sia per ATAC. Tra i potenziali acquirenti della Roma-Lido vengono indicati sia Trenitalia sia il gruppo francese RATP, la società pubblica che gestisce il trasporto metropolitano parigino.

ATAC è uno snodo strategico per le politiche nazionali del trasporto pubblico ed è per questo che PuntoCritico.info segue la vicenda con particolare attenzione. Come abbiamo già scritto infatti l’interesse delle grandi compagnie di trasporto ferroviario europee per l’azienda capitolina e più in generale per le aziende di TPL italiane maschera in realtà il vero obiettivo, che è quello del controllo sul sistema ferroviario nazionale in vista di una liberalizzazione vera e propria che finora in Italia non c’è mai stata. Per i francesi di RATP e i tedeschi di Arriva mettere un piede a Roma significa stabilire una testa di ponte per espandersi verso il controllo di altri pezzi di trasporto su ferro. Per Trenitalia impedirglielo è fondamentale per difendere la propria posizione di sostanziale monopolio. Circa due anni fa la giunta Zingaretti, in accordo col Ministero dei Trasporti e RFI, aveva elaborato un piano che avrebbe spalancato a FS le porte delle ferrovie in concessione, bloccato da un ricorso dei francesi al TAR.

Infine si tratta di un test di non secondaria importanza per la politica e in particolare per il M5S, che da sempre e in particolare a Roma, si proclama contrario a una privatizzazione del servizio pubblico. In Regione i CinqueStelle, il cui sostegno è vitale per Zingaretti, propendono per un affidamento delle ferrovie al Comune. Si tratta di vedere, qualora Zingaretti vada avanti, se Roberta Lombardi è pronta a rimettere in discussione l’appoggio al Governatore, fino al  punto di andare a elezioni anticipate o se adotterà un approccio ‘responsabile’. Il  fatto che il ministro dei Trasporti sia un altro esponente di punta del M5S come Danilo Toninelli pone ulteriore pressione sul Movimento e sulle sue contraddittorie dinamiche interne. Una situazione problematica che si somma alle tensioni torinesi tra lavoratori GTT e sindaca Appendino, che nei mesi scorsi hanno portato alla convocazione di una serie di scioperi da parte di USB e poi anche degli autonomi della FAISA con adesioni intorno al 60%.

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